Razorback - Oltre l'urlo del Demonio

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Voto:

L'animalista Beth Winters (Judy Morris) si reca in Au-stralia per un reportage giornalistico ma nella cittadina di Granu-lla verrà presa di mira dai Backer, due macellatori folli. Durante un tentativo di stupro, i tre vengono sorpresi da un gigantesco cinghiale, il Razorback. Beth muore e suo marito Carl (Gregory Harrison) giunge in Australia. Ostacolato dai Backer, Carl riuscirà a fare giustizia di uomini e animali.

LA RECE

Natural horror con animale killer non comune; ma soprattutto un modo non comune di rappresnetare il percorso di lotta dell'uomo contro la natura, o almeno di quella natura selvaggia e perigliosa dell'Australia.

Razorback: oltre l'urlo del demonio - ma il demonio non c'entra nulla - rappresentò il lungometraggio d'esordio dell’australiano Russell Mulcahy che, in precedenza, s’era fatto conoscere come uno dei registi di maggior gusto nel campo della musica; molti dei video più noti della prima generazione di MTV furono diretti da lui: diversi gruppi, dai Duran Duran agli Ultravox, si avvalsero della sua arte e Mulcahy lavorò anche per i Buggles in “Who Killed the Radio Stars?” (1981) che pare essere il primo video musicale trasmesso dalla nota rete televisiva. Dopo Razorback, il regista dovette aspettare il 1986 per ottenere un vero successo internazionale con Highlander e la sua saga di immortali. Razorback non ebbe, ai tempi né dopo, un grandissimo successo di pubblico, anche se ottenne diversi riconoscimenti soprattutto per la fotografia; i motivi sono probabilmente da cercare in uno stile rappresentativo non pop con spunti bizzarri, tali da renderlo indigesto al mainstream. Il film, in realtà, presenta un plot non eccentrico con un enorme animale feroce che attacca l'uomo mai pago di maltrattare la fauna, perciò, in ottica eco-vengeance, meritevole del contrappasso. Le aggressioni dell'animale, i morti, lo scontro finale non sono, tuttavia, gli elementi che rendono la pellicola memorabile. Mulchay riuscì a trasformare il già affascinante territorio desertico australiano in una landa colorata e distorta, ricca di immagini e simboli surreali. Il cinema australiano ha avuto più volte un approccio mistico al proprio entroterra (Picnic ad Hanging Rock, 1975) e la cosa diventa ancor più evidente in questo film che, per alcune sue sequenze, ricorda le visioni di Jodorowsky. Nel suo tragitto di salvezza attraverso il deserto, il protagonista vaga per un territorio alieno con forti variazioni cromatiche e trovate davvero curiose. La fotografia, la regia e le luci sono elementi molto curati ma il regista non è capace solo di realizzazioni estetiche: gli attacchi del Razorback, un animatrone un tempo riuscito ma rivisto oggi un po' goffo, sono molto aggressivi e visivamente energici, tali da riuscire a dispensare anche qualche jump scare. Peccato che il film non abbia attori di spessore ma solo interessanti macchiette, come i due fratelli Backer, personaggi da futuro post-apocalittico. La pellicola, allora di scarso impatto ed ora dimenticata, si rivela essere un interessante exploit nel panorama degli horror anni '80. Che la recuperino coloro che sono in cerca di visioni non comuni.

TRIVIA

Russell Mulcahy (1953) dixit: “Non ho goduto di nessuna formazione tecnica formale. Ero un montatore cinematografico per Channel Seven. Era prima che i luoghi di lavoro venissero gestiti dalla sicurezza per chi entrava e usciva. Quindi mi insinuavo lì alle 3 del mattino e facevo i miei film e uno di essi ha vinto il miglior cortometraggio al Sydney Film Festival, così ho iniziato a fare video per band come gli Hush e gli AC/DC, e poi ho continuato” (cultprojections.com).

⟡ L'inizio del film, girato alla Corte di Giustizia, riprende un fatto di cronaca che nel 1980 tenne banco in tutto l’Australia; il film un Grido nella notte (1992) con Maryl Streep ricostruì l’evento. La notte del 17 agosto 1980, vicino ad Ayers Rock, Lindy Chamberlain uscì di casa gridando "Il dingo ha preso il mio bambino" dopo aver scoperto che Azaria, il figlio di 10 settimane, era stato sottratto dalla culla da un cane selvatico. I genitori, non creduti, furono condannati per omicidio e occultamento di cadavere. Nel 1986 fu trovato il vestitino di Azaria in un'area piena di tane di dingo; il caso fu riaperto e, nel 1988, i genitori vennero scarcerati e ricevettero un risarcimento per l'ingiusta detenzione.

⟡ Fu costruito un animatrone di Razorback completamente funzionante che costò 250.000 dollari ma che nel film, per intero, si vede solo un secondo.

Titolo originale

Razorback

Regista:

Russell Mulcahy

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

Australia

Anno

1983

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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