Storie pazzesche
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Voto:
Un tempo era l'Italia a raccontare episodi dolceamari di orrore quotidiano (i Mostri, 1963). Ora che il cinema di quaggiù boccheggia, la palla passa agli argentini, i quali, con Relatos salvajes, fanno un'infilata di sei racconti che narrano di rabbia espressa anche tramite trovate non prive di ironia ma sempre dolorosa. Strepitoso l'episodio d'apertura che ci accoglie ancor prima dei titoli di testa e, come un urobòro, Storie pazzesche si conclude con l'altro episodio più riuscito Hasta que la muerte nos separe, in cui una festa di matrimonio si gretola sotto i colpi di una rabbia distruttiva di così grande portata che l'episodio si conclude positivamente solo per sfinimento. Non meno crudele La proposta, in cui un giovane che ha causato un incidente mortale viene protetto dalla famiglia a colpi di soldi. Troppo basato sull'interpretazione di Ricardo Darfn l'episodio Bombita; El mas Juerte che è piaciuto a tanti, forse, per il suo rimando a Duel (1971); las Ratas con una donna che decide di liquidare con il veleno per i topi l'uomo che ha causato la morte di suo padre. A differenza di tanti film ad episodi di diverso tenore, Relatos salvajes è omogeneo nella rappresentazione e nel tenore della morale misantropica: in fin dei conti, uomini e donne, siamo tutti pessimi individui. Pur nella rappresentazione grottesca dell'eccesso, e al di là della risata amara, non sarà che Szifron, che ha scritto tutte le storie, non ha poi troppo torto? Nel suo genere, prodotto assai ben fatto. Double-bill con Canicola (2001) di Seidl che ne rappresenta lo speculare "neorealista".

Titolo originale
Relatos salvajes
Regista:
Damian Szifron
Durata, fotografia
122', colore
Paese:
Argentina, Spagna, Francia, UK
2014
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0