Riti, magie nere e segrete orge nel Trecento
Sconsigliato
Voto:
Alcuni satanisti, che vestono risibili tute rosse, sacrificano vergini per far rivivere Isabella (Rita Calderoni), strega o vampira bruciata viva centinaia di anni prima. In giro, vaga anche Dracula ma non si capisce perché.
LA RECE
Polselli analizza satanismo e credulità popolare secondo la sua solita lente erotic-kitch. Gli amanti di cinema bis provano affetto e simpatia per le polsellate; gli altri se ne tengano pure a debita distanza.
“La Primula Cinematografica presenta un film scritto e organizzato da Renato Polselli”. E poi si parte: colori psichedelici, musica da festino equivoco anni '70 e gemiti in sottofondo. Riti, magie nere e segre-te orge nel Trecento è un euro-trash di notevole portata con pipistrelli volanti legati al filo, infimi momenti di comicità, scene in pieno medioevo con gente che mostra fiera le proprie otturazioni dentali. Non stupisce che la poetica pop-kitsch fumettistica di Polselli avrebbe, col tempo, incontrato i favori di un pubblico incantato da un modo di fare cinema ormai impraticabile. Girato in esterni al castello di Balsorano, Polselli ordisce un sexploitation di livello decisamente scarsino composto da siparietti non esattamente ben orchestrati ma ben mirati a mostrare le mammelle delle attrici, sull’avvenenza delle quali nessuno mai eccepì. La Calderoni subodorava qualcosa ma si prestò: “Era un po’ troppo fissato con i nudi ma l’ho fatto volentieri” (Iachetti, 2017). Il film, pur valendo qualcosa per la bellezza dell’attrice e per il titolo strampalato, si becca una pioggia di pollici versi rispetto alla recitazione, al montaggio, alla fotografia e alle location. Qualcuno ha scritto, non a torto, che questa pellicola sarebbe una sorta di Nuda per Satana (1974) rieditato da qualcuno sotto acidi. Polselli, come per la ricetta dei minestroni più ricchi, volle metterci di tutto: splatter, sesso, paura, comicità, musiche (da comiche il triangolo con sottofondo jazz), finendo per realizzare un pasticcio scriteriato sulla credulità popolare e su come essa influenza le menti della gente semplice. Polselli, più sotto, spiega: forse le intenzioni erano quelle di dare un substrato culturale al suo exploit ma anche le sue le sue delucidazioni paiono nebulose. Va a sapere. Comunque, il film si conclude con Steffy (Stefania Fassio) che cade esclamando affranta: "Incontro sempre qualcosa di duro nella mia vita!". Ci siamo capiti.
TRIVIA
Renato Polselli (1922-2006) dixit: “Ho sempre cercato di analizzare la psicologia dell’uomo. In Riti, magie nere e segrete orge del 300, ho anche cercato il motivo della psicosi che muoveva l’interesse della gente verso questo tipo di film. Infatti, se lei vede il film, trova che la ragazza che per qualche fatto è rimasta dal medico, la notte vede il vampiro con le sue fattezze. Quella che è stata turbata dal prete, di notte lo rivede come vampiro. In realtà, il vampiro ciascuno lo vede con i propri occhi” (Nocturno 80, 2009).
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Ralph Brown [Renato Polselli]
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
Italia
1973
Scritto da Exxagon nell'anno 2006 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
