Non si uccidono così anche i cavalli?

Voto:

In una America economicamente depressa, un gruppo di persone, fra le quali emergono Gloria (Jane Fonda) e Robert (Michael Sarrazin), si iscrive ad una mega-maratona danzerina organizzata da Rocky (Gig Young): l’ultima coppia a rimanere in piedi vincerà dei soldi ma, soprattutto, sopravviverà.

LA RECE

Una maratona danzante verso l'abisso. Come nota Andrew Sarris nel suo "The American Cinema" (1968): "la danza, tradizionalmente simbolo di gioia e liberazione, viene pervertita in uno spettacolo di degradazione umana." Film a vari livelli di lettura. Imperdibile.

Strepitoso film di Pollack; se non il suo migliore, di certo il suo più crudele. L’Academy lo nominò per 9 Oscar e, scandalosamente, gliene attribuirà uno solo per Miglior Attore non protagonista (Gig Young) mancando l’occasione di premiare, se non il film stesso, almeno la sentita interpretazione di Jane Fonda. Il progetto, basato sull’omonimo romanzo di Horace McCoy, nacque come trampolino di lancio registico per lo sceneggiatore James Poe che sperava di esordire con un low-budget abitato da attori di seconda fila. Successe, però, che nella produzione, i cui costi intanto lievitavano, entrò anche l’ex agente Martin Baum; questi portò nel cast alcune star, per cui si procedette ad una riscrittura del lavoro di Poe/McCoy moderandone i toni, in origine ancora più crudi, ma aumentandone il fattore oppressivo. Ne emerse un lavoro leggibile a tre livelli sovrapponibili: la crudeltà del mondo dello spettacolo, la miseria della gente comune in una società capitalistica, una cinica metafora dell’esistenza. La lettura che attaccava il capitalismo piacque molto a certa critica e a certe nazioni, tanto che They shoot horses, don't they? venne proiettato in Russia come pellicola propagandistica contro la società statunitense. Nella realtà descritta da Pollack sembrano baluginare le grottesche visioni di Terry Gilliam (Brazil, 1985) o il distopico futuro de l'Implacabile (1987) tratto da un romanzo di King, se non fosse che tutto si svolge in un’arena da rodeo immersa in un’atmosfera di provincia. Emerge il suo potere profetico rispetto a un certo modo di fare spettacolo (leggasi Grande Fratello e accoliti) con la gente nel pubblico, disgraziata come i partecipanti, che entusiasticamente getta applausi e monetine ai ballerini i quali, uno ad uno, stramazzano al suolo. Come diceva Jean Baudrillard, "lo spettacolo non è più uno spettacolo di qualcosa; è lo spettacolo del nulla." Non contando, oltretutto, il desolante dipinto degli estremismi ai quali porta lo stato di necessità. Il film, però, funziona ancora meglio come grottesca metafora dell’esistenza in generale che ci chiede di entrare in pista, ambendo ad un premio o ad emergere fra gli altri, e ci logora con sacrifici e compromessi fino al triste e comune epilogo. La famosa battuta finale e poi titolo originale del film, They shoot horses, don't they?, risuona come un epitaffio non solo per i personaggi, ma per un'intera epoca di sogni americani infranti. Non si uccidono così anche i cavalli? è una vera gemma della new-Hollywood che nacque dalle macerie del cinema delle grandi speranze degli anni ’50, mostrandosi con una spietatezza rara anche oggi, nonostante i vari negativismi del cinema d’inizio XXI secolo. Regia e attori in stato di grazia. Da vedere assolutamente.

TRIVIA

Sydney Pollack (1934-2008) dixit: “Guarda, due più due fa quattro. Una volta che l'hai imparato, saprai cavartela con le cose tecniche. La parte del business che puoi controllare è la parte legata agli affari. Devi essere sistematico in questo ambito, così puoi essere totalmente libero di esplorare ed essere disordinato nell'altro settore in cui c'è creatività. Qualsiasi cosa è più facile dell'arte” (IMDb.com).

⟡ Jane Fonda perse l’Oscar a vantaggio di Maggie Smith per la Strana voglia di Jean (1969). Molti, però, supposero che l’Academy abbia punito la Fonda per l’arresto subito a Fort Hood e per il suo comportamento ribelle che l’aveva vista tradire il marito e fare uso di droghe. 

⟡ Il breve monologo compiuto all’inizio dall’attrice Susannah York, nel film Alice, per dimostrare le sue doti e attribuito erroneamente a Shakespeare, è, in effetti, parte del “Santa Giovanna” di George Bernard Shaw. 

⟡ Il libro di Horace McCoy, centrato sulla Grande Depressione, venne pubblicato 35 anni prima di questo film che fu il primo a ridurre cinematograficamente il lavoro letterario di McCoy, ben-ché in passato già Charles Chaplin, Joseph Losey e François Truffaut si fossero interessati alla cosa. 

⟡ Due coppie di ballerini sono sponsorizzate dall’agenzia di viaggio Winkler e dall’agenzia recupero crediti Sills; Irwin Winkler era il produttore del film e Theodore B. Sills il produttore esecutivo. 

⟡ Gig Young recitò per tutto il tempo in stato influenzale. 

⟡ Nel ruolo della giovane donna incinta e indigente abbiamo Bonnie Bedelia che diventerà nota come Holly Gennaro, moglie di John McClane in Trappola di cristallo (1988).

Titolo originale

They Shoot Horses, Don't They?

Regista:

Sydney Pollack

Durata, fotografia

129', colore

Paese:

USA

Anno

1969

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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