Perverse oltre le sbarre
-
Voto:
Conchita (Ajita Wilson) uccide il suo ragazzo e gli ruba dei diamanti: per questo finirà in carcere dove i suoi piani di evasione sono limitati dalla sadica direttrice e dalle turbolente detenute.
LA RECE
La Wilson, nota trans, al volante di un WIP di grande mediocrità tecnica con qualche barlume di erotismo riuscito. Non sconsiglio perché, sennò, ci sarebbe da sconsigliare quasi tutti i roughie-movie.
Non un film di Sergio Garrone, come altrove si può leggere, ma scritto da lui e a lui attribuito per un pasticcio produttivo; e Garrone non ne fu molto contento. Ci credo. Si tratta del solito dramma carcerario sado-erotico de noantri sull'impronta di Ilsa la belva delle SS (1974) con una poco appetibile Ajita Wilson protagonista "femminile" impegnata a contenere gli aneliti lesbici delle compagne di cella e pure le tendenze sadiche della direttrice dominatrix di turno. Conchita finisce in prigione per un fattaccio di diamanti rubati e il gioco è fatto: semplice come l'idraulico che entra per caso nell'appartamento di una casalinga in estro. Non è un film porno ma un erotico, quindi non pensiate di vedere cose di quel mondo; però, in un porno canonico non si vede un'ispezione rettale con un ferro, mentre qui sì. Alla regia, Gianni Siragusa con una gavetta di sceneggiature per melodrammi partenopei, poi giunto al ruolo di script supervisor per la Wertmüller (Mimì metallurgico ferito nell'onore, 1972). Lo svolgimento del film è prevedibile e per nulla esaltante, trattandosi di un pretesto per vedere le terrificanti tette finte della Wilson, alcuni cespuglietti, baci saffici e, naturalmente, qualche sessione di sexy-sadismo. Chi conosce il genere non si aspetta altro. Noiosetto e malfatto, erotico a sprazzi. Solo per i forsennati del WIP. Lo stesso cast e le stesse location verranno successivamente usate per il coevo Detenute violente distribuito solo nel 1985.
TRIVIA
Cesare Canevari (1927-2012), che fece esordire al cinema la Wilson con la Principessa nuda (1976), racconta: “Mi ricordo che il direttore di una casa di distribuzione e un venditore all’estero amici miei, che venivano ogni tanto a trovarmi, se la sono portata in Spagna, in gita. Quando sono tornati erano entusiasti e dicevano: “Che notte che abbiamo passato!” e io, che sapevo tutto, dentro di me dicevo: “Cazzo, che notte che avete passato!”. E non se ne erano accorti perché lei aveva fatto l’operazione; anche se si vedeva che era fabbricata: aveva un seno che andava di lì, e l’altro che andava di là” (Nocturno 100, 2010)
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Willy S. Regan [Gianni Siragusa]
Durata, fotografia
80', colore
Paese:
Italia
1983
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
