Spasms

Voto:

In Micronesia, nell'isola di Naraka-Pintu, gli autoctoni evocano ogni sette anni un gigantesco serpente che si vuole custode delle porte dell'inferno. Il miliardario Jason Kincaid (Oliver Reed) ha perso il fratello per colpa della creatura e, a propria volta morsicato da essa, ha sviluppato la capacità di connettersi telepaticamente con quella. Kincaid ingaggia lo psichiatra Thomas Brasilian (Peter Fonda) per studiare e risolvere il caso, ora che il gigantesco serpente è stato catturato e spedito negli USA. Una setta di satanisti, tuttavia, vuole impossessarsi della bestia e paga Warren Crowley (Al Maxman) perché la sottragga dai laboratori. Il tentativo di furto libererà la mostruosa belva.

LA RECE

Un horror (forse) con ambizioni alte ma che finì in un pantano produttivo. Nomi altisonanti nel cast bolliti e/o mal utilizzati. Poca attenzione in regia, un mostro serpentiforme che si vede solo alla fine, gli SFX, invece, di qualche interesse. Poca roba.

Pasticciaccio brutto tratto vagamente dalla novella "Death Bite" di Michael Maryk e Brent Monahan, girato nell'l981 ma distribuito solo due anni dopo, e non nelle sale cinematografiche. Come Peter Fonda sia finito a partecipare a questo floppone è materia da storico del cinema, mentre sorprende meno la presenza di Oliver Reed che, si sa, al tempo percorreva una parabola discendente non poco disconnessa dalle sue abitudini al bere e al fare risse nei locali; nel 1981, non a caso, si era beccato una condanna per una scazzottata avvenuta a Stowe, Vermont. Insomma, gli servivano i soldi. Spasms nacque, probabilmente, figlio di grandi speranze, cosa che si lascia intendere non solo dal cast ma dal lavoro effettistico che si conquistò una copertina di Fangoria e che avrebbe voluto doppiare produzioni quali un Lupo mannaro americano a Londra (1981) i cui SFX hanno fatto scuola e condizionato le ambizioni di molte produzioni horror. Il problema fu che Spasms terminò il budget in corso d'opera e, quindi, non fu possibile dare al film l'aspetto inizialmente desiderato, visti anche una serie di tagli che hanno condannato alcune scene già girate all'oblio eterno. Che questo film potesse mai essere un grande prodotto horror rimane, però, cosa assai dubbia. La regia di Fruet è piatta e distratta, con una serie di microfoni che pendono dall'alto nell'inquadratura, e la sceneggiatura regala saporite ellissi quali: "Voglio vedere il tuo serpente, Thomas!". Peter Fonda ciondola per il set nel ruolo del solito psichiatra cinematografico che si dedica al paranormale e, sopra a tutti, svetta uno stracotto Oliver Reed, appena uscito dalle fatiche di Venom (1981) con altri serpentelli mica male, immortalato da impietosi primi piani che ne esaltano la somiglianza con Mario Merola. Rimangono giusto quelle due o tre scene di deformazione fisica indotta dal veleno del mostruoso rettile mostrato di sfuggita solo alla fine e liquidato in tutta fretta come se si dovesse scappare dal set per un terremoto. Tanto per sbagliare, ci infilano anche la proverbiale scena della doccia di hitchcockiana memoria, con una signorina a seno nudo che strilla, strilla e poi muore. Ah, non dimentichiamo, come invece fa il film, il sub-plot riguardante alcuni satanisti che vorrebbero adorare il serpentone in quanto emanazione del Maligno. Mah. Sconsigliato.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Spasms

Regista:

William Fruet

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Canada

Anno

1983

Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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