Secretary

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Voto:

Lee Holloway (Maggie Gyllenhaal) esce dalla clinica psichiatrica nella quale era finita per le sue tendenze autolesionistiche, tuttavia ritrova la famiglia nelle stesse difficoltà che le avevano causato disagio: un padre alcolista e una madre fragile e chioccia. Le cose sembrano andare meglio quando la giovane donna viene assunta dall'avvocato Mr. Grey (James Spader), il quale, intercettata la masochistica fragilità di Lee, inizia con lei un gioco psicosessuale di dominazione. Lee si innamora di Mr.Gray a discapito della scialba relazione con il timido Peter (Jeremy Davies) ma anche l'avvocato, tormentato dalla propria natura sadica ed ossessiva, inizia a provare qualcosa.

LA RECE

Dramedy intelligente che trasforma dinamiche BDSM in terreno salvifico per due personalità compatibilmente disturbate. Erotismo sottile che mostra il BDSM come dinamica non abusiva ma terapeutica, seppur mantenendo il disagio nucleare dei protagonisti. E, comunque, sempre meglio di 50 sfumature di grigio.

50 sfumature di grigio ma 100% medically accurate e derivato dal breve racconto di Mary Gates Gill. Dramedy intelligente e grottesca su un rapporto di coppia malnato ma foriero di grande felicità per i due protagonisti; come dire che la combinazione giusta per due esseri umani non viene dalla ricerca di una persona sana di mente - ce ne sono? - ma di una persona che abbia una follia compatibile con la tua. Ma anche: "Tu sei il sacro frutto del dono della vita che Dio ci ha dato. Tu vieni da me ma non sei me. La tua anima e il tuo corpo ti appartengono, puoi farne quello che vuoi, solo tua è la scelta" detto a Lee da un padre che, per tutta la vita, si era dimostrato inadatto. La tendenza di Lee a ferirsi per controllare l'angoscia viene magistralmente spiegata dall'avvocato Grey: "Forse è perché a volte il dolore interiore vorrebbe venire in superficie. Quando (lei) vede le prove del dolore interiore sa di essere veramente viva. Poi, vedere guarire le ferite è consolante". Meno indagato è il quadro di personalità di Mr. Grey, ossessivo e dominante all'uopo ma intimorito da moltissime cose, in primis l'ex moglie, e con crisi distruttive reversibili che riflettono il principio di amore, odio e riparazione del quale parlò la Klein. Di grande realismo, poi, e raramente sottolineato da chi tratta di sadomasochismo, il processo del "topping from the bottom", cioè di come il soggetto masochista domini dal basso il sadico (che vero sadico non è mai perché gioca in un contesto di consensualità) rendendosi necessario alle fantasie del secondo e, quindi, facendo cadere in una dipendenza il partner dominante. Ancora, accurata la riflessione secondo la quale gli impulsi "perversi" che dominano i due protagonisti possano divenire controllati e costruttivi se appaiati e condivisi, come dire gioiosamente patologici, mentre mostrano il loro lato deteriore e distruttivo se espressi in solitudine (autolesionismo, crisi di rabbia, ... ). Dopo una divertente e grottesca chiusa nella quale persino la tv si interessa dell'ultimo gioco di dominazione dei due che sarebbe l'estrema prova d'amore di Lee verso Mr. Gray, sfortunatamente Secretary finisce in modo melenso con anche una non essenziale, ma gradevole, esibizione del nudo frontale della giovane Gyllenhaal. Quest'ultima è perfetta nella parte; James Spader, che di perversioni già ne sapeva (Crash, 1996) è, in effetti, facilmente sostituibile. Secretary è un film di sottile e coraggioso erotismo che mostra, senza indorare troppo la pillola, und dinamica BDSM in cui la relazione "perversa" non si configura come abuso ed è terreno soggettivo e, in qualche misura, salvifico, benché il disagio nucleare dei due permanga e si cementi, tuttavia, in forma meno dannosa. Ad ogni modo, questo lavoro di Shainberg fa mangiare una tonnellata di polvere ai levigati giochetti sadomaso da bancarella di Mr. Grey. Quindi, ben venga.

TRIVIA

Il racconto di Mary Gates Gill ha toni ben diversi dal film e sottolinea come la relazione sadomasochistica fra l'avvocato e la sua dipendente procuri danni alla seconda. È stato il regista a decidere che questa relazione, invece, funzionasse come atto di liberazione dalla sofferenza. Secretary nacque come corto. A questo proposito, il regista riferisce: "Quando ho realizzato il corto, molte persone l'hanno visto ed erano interessate a svilupparlo come lungometraggio, ma quando dicevo che avrei voluto che finisse con i due protagonisti che s'innamorano superando i loro problemi, l'interesse diminuiva rapidamente. Ho messo il mio corto sullo scaffale per qualche anno finché non ho avuto un'idea per rendere la storia più divertente, tenera, romantica; a quel punto non mi interessava più trovare qualcuno che appoggiasse la mia idea. Sono andato da un mio amico, uno sceneggiatore di New York, e in un anno e mezzo abbiamo tirato fuori lo script" (dvdtalk.com).

⟡ In un'intervista, la Gyllenhaal disse: "Secretary rappresenta la prima volta nella quale mi fu dato un ruolo in cui potevo esprimere qualcosa di me stessa [...] esplorare qualcosa che stava sul limite di ciò che sapevo su di me ma protetto dalla finzione" (IMDb.com).

⟡ Le gambe visibili nel poster del film (sostituito in diverse occasioni con uno meno suggestivo) non erano quella della Gyllenhaal ma di una modella che, peraltro, usciva con l'ex fidanzato dell'attrice.

Titolo originale

Id.

Regista:

Steven Shainberg

Durata, fotografia

102', colore

Paese:

USA

Anno

2002

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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