Mystics in Bali

Voto:

In vacanza in Indonesia, l'americana Cathy (Ilona Agathe Bastian) decide di scrivere un libro sulla magia del luogo: la leàk. La ragazza, con l'aiuto di una vecchia strega, si mette a praticare arti occulte e ottiene la facoltà di poter staccare la propria testa dal collo e farla volare in ogni dove per procurarsi sangue umano.

LA RECE

Fusione di elementi occidentale, in primis l'Esorcista (1973), con il ricco patrimonio mitologico indonesiano; un cortocircuito so bad so good tra folklore autentico e immaginario horror di casa nostra.

Basato sulla novella “Leàk Ngakak” di Putra Mada, non un best seller qui in Occidente, Mystics in Bali è un pezzo di cinema arcano, esotico e discretamente risibile. Tuttavia, questo film è anche il primo nella storia cinematografica indonesiana a essere stato prodotto appositamente per il mercato occidentale. Filmato sull'isola di Java, poiché i balinesi erano troppo superstiziosi per concedere che venissero eseguiti rituali di magia nera anche se inscenati, il film risulta ancor più bizzarro per tutta una serie di usanze e suggestioni culturali ben distanti dalle nostre, tali che possono sembrarci comiche ma che, laggiù, erano prese molto sul serio. Ad esempio, il balletto che Cathy e la strega si mettono a fare come rituale è molto simile alle folkloristiche danze thailandesi Lakhon. Mystics in Bali, antidoto per tutti coloro che si fossero annoiati con le solite produzioni occidentali, ha da offrire parecchio ai cercatori di perle nascoste nella categoria Z-movie: performance attoriale da incidente diplomatico, dialoghi da embargo e miserrima cura tecnica. La scena finale con la donna-maiale è già, nel suo piccolo, leggendaria, mentre la strega che ride di continuo è insopportabile. Sarà per il fascino di una testa che se ne va a zonzo con tanto di frattaglie connesse (il leggendario Penanggalan della mitologia locale) o, più probabilmente, per il passaparola in rete, ma il film di Djalil ha finito per ottenere più visioni di quante sperate e di quante, in effetti, meritasse. Comprensibilmente mai doppiato né mai passato nelle sale qui da noi, Mystics in Bali è degno dell’attenzione degli spettatori più pervicaci o, se non altro, della segnalazione sui compendi dei film più bizzarri in circolazione. Se non lo avete ancora visto, continuate così, ma non perdetevi il nuovo cinema indonesiano che di passi avanti ne ha fatti: Satan’s slaves (2017), Impetigore (2019).

TRIVIA

⟡ Gli amanti del regista H. Tjut Djalil, o del brutto in-volontario, potrebbero anche voler vedere Pembalasan Ratu Pantai Selatan (1989), passato all'estero come Lady terminator e in Italia come la Maledizione di Erika

Titolo originale

Leàk

Regista:

H. Tjut Djalil

Durata, fotografia

85', colore

Paese:

Indonesia

Anno

1981

Scritto da Exxagon nell'anno 2004; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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