Possessor

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Voto:

La locandina, splendida per chi ama il cinema dell’inquietudine, farebbe sperare in qualcosa di davvero arcano e disperato per il secondo lungometraggio del figlio di David Cronenberg. Invece, Possessor è un thriller di un certo tedio basato sull'idea non innovativa di un’agenzia che trasferisce la coscienza di un’agente, Tasya Vos (Andrea Riseborough), nel corpo di una persona vicina ad un target da uccidere. Fra salti da un corpo all’altro, chiaro che i perimetri della mente sfumano e le realtà si confondono. La premessa dell'assassina corporativa che si infiltra nelle menti delle sue vittime tramite un dispositivo neurale ricorda Inception (2010) di Nolan ma, mentre quest'ultimo esplorava i sogni come territorio di infiltrazione, Cronenberg figlio sceglie la carne come campo di battaglia. La visione del regista, evidentemente non neutrale all'eredità paterna, ci vuole dire qualcosa della diffusione d’identità delle persone in questa società controllata in modo occulto da chissà chi, un horror dell'identità dissociata in cui "l'invasione corporea diventa metafora della frammentazione del sé nell'epoca della digitalizzazione dell'esperienza" (Barbara Creed). Peccato che quest'horror venga sommerso da un’eccessiva quota di formalismi visivi, scenografie, rigidità da cinema di ambizioni alte, dimenticandosi di un pubblico che gradirebbe essere trascinato e conquistato da una storia. Insomma, film freddo che lascia tiepidi, e non salvato da alcune scene visivamente forti. Finale esoterico (la macchia di sangue e la farfalla) che dovrebbe lasciare intendere che le cose sono temporalmente più complicate del previsto ma, dopo tanta noia e polveroni assortiti, uno non ha neanche troppo voglia di stare a squadernare. Per molti altri, comunque, un capolavoro. Ah, fotografia fra rossi sanguigni e blu chirurgici di Karim Hussain, proprio quello di Subconscious Cruelty (2000)


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Fast rating

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Titolo originale

Id.

Regista:

Brandon Cronenberg

Durata, fotografia

103', colore

Paese:

UK, Canada

Anno

2020

Scritto da Exxagon nell'anno 2021; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0