il Mostro che sfidò il mondo

-

Voto:

Nei pressi di una base navale californiana, alcune persone vengono uccise da creature marine giganti, a metà fra la lumaca di mare e il millepiedi, liberatesi dopo un terremoto oceanico. Il militare John Twillinger (Tim Holt) ci mette una pezza e trova anche l'amore con Gail (Audrey Dalton).

LA RECE

Le ansie della Guerra Fredda prendono la forma di goffe creature marine preistoriche, la cui goffaggine diventa paradossalmente parte del loro appeal. Per amatori del genere.

Rielaborazione dei temi esposti da il Risveglio del dinosauro (1953) ma un po' in ritardo, cioè quando già erano stati realizzati diversi film con atomic-monster di varia foggia. Il millepiedi-lumaca de il Mostro che sfidò il mondo non nasce a causa delle radiazioni ma la struttura del film risponde perfettamente allo schema rodato dell'atomic-monster movie. Tutto si svolge vicino a una base militare dove si effettuano test nucleari; non che il mostro debba necessariamente svilupparsi a causa delle radiazioni, infatti sbuca dalla crosta terrestre in seguito a un terremoto, però, dietro di sé, guarda un po', lascia una bava radioattiva; cosa che me lo fa categorizzare come mostro atomico. L'idea del millepiedi-lumaca è bizzarra quanto basta ma, a parte l'occhio vitreo e la tenaglia spietata, un mostro grassoccio e lento non pare proprio una grande minaccia. Rispetto ad altri film del genere, il Mostro che sfidò il mondo è realizzato in maniera più competente, almeno a livello tecnico. Decisamente interessanti le riprese subacquee con il ritrovamento del cadavere di una donna imprigionato fra le alghe. In effetti, risulta particolarmente interessante l'uso delle location reali del Lago Salton, che aggiunge un sottotesto ambientale involontario al film, in quanto il lago artificiale diventa un monumento all'hubris umana, rendendo la presenza di mostri mutanti quasi una naturale conseguenza karmica. La struttura formulaica del film può trasformarsi per l'appassionato di questo genere di film in un rilassante viaggio verso una destinazione già nota le cui tappe sono rappresentate, come al solito, dall’eroe, dalla carinissima protagonista femminile, dagli scienziati e dai militari. Il film brilla particolarmente nei suoi momenti più burocratici, quando si sofferma sui dettagli procedurali della risposta militare alla minaccia. Come osserva Susan Sontag nel suo "The Imagination of Disaster", questo focus sulla procedura è tipico dei film di fantascienza degli anni '50, riflettendo una fede quasi religiosa nel potere delle istituzioni americane. Il film non portò fortuna al protagonista Holt che, dopo questa produzione, vide la sua carriera discendere la china; d'altra parte, la sua presenza, un residuo del cinema degli anni '40, aggiunge un interessante strato di nostalgia a un film che parla essenzialmente di paure moderne. Spassoso, ma nulla che non fosse già stato detto prima e più volte.

TRIVIA

⟡ La maggior parte delle scene subacquee furono girate a Catalina Island (al largo di Los Angeles) ma le sequenze di particolari subacquei, come il ritrovamento della donna morta, furono realizzate in una vasca d'acqua con alghe di plastica.

Titolo originale

The Monster That Challenged The World

Regista:

Arnold Laven

Durata, fotografia

83', b/n

Paese:

USA

Anno

1957

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial