Violent Shit III - Infantry of Doom
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Voto:
Ai cancelli del nuovo millennio, Schnaas si presenta con il terzo capitolo di una quadrilogia nata con Violent Shit (1989) che, ora, pare allargarsi sia per formato di ripresa (qui panoramico), sia per l'uso di diversissime comparse e sia per una qualità effettistica decisamente migliore di quella propinata in precedenza. Tuttavia, parliamoci chiaro, Violent shit 3 non è neanche lontanamente un buon horror. Il regista tedesco tira dritto per la sua strada fatta di assurdi scontri di kung-fu fra ninja che si riuniscono in su un’isola abitata da una tribù capeggiata da un morto vivente e supportati da un mad doctor a metà fra Mengele e Adolf Hitler, il tutto condito da sangue, sangue e ancora sangue: toraci squarciati, visi dilaniati, colonne vertebrali strappate tramite uncini infilati nell'ano, vagine penetrate da animaletti che si muovono in un malfatto stop-motion, decapitazioni e amputazioni. Il plot che vuole un gruppo di disgraziati braccati sull'isola da un manipolo di folli ricorda da vicino la Pericolosa partita (1932), però, nella fattispecie, Schnaas mischia horror ad action pur non sapendo gestire i generi con la cinepresa. Un prodotto che può chiaramente essere fruito solo dal gorehound tuttavia consapevole di cosa può somministrare l'indie horror più rustico. Io mi fermo qui ma abbiamo anche un quarto capitolo, Karl the Butcher vs Axe (2010), che vede in associazione due registi: Schnaas e Timo Rose.

Titolo originale
Id.
Regista:
Andreas Schnaas
Durata, fotografia
85', colore
Paese:
Germania
1999
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0