Oh mio Dio! Mia madre è cannibale
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Voto:
Il latinlover locale Roddy (Louis Homyak) diffonde involontariamente una malattia venerea tra le donne di una cittadina di provincia; di conseguenza, queste si trasformano in mostruose cannibali. I giovani del posto dovranno affrontare le proprie voracissime madri con l’assistenza del patologo Lee Grouly (Michael Fuer).
LA RECE
Dilettoso e dilettantesco ma con qualche guizzo. Commedia nera suburbana che, in qualche modo, anticipa l'estetica e i temi che Peter Jackson avrebbe perfezionato con Splatters (1992); anche qui siamo alle prese con il tropo invertito della "madre nutriente", ovvero la "madre che si nutre".
Film bizzarro e definitivamente trash con un tema portante, però, di spessore non minimale, dato che il cannibalismo delle donne del suburbio americano dipende da un virus connesso ai rapporti sessuali goduti dai mariti alle loro spalle. In senso lato, queste donne, compresse e svalutate nella loro vita familiare, scatenano un cannibalismo distruttivo che, in primo luogo, va a colpire la loro prole come si fossero trasformate tutte in Medea. Le letture psicosociali potrebbero sprecarsi, tuttavia il pochissimo prolifico regista James Aviles Martin, ai tempi delle riprese ancora studente, preferì buttarla in burla con uno stuolo di giovani attori - fra i quali un tale Rinaldi Vivaldo? - fatti passare come adolescenti ma palesemente troppo adulti, i quali devono correre avanti e indietro per il paesello covando il desiderio di scappare dal fallimentare mondo degli adulti. Splatter presente, per quanto non efficacissimo, e qualche soluzione al make-up del viso delle fameliche donne riescono ad ottenere quel minimo d’effetto. Terrificanti i primi piani e i dialoghi, così come il doppiaggio italiano. Apice del trash, i personaggi del patologo e dell’infermiera biondona che hanno anche un ruolo dirimente nella soluzione del contagio. La consapevolezza di fare del cinema sopra le righe c’era tutta, prova l’inserimento del cartone animato che dovrebbe illustrare il comportamento dell’organismo patogeno al microscopio. Il titolo della distribuzione italiana, manco a dirlo, ridicolizza e affossa definitivamente qualcosa già di suo compromesso ma con qualche guizzo grottesco e un simpatico cast di scappati di casa. Film passabile solo per coloro che abbiano sostenuto un certo grado di esercizio con il cinema di basso profilo, da mettere nell’elenco dei vedibili ma in coda a cose molto molto più importanti. Comunque, ridendo e scherzando, Flesh-Eating Mothers è conservato nella collezione permanente dell'American Genre Film Archive come esempio significativo del cinema indipendente horror degli anni '80, divertissement che getta qualche luce bieca sulle ansie familiari del tardo capitalismo americano.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Flesh-Eating Mothers
Regista:
James Aviles Martin
Durata, fotografia
89', colore
Paese:
USA
1988
Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
