la Regina dei vampiri
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Voto:
Serbia. La gente di Schtetel è stanca del conte vampiro Mitterhouse (Robert Tayman), infanticida e ammaliatore, quindi lo impalano e, con lui, flagellano la fedifraga Anna Mueller (Domini Blythe). Il vampiro muore e promette vendetta. Quindici anni dopo, in una Schtetel in quarantena per una pestilenza, arriva il Circo della Notte che incanta gli spettatori: i circensi altri non sono che accoliti del vampiro in procinto di risorgere.
LA RECE
Vampiro come artista ipnotico e trasformista. Il circo, luogo di divertimento e meraviglia, si trasforma in veicolo di morte e corruzione. I suoi spettacoli ipnotici funzionano come rituale di predazione per i quali l'audience diventa preda ignara anche grazie all'elemento erotico. Film non fortunato ma interessante.
La Regina dei vampiri è, ingiustamente, una delle pellicole Hammer meno note, probabilmente perché fu realizzata in un periodo in cui la casa di produzione inglese era in disarmo e mancava dei volti più noti dell'horror classico britannico. Il film, in effetti, non fu una priorità per la Hammer ma un mero tentativo di aggiornarsi ai nuovi canoni che si andavano diffondendo e che volevano un più elevato tasso di truculenza e sesso. Quindi, il film venne girato senza la presenza di volti noti e in sei settimane; pure troppe rispetto al preventivato, di conseguenza non poterono essere filmate alcune scene ritenute centrali. Nonostante lo spirito smaccatamente commerciale con cui venne pianificata, la pellicola risulta particolarmente raffinata e anche il mito del vampiro, spremuto fino alla demenza sia dalla Hammer sia da altri produttori, riuscì a essere riproposto in modo accattivante. Come nel racconto del 1963 di Ray Bradbury "Something Wicked This Way Comes" portato poi al cinema dalla Disney nell'83 (Qualcosa di sinistro sta per accadere), anche ne la Regina dei vampiri un circo entra in città e porta guai con i suoi artisti soprannaturali e con i ragazzini che tentano di scoprirne i segreti ficcandosi nei guai. Mentre il film del '83 è diretto ai pargoli e si attiene a determinate regole di sensibilità, questo film della Hammer riserva sorprese per il pubblico adulto, dallo splatter a una sensualità sopraffina veicolata, fin dalle prime battute, da una splendida Domini Blythe che si struscia nuda sul vampiro Tayman, quest’ultimo non troppo convincente. Dracula, quindi, torna a essere, come da antica tradizione, un medium di peccato femminile che, nel film, si esplicita fin dalla più giovane età come una nociva curiosità e, nei panni della più grandicella Dora Mueller (Lynne Friedrick), con una sottile e angelica sensualità. Vicino agli erotismi vampireschi di Jean Rollin più di quanto lo fosse ai classici Hammer precedenti, la Regina dei vampiri spiazza con il lascivo ballo della donna tigre in full body painting, le sue splendide protagoniste e le suggestioni fantastiche e quasi oniriche della scena degli specchi e delle metamorfosi dei funamboli. Solo la parte finale del film, con la lotta dei popolani contro i vampiri, rientra in canoni ben noti ma, a quel punto, l'attenzione dello spettatore è presa. Film da recuperare assolutamente e da vedere in double bill con le Figlie di Dracula (1971).
TRIVIA
⟡ Il forzuto senza voce è interpretato da Dave Prowse che pochi anni dopo vestirà i panni di Dart Vader in Guerre stellari (1977).
⟡ Chi voglia approfondire la triste sorte di Lynne Frederick...
Titolo originale
Vampire Circus
Regista:
Robert Young
Durata, fotografia
87', colore
Paese:
UK
1971
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0