Tesis

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Voto:

Angela (Ana Torrent), studentessa alla scuola di cinema, sta preparando la tesi. Argomento: la violenza negli audiovisivi. Per la ricerca si avvale dell'aiuto di Chema (Fele Martinez), un eccentrico studente espertissimo in pellicole splatter. Angela, però, dopo la morte del relatore, entra in possesso di un film snuff. Nel video si vede una ragazza percossa selvaggiamente da un uomo misterioso e, quindi, uccisa; la ragazza corrisponde a una studentessa scomparsa due anni prima dall'università. Angela e Chema si troveranno implicati in una storia dalle tinte molto fosche.

LA RECE

Non l'Amenabar più noto ma uno dei più profetici circa i bisogni voyeuristici del grande pubblico. Al di là della morale, un mystery interessante su un filmato snuff. Da recuperare.

Amenàbar, poi più noto al largo pubblico per Apri gli occhi (1997) e the Others (2001), affronta il delicato argomento degli snuff dopo che altri, prima di lui, c'avevano provato con alterno successo (gli Occhi del testimone, 1995) e prima che Joel Schumacher ci mettesse le mani in 8MM - delitto a luci rosse (1999) con maggiore favore di pubblico. L'argomento scotta e il film si barcamena fra alcuni cliché, anche tecnici, e un certo coraggio nell'affrontare il tema in questione. L’accusa exploitation, ovvero che il regista si compiaccia a mostrare ciò che denuncia, pare debole: Amenàbar trova soluzioni molto intelligenti per fare intuire la violenza senza troppo mostrare e, in effetti, il film è così poco grafico che siamo al limite della definizione di horror, calzando meglio, invece, quella di thriller a tinte forti. Nonostante ciò, i momenti di palpabile tensione non mancano e, fra essi, si distingue la scena nella quale Angela e Chema vagano nei tunnel bui sotto l'università, potendosi illuminare solamente con pochi cerini, scena omaggio a l'Uccello dalle piume di cristallo (1970) di Argento. Il fattore mystery della faccenda regge, dato che, fino alla fine, si è incerti su chi possa produrre gli snuff, benché il numero limitato di protagonisti contenga le opzioni. Le scene chiave ad inizio e fine film. Nelle prime sequenze, Amenàbar illustra i quotidiani risvolti della curiosità morbosa nei confronti della morte; nel finale, gli stessi media proietteranno, forti del diritto di cronaca, il filmato snuff a una platea nazionale voyeurista sempre più famelica di estremo. Soltanto i due protagonisti sembrano avere capito la lezione mentre le spesse porte dell'ascensore che si chiudono li dividono, alla fine e finalmente, da quei filmati e dai loro spettatori, noi. Film che quando uscì fece discutere ma, in un mondo ormai bulimico di ogni sollecitazione e sciocchezza, finisce ingiustamente dimenticato, dimostrando sia con la sua tesi, sia con la sua sorte il proprio potere profetico.

TRIVIA

Alejandro Fernando Amenàbar Cantos (1972) dixit: “Non sogno troppo o non ricordo cosa sogno. Ma immagino che mi interessi il mondo della percezione, della prospettiva e del desiderio. E questo ha a che fare con i sogni. E in realtà, andare al cinema è come sognare, no?!” (IMDb.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Alejandro Amenàbar

Durata, fotografia

125', colore

Paese:

Spagna

Anno

1996

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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