Turbo kid

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Voto:

Estensione del corto T is for Turbo (2011) che venne sottoposto dal trio registico noto come Roadkill Superstar (RKSS) ad Ant Timpson perché lo inserisse nella sua antologia horror the ABCs of Death (2012). L’operazione è decisamente nostalgia con la N maiuscola per cinema e prodotti anni ’80, a partire da un’ambientazione post-nucleare tanto in voga a quei tempi, con un giovane protagonista che si aggira in BMX (la benzina non c’è più) e decide di impersonare il suo supereroe preferito per combattere il tiranno delle terre moribonde, un Michael Ironside quintessenza del cinema Eighty. The Kid, ovvero il protagonista senza nome, è coadiuvato da una fatata robottina interpretata da Laurence Leboeuf che sgrana gli occhi e fa le bocche come Heather Parisi quando cantava Cicale. Non privo di uno splatter divertito che ricorda il Peter Jackson meno addomesticato degli esordi, Turbo Kid non trascende mai verso un'iperviolenza seriosa e sembra tenerci a voler raccontare, sul binario parallelo a quello dell’avventura e dell’azione, una fiaba anche sì romantica. Resta una pellicola di non eccelsa fattura e memorabilità, però è onesta in quel che presenta ed efficace nell'offrire un intrattenimento che non è solo di superficie. Finisce al Sundance del 2015 e riceve il plauso di tutti quelli che di cinema ne capiscono un po'. Dilettatevi.


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Titolo originale

Id.

Regista:

François Simard, Anouk Whissell, Yoann-Karl Whissell

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA, Canada, Nuova Zelanda

Anno

2014

Scritto da Exxagon nell'anno 2018; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0