Sweet movie - Dolcefilm

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Voto:

Si incrociano due storie: la prima segue le strane sorti della vincitrice del concorso Miss Cintura di Castità (Carol Laure), la seconda vede un marinaio (Pierre Clementi) del Potemkin imbarcarsi sul Survival, una chiatta, montante Marx come polena, che risale la Senna.

LA RECE

Danza anarchica che mescola sesso, politica, perversione e zucchero in un collage provocatorio che vede una Miss Mondo sposa un miliardario impotente mentre una rivoluzionaria seduce bambini su una chiatta. Makavejev demolisce ogni tabù borghese con la ferocia dadaista e surrealista, creando un manifesto anti-capitalista che scandalizza ancora oggi per la sua radicalità visionaria.

Makavejev, regista jugoslavo che dopo W.R.: I Segreti dell'Organismo (1971) era stato espulso dalla nazione d'appartenenza e s'era rifugiato in Francia, esaspera con Sweet movie i punti di vista espressi nel precedente lavoro, cercando, al contempo, di descrivere in maniera più ordinata le due storie che s'intrecciano nel film. Le vicissitudini di Miss Cintura di Castità vanno dallo sposare un marito miliardario urofilo con il pene d'oro, ad essere deflorata da un afroamericano body builder superdotato. Quindi, la fuga in una valigia a Parigi, l'incontro col vero amore, l'esperienza nella comune di gente dedita alla scatofagia e, per concludere, in ammollo per uno spot pubblicitario in una vasca di cioccolata fusa nella quale la Miss soffocherà. La seconda storia vede un marinaio salire sul Survival governato dal capitano Ann, una donna che ha fatto riempire la stiva di zucchero per sopportare le amarezze della rivoluzione; la donna si rivelerà un'omicida. Pessimista e caotico, in Sweet movie si ritrova, anche se in tono minore rispetto al film del '71, quel montaggio dialettico che mischia documentaristica, narrazione lineare, simbologie e musica in una forma che vorrebbe essere di rottura con i modelli narrativi. Benché indipendente in questo suo modo di incastrare immagini, Makavejev non si distanzia troppo dal surrealismo e dal Movimento Panico di Arrabal, Jodorowsky e Roland Topor; quest'ultimo, non a caso, appare in un cammeo. L'anarchia visiva di Makavejev è un'arma puntata contemporaneamente sia contro il comunismo sia contro il capitalismo, il primo intollerante alla creatività, se non quella approvata dal regime, e l'altro con il suo consumismo che pretende di modellare persino i gusti erotici. I simbolismi di Makavejev, però, non sempre sono comprensibili e, in più di un momento, il film sembra divenire una discesa nelle ossessioni del regista con poche possibilità per lo spettatore di sentirsi parte del discorso. Alcune scene rimangono in mente per erotismo (la Laure che struscia il pene contro la sua guancia) o per colpo d'occhio visivo (sempre la Laure nel bagno di cioccolata), altre scene lasciano perplessi, come quando la Prucnal ci prova con dei bambini mostrandogli cos'ha in mezzo alle gambe per poi ucciderli. Ai tempi, non si andava per il sottile. Non meno grottesco il delirio della comune "ospitata" nel film dal regista e capeggiata da Otto Miihl, i cui membri vomitano, si urinano addosso, defecano e si abbandonano a pratiche infantilistiche. Curioso il fatto che Miihl abbia successivamente disconosciuto la sua performance e quella dei suoi accoliti per questo film, definendo il film stesso: "decisamente kitsch". Per certe derive espressive, il discorso di Makavejev sfugge. Sfugge il significato tenuto in scacco dal significante ma non sfugge il fatto che sia difficile rimanere impassibili di fronte ad una rappresentazione sregolata e, ormai, irripetibile. Più che bizzarro.

TRIVIA

Dusan Makavejev (1932-2019) dixit: "Questo è quello che vorrei che facessero i miei film: portare le persone a vedere in se stesse cose che, altrimenti, non accetterebbero mai" (rogerebert.com).

⟡ L'attrice Prucnal, per il suo ruolo di capitano Ann, venne esiliata dalla Polonia e le venne negato il visto d'entrata anche quando sua madre fu sul letto di morte.

⟡ Carol Laure fu così disturbata dalle scene girate con i membri della comune che abbandonò le riprese.

⟡ In Italia, la pellicola, curata da Pasolini e da Dacia Maraini, venne sequestrata e, per interessamento dello stesso Pasolini, dissequestrata. La versione italiana, però, dura dieci minuti in meno rispetto a quella inglese.

Titolo originale

Sweet movie

Regista:

Dušan Makavejev

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Canada, Francia, Germania

Anno

1974

Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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