Mutant aliens

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Earl Jenson viene mandato in orbita dall'agenzia spaziale ma il capo, il Dr. Frubar, ha progettato di far fallire la missione per creare un caso eroico e ottenere più fondi. L'astronauta, però, sopravvivrà grazie all'aiuto di alcuni alieni e tornerà sulla Terra, 20 anni dopo, accompagnato da strani animali mutanti. Earl e gli animali spaziali si prenderanno la loro vendetta aiutati da Josie, la bella figlia di Earl.

LA RECE

Plympton, enfant terrible dell'animazione , dà vita ad una space opera psichedelica attraverso il suo inconfondibile stile di animazione per la quale il corpo umano e le cose sono in una condizione di metamorfosi perpetua.

Nato in Oregon nel 1946, Bill Plympton mostrò fin da giovane una forte inclinazione per il disegno: a 14 anni inviò alcuni suoi lavori alla Disney che, tuttavia, dovette declinare la candidatura causa la minor età di Bill, il quale, però, non si diede per vinto e iniziò a fare cassa vendendo dei disegni singoli; i soldi sarebbero serviti a finanziare un lungometraggio, il suo sogno di sempre. Irriverente, politically incorrect, indipendente fino al midollo, Plympton si è nel tempo guadagnato meritatamente una sua schiera di ammiratori; la rivincita definitiva arrivò nei primi anni ’90 quando la Disney lo contattò per lavorare ad Aladdin (1992) offrendogli due milioni di dollari rifiutati dall’artista poiché le idee sviluppate sotto contratto con la Disney divengono loro proprietà intellettuale. Mutant aliens, che arriva dopo the Tune (1992) e I married a strange person! (1997), non fa eccezione ed è l’ennesimo lavoro di un disegnatore dall’enorme talento ma poco noto al grande pubblico. La tecnica utilizzata è il "passo quattro", cioè un disegno ogni quattro fotogrammi, perciò sei al secondo. Il tratto è impreciso, nervoso, sporco, le tematiche sono adulte, l’humor caustico e irriverente: basti pensare al Gesù rockettaro che corre in pista al suono di: "Can't drag race with Jesus". E non è tutto: alieni che hanno la forma di parti anatomiche, accoppiamenti fra uomini e bestie, animali strani e feroci, splatter, volgarità, sesso esplicito. Il tasso di bizzarria è garantito, tanto più se siete abituati alle seppur belle produzioni Pixar. Quasi cronenberghiano per la sua predilezione per le metamorfosi e per il suo scombinare le simmetrie fisiche; quasi lynchiano per il suo affiancare realtà idilliache e romantiche a situazioni grottesche ed oscure. Inadatto ai bambini ma adattissimo ad un pubblico adulto che voglia far entrare arte nuova nelle proprie stanze, Mutant aliens può essere un valido apripista per esplorare anche i vecchi pregiatissimi e ancor più grotteschi lavori di Bill, quali 25 ways to quit smoking (1989), il nominato agli Oscar Your face (1987) e How to kiss (1988).

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Bill Plympton

Durata, fotografia

81', colore

Paese:

USA

Anno

2001

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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