l’Osceno desiderio - le Pene nel ventre

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Voto:

Amanda (Marisa Mell) va col marito Andrea (Chris Avram) nella vecchia casa di famiglia gestita dal sinistro factotum Giovanni (Victor Israel). L'americano Peter (Lou Castel) avvertirà Amanda dei pericoli che circondano quel luogo e notizierà la donna circa la strana storia della famiglia di Andrea. Ma, forse, è troppo tardi.

LA RECE

Polpettone erotico-satanistico di Petroni che si risentì per le ingerenze dei produttori e poi tentò un tardivo e inefficace disconoscimento. L'esorcistico di casa nostra non funzionò e non funziona. Dimenticatoio.

Pasticciaccio horror-giallo di Petroni che ne negò la paternità quando era tardi, poiché tutti sapevano che era stato lui a dirigere l'Osceno desiderio (titolato la Profezia per l’home-video) anche se a firma Jeremy Scott, nom de plume di un regista che non voleva metterci la firma. Questo film, Petroni non lo amò mai e si adattò a girare una “sceneggiatura misera” solo per scopi alimentari. Il sottotitolo Le Pene nel ventre farebbe pensare a un docudrama sul colon irritabile e, invece, il regista di Tepepa (1968) tentò con esso un mélange, riuscito in maniera tristemente disomogenea, di giallo argentiano, flick erotico, e toni gotico-satanistici pretesi dai distributori e motivo di scorno per Petroni. Dopo un discreto inizio in cui una straniata Marisa Mell s'aggira per una magione di forte impianto gotico (il direttore della fotografia Leopoldo Villaseñor tenta di tutto), e dopo una scena di sesso non pessima con un legnoso Avram e una Mell in formissima, l'Osceno desiderio s’annoda. C'è un killer moralizzatore che accoppa alcune prostitute ma la cosa viene lasciata in sospeso, prima di tutto dalla polizia. C'è Lou Castel che, con il frizzante look di un esistenzialista depresso, narra di leggende stregonesche all'incredula Mell, la quale passa il suo e il nostro tempo a ciondolare per casa. C'è il maggiordomo Giovanni, il vero veicolo di inquietudini, che pare un incrocio fra Marty Feldman e il Beruschi delle smascellate più estreme. E poi c'è Petroni, o Scott che dir si voglia, che butta lì il Rosemary's baby (1968), trattino, l'Esorcista (1973) de noantri con alcune fasi di una lentezza a volte intollerabile. Qualche situazione ambientale riuscita e i nudi integrali non possono miracolare l'infausta impresa. Non male, però, le musiche di Savina che, nella versione spagnola, furono curate da Jesus Franco. Finale all'altezza dell'operazione.

TRIVIA

Giulio Petroni (1917-2010) dixit: “Io non potevo credere che stavo per dirigere Orson Welles e lo informai del fatto che ero un po’ intimidito all’idea di dirigere il regista di Quarto potere, ma lui mi rispose “Don’t be silly” [non essere stupido]. Arrivato a Tepepa, non ero più tanto giovane e questo fu motivo di sollievo per lui che non sopportava i nuovi virgulti. Neanche a dirlo, lo aveva preceduto una reputazione di uomo intrattabile, burbero... e in effetti lo era, ma non con me. Welles ed io abbiamo passato più sere a conversare, a discutere davanti a una bottiglia di whiskey. A lui piaceva molto bere. Mi parlava molto di Rita Hayworth, gli deve essere rimasta proprio sul gozzo. Non interferì mai con il mio lavoro di regista, solo un consiglio una volta, e aveva perfettamente ragione. Ahimè, Tomas Milian è stato il target di molte sue angherie. Lo chiamava il piccolo cubano” (bizzarrocinema.it).

⟡ Nata a Graz, Austria, Marisa Mell, in un’intervista resa nel 1986, si era detta scocciata dalla sua stessa avvenenza che ha funto da arma a doppio taglio poiché faceva andare immancabilmente in secondo piano la sua cultura e i diversi hobby che aveva, compresi alcuni di elevato tenore quali l’archeologia: "Non sono mai stata fiera della mia bellezza, piuttosto ne sono stata scocciata. È stata una tragedia. Ogni uomo mi voleva ma nessuno voleva tenermi". La bella Mell, nata Marlies Theres Moitzi, posò nuda per Playboy nel 1976 ed ebbe come amanti, secondo quanto lei stessa ha scritto nella sua autobiografia: Stephen Boyd, Espartaco Santoni, Helmut Berger, Warren Beatty, Robert Evans, Michel Piccoli, Julián Mateos, Walter Giller, Roman Polanski, Shah Mohammed Reza Pahlavi, Alain Delon e Gianni Agnelli. Il 26 novembre 1977, la Mell partorì prematuramente Louisa Erika, bimba che morì lo stesso giorno in cui nacque, poi sepolta nel Camposanto Teutonico di Roma. La Mell non volle mai dire chi fosse il padre. L'attrice morì di cancro, a Vienna, il 16 marzo 1992; aveva solo 53 anni.

Regista:

Jeremy Scott [Giulio Petroni]

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

Italia, Spagna

Anno

1978

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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