la Stregoneria attraverso i secoli
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Voto:
Film documentaristico
LA RECE
Doc horror sperimentale che esplora la storia della stregoneria attraverso ricostruzioni teatrali e sequenze oniriche, mescolando saggio antropologico e cinema fantastico. Capolavoro visionario che anticipa l'art house horror; Christensen crea un'opera ibrida tra educazione e terrore, usando tecniche innovative per esplorare superstizione, isteria e repressione sessuale.
Uscito in Svezia il 18 settembre 1922, Häxan è un film difficile da descrivere: a metà fra il documentario e la ricostruzione drammatica, sembra, in definitiva, un sogno bizzarro. La pellicola esordisce come un documentario mostrando antiche incisioni artistiche per far comprendere come, a partire dal tempo dei Persiani, i demoni siano stati sempre in mezzo a noi e abbiano interferito nella vita dell'uomo. Di questo tratta la prima delle sette parti con le quali il regista ha diviso la sua opera. Le parti successive sono storie, alcune legate fra esse, che illustrano la stregoneria, sempre secondo Christensen. Il documentario, peraltro un genere ai tempi non ancora ben definito, compie una facile equazione fra stregoneria e satanismo e riflette l'idea che il regista ha dell'argomento, piuttosto che compiere una seria disamina sul tema. Il risultato ottenuto da Christensen è, comunque, affascinante, fatto com'è di incubi allucinanti, umorismo nero, scenografie, costumi ed effetti tetri. Non stupisce che, con tale tasso di situazioni e scene bizzarre, il film abbia trovato nei surrealisti degli estimatori e, successivamente, sia stato riesumato, allungato e arricchito dalla voce dello scrittore Burroughs. Il regista riempie lo schermo con immagini orrorifiche, mescolando fatti e fantasia: c'è la tregenda con la tipica scena del bacio sul deretano del Maligno praticato dalle streghe, c'è la lussuria, ci sono i monaci e i loro strumenti di tortura, c'è il neonato portato al sabba per essere divorato, ci sono demoni di ogni fatta e cavalli scheletrici. Il genio visionario di Christensen è innegabile, ed è facile immaginare come questo film sia riuscito a stupire le platee del tempo con effetti speciali e scenografie. Anche la parte finale è di un certo interesse: il regista sposta l'azione nell'era moderna, illustrando il caso di una vedova di guerra cleptomane e piromane. Si arriva a porre dei paralleli fra il comportamento isterico e i cosiddetti "marchi della strega" (zone della pelle rese insensibili dal Diavolo), fra il volo con le scope e l'aereo, fra la tortura e certe cure mediche drastiche. In una scena, il Maligno è equiparato allo psicologo, anche se poi lo stesso regista mostra che è proprio lo psicologo quello che può aiutare la donna. Non è certo la razionalità e la linearità che bisogna cercare in Häxan che ha la sua chiave di volta non nella scientificità ma nella visionarietà, infatti, Christensen, nel cercare di denunciare certi fatti, finisce per farsi rapire dal fascino degli stessi. La Stregoneria attraverso i secoli è uno di quei film della silent-era che dimostrano come il monocromatico e il muto non equivalgano a pellicole piatte e noiose; il passare del tempo non ha attenuato il livello weird di Häxan né la sua capacità di stupire. Voto d'entusiasmo storiografico per un film la cui visione è d'obbligo solo per i sedicenti appassionati d'horror.
TRIVIA
⟡ Per ottenere la scena in cui le streghe volano sui tetti delle case del paese, il regista e il direttore della fotografia Johan Ankerstjerne ripresero una cittadina in miniatura nella quale ogni casa era alta circa 2 metri, costruita su un tavolo rotondo girevole mosso da 20 uomini. Quindi, furono filmati attori a cavalcioni delle scope davanti a un fondale nero. Per fare in modo che i costumi svolazzassero, il regista generò un getto d'aria utilizzando il motore di un aereo. Furono riprese un totale di 75 streghe, ognuna individualmente, e fu creata da Ankerstjerne una stampa ottica speciale per mettere insieme i girati; di streghe ne appaiono solo tre o quattro alla volta. La decisione di creare un modellino della città fu presa dopo che fallirono i test per girare la scena utilizzando un treno in corsa, dal momento che era impossibile evitare di riprendere pali del telefono e cavi di ogni sorta. Il materiale prodotto durante le fasi dei test di ripresa è stato sovrapposto alla ripresa di Christensen seduto su una sedia mentre recita il ruolo di una strega.
⟡ Nei titoli di testa, il regista ringrazia personalmente il direttore della fotografia, Johan Ankerstjerne, e l'art director Richard Louw.
⟡ La re-release del 1941 uscita in Danimarca ha un'introduzione filmata da Christensen stesso che spiega il film. Benché questa versione usi gli stessi intertitoli per le scene più drammatiche, usa anche intertitoli totalmente differenti rispetto a quelli originali del '22.
⟡ L'Haxan Films, la casa di produzione del film the blair witch project (1999), prende il nome da questo film.
⟡ Il regista aveva intenzione di chiedere l'aiuto di storici esperti per sviluppare lo script ma abbandonò l'idea quando scoprì che la maggior parte degli esperti voleva opporsi al film.
⟡ Haxan venne riproposto nel 1968 con uno score musicale jazz di Jean-Luc Ponty e la narrazione dello scrittore William S. Burroughs.
⟡ Benché fosse finanziato da investitori svedesi, il film fu interamente girato in Danimarca.
⟡ Dal momento che il regista pensava che la performance degli attori potesse essere positivamente influenzata da un'atmosfera tetra e minacciosa, la maggior parte del film fu filmato di notte, cosa alquanto strana per i tempi perché, per limiti tecnici, le riprese in notturna erano molto più complesse.
⟡ Questo fu il film svedese più costoso mai girato fino al '22.
⟡ Maren Pedersen, che nel film ha il ruolo della vecchia strega accusata, fu scoperta dal regista mentre vendeva fiori. La donna sosteneva di essere stata la prima crocerossina danese.
⟡ Per ottenere cieli drammatici, il regista mandò un cameraman in Norvegia a riprendere panorami nuvolosi.
⟡ Oltre ad interpretare il Diavolo, il regista Christensen appare brevemente anche nei panni di Cristo. Compare pure come se stesso nella primissima ripresa del film.
⟡ A causa del particolare tipo di emulsione utilizzata per sviluppare la pellicola, gli occhi degli attori che avevano l'iride azzurra ha assunto un aspetto innaturale.
Titolo originale
Häxan
Regista:
Benjamin Christensen
Durata, fotografia
87', b/n, colorizzato, muto
Paese:
Svezia, Danimarca
1922
Scritto da Exxagon nell'anno 2008 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
