il Risveglio del dinosauro
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Test atomici nell'Artico risvegliano un dinosauro che fino ad allora era rimasto intrappolato nei ghiacci. Il professor Tom Nesbitt (Paul Christian) cerca di avvertire del pericolo ma anche il buon paleontologo Elson (Cecil Kellaway) ha delle remore. Nessuno, però, metterà in dubbio le parole di Nesbitt quando il rhedosauro si presenta a New York City seminando morte e distruzione.
LA RECE
Capostipite del genere atomic-monster che negli anni ha acquisito un seguito di culto ed è stato incluso tra i migliori "creature feature" di serie B della sua epoca. Evitabile dal mainstream ma visione necessaria per gli "addetti ai lavori".
Al di là dell'improbabile titolo originale e delle qualità tecniche e artistiche sulle quali si può eccepire, il Risveglio del dinosauro ha una notevolissima importanza storica: il film di Lourié è il capostipite dei monster-movie atomici che imperversarono negli anni '50, l'influenza dei quali ha superato agilmente l'inizio del XXI secolo (Cloverfield, 2007). Il film affonda le sue radici in un modello cinematografico precedente: quel King Kong (1933) rapito dalla sua isola e portato a New York City come fenomeno da baraccone, ma anche difficile da tenere in catene. Partendo da questa formula base, the Beast from 20.000 fathoms si sviluppa in maniera più manichea lasciando che il mostro incarni in modo assoluto l'orrore, privandolo di qualsiasi elemento empatico, così come, invece, fu per l'enorme gorilla la cui triste sorte incupì gli spettatori di ieri e oggi. D'altronde, il valore simbolico del rhedosauro è ben diverso da quello del bestione del film del 1933. Il dinosauro diretto dallo scenografo russo naturalizzato francese Lourié, che tornerà a lavorare con i mostri ne il Drago degli abissi (1958) e Gorgo (1961), è l'incarnazione del timore relativo alle armi nucleari sviluppatosi dopo l'utilizzo dell'atomica in Giappone, nazione che, solo l’anno dopo, regalerà al mondo il suo iconico mostro atomico Godzilla. Si trattava di un'ansia serpeggiante che al cinema non era ancora stata rappresentata in maniera chiara né viene manifestata in maniera esplicita in questo film. Il cinema fantastico, con il Risveglio del dinosauro, concretizzava quelle ansie in modo metaforico e obliquo: il mostro, incarnazione della bomba e delle sue conseguenze, arriva in una città americana a causare disastri come fosse un'esplosione e, al pari di un'atomica alla quale segue il fallout radioattivo, il dinosauro rilascia germi che infettano gli umani. Senza troppi sforzi di sceneggiatura, con personaggi stereotipati e bidimensionali, l'atomic-monster movie incarnava alla perfezione le ansie di una intera comunità e, quindi, dava vita a una serie di film consimili, spesso di qualità nettamente inferiore, nei quali le radiazioni scatenavano qualche improbabile mostro. In sé, il film non è un capolavoro ma, rispetto a diverse altre pellicole che ne hanno sfruttato il tema, risulta essere privo di lunghi periodi morti e dialoghi insipidi: il protagonista maschile non è incisivo, funziona, piuttosto, il bonario e sbadato vecchio paleontologo interpretato da Kellaway. Immancabile il sotteso melodrammatico fra il protagonista maschile e la bella di turno (Paula Raymond). Il piatto forte, come prevedibile, è il mostro creato da Harryhausen: l'effettista californiano, che da qui in avanti godrà di grande fortuna professionale, dà vita a un dinosauro non perfetto (cambia dimensioni rispetto allo sfondo!) né fluidissimo nei movimenti - era animato utilizzando una tecnica di stop-motion a basso budget chiamata Dynamation - ma assolutamente funzionale agli accadimenti, in quanto ben sfruttato dal regista. Da segnalare il fatto che il rhedosauro verrà atterrato da un colpo del caporale Stone interpretato da un Lee Van Cleef alle prime armi che poi tanto darà allo spaghetti western. Al di là di pregi e difetti, il Risveglio del dinosauro è una pellicola propedeutica per coloro che si vogliano fare una cultura sul cinema fantastico.
TRIVIA
⟡ Un fathom, cioè un braccio, equivale a sei piedi, ovvero 1,83 metri. 20.000 phatoms sono, quindi, 36.600 Km, tre volte il diametro della Terra; un po' troppi per qualsiasi abisso marino.
⟡ Il film fu prodotto con un budget stimato tra i 210.000 e 285.000 $ e, successivamente, acquistato dalla Warner Bros. Esso incassò oltre 5 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando uno dei film di maggior incasso del 1953.
⟡ La protagonista femminile del film, Paula Raymond, il 20 agosto 1962 fu vittima di un gravissimo incidente stradale sul Sunset Boulevard. Passeggera nella macchina, quest’ultima si ribaltò più volte mentre lo specchietto retrovisore le tagliò quasi di netto il naso; Paula venne fortunatamente proiettata fuori dalla vettura che terminò il suo capitombolare contro un albero, esplodendo. I danni al volto della Raymond erano estesissimi e richiesero molte operazioni di chirurgia plastica che, però, ebbero buon esito, tanto che la donna tornò a recitare dopo poco più di un anno, anche se, poi, la sua carriera terminò nel 1969; un’ultima apparizione la si ebbe nel 1993. Paula Raymond è morta il 31 dicembre 2003, a 79 anni.
⟡ Mentre era in visita dall'amico effettista e produttore Ray Harryhausen, Ray Bradbury ricevette una copia dello script del film segnalato con il titolo Monster from the sea con la richiesta di riscriverne qualche parte. Dopo aver letto lo script, Bradbury notò che una scena, quella in cui il mostro distrugge un faro, era molto simile a una cosa che aveva letto in un breve racconto pubblicato sul The Saturday Evening Post anni prima; la storia s’intitolava “The Beast From 20,000 Fathoms". Il giorno dopo, Bradbury ricevette un telegramma in cui gli si offriva la possibilità di acquistare i diritti per realizzarne un film. Dopo l'acquisto, il titolo del film fu cambiato e il titolo della storia scritta anni prima, che successivamente venne ripubblicata, fu mutato in "The Fog Horn". La breve storia pubblicata su carta narrava di un mostro preistorico attirato dalla luce di un faro che lui scambiava per un segnale di accoppiamento; un tema, quello sessuale, totalmente espunto nel film!
⟡ Lo scheletro che si vede nella scena del museo è artificiale. Lo si ottenne dalla RKO che lo aveva costruito per il film Susanna (1938).
⟡ Il "Coney Island Amusement Park" che si vede nel film era il "Long Beach Amusement Park" californiano; alla produzione fu concesso di filmare in loco fra le ore 22 e le 3 di mattina.
⟡ La Warner Bros acquistò il film dai produttori Hal E. Chester e Jack Dietz per 450.000 dollari. Prima di questa vendita, il film aveva uno score musicale composto da Michel Michelet ma siccome la Warner ritenne che tale score fosse poco impetuoso, lo rimpiazzò con la musica prodotta da David Buttolph.
Fast rating
Titolo originale
The Beast From 20,000 Fathoms
Regista:
Eugène Lourié
Durata, fotografia
80', b/n
Paese:
USA
1953
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
