Prevenge
-
Voto:
Psicosi puerperale per mamma Ruth (Alice Lowe) che già in Killer in viaggio (2012) avevamo capito essere poco equilibrata. Sembra uno strano slasher e in parte lo è, ma più strano, con questa donna che prepara il mondo all’avvento della sua creatura, liquidando persone che si frappongono, alcune delle quali davvero sgradevoli. Apice del film e perfetta sintesi dello stile british che sovrappone orrore ad ironia, l’incontro fra Ruth e il DJ Dan (Tom Davis). Girato in una decina di giorni e con sole 80.000 sterline, Prevenge pecca solo per la ricorsività del meccanismo del “seek and destroy” che porta la protagonista ad ingaggiare la successiva vittima. La Lowe troneggia nel suo stesso film e, sfruttando il fatto di essere davvero incinta, mette su pellicola l’antitesi dello stereotipo che vuole le pre-maman creature-creatrici candide. Ruth è una distruttrice, una donna che, alle prese con la nuova identità di mamma, perde il controllo nel perdere la vecchia identità e, in maniera paranoide, vede il proprio male fuori da sé, benché la società, in effetti, faciliti il lavoro. Il fatto che la Lowe abbia maturato l’idea di questo film dopo aver frequentato alcuni corsi pre-parto e aver sentito le mamme pancine parlare a fil di voce e coi vestiti color pastello, rende Prevenge un film particolarmente coraggioso e intelligente perché esplicita le paure e altri sentimenti negativi inconsci presenti durante il puerperio ma denegati proprio per la pressione dello stereotipo di cui sopra; ma i tipici incubi delle gravide parlano chiaro. Merito a Prevenge e anche alla Lowe proprio in quanto donna dato che questo fattore rende più credibile il tutto.

Titolo originale
Id.
Regista:
Alice Lowe
Durata, fotografia
88', colore
Paese:
UK
2016
Scritto da Exxagon nell'anno 2020; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0