Vortice mortale

-

Voto:

La Morte di Yuri, trovato a pezzi dentro una lavatrice, è il caso che deve risolvere l'ispettore Stacev (Philippe Caroit). Al centro dell'indagine, tre sorelle: Vida (Katarzyna Figura), Ludmilla (Barbara Ricci) e Maria (Ilaria Borrelli). Fra misteri, sesso e inganni, l'ispettore si trova invischiato più di quanto dovrebbe.

LA RECE

Giallo erotico con un ispettore che indaga su tre sorelle prostitute. Nonostante atmosfere gotiche e situazioni erotiche raffinate, il film si perde nell'eccesso di nudi a discapito della costruzione della suspense. Non tutto, comunque, va per il verso sbagliato.

Riduzione filmica della pièce “La Lavatrice” di Luigi Spagnol e tardo ritorno al giallo per un regista che, col giallo, ha avuto poco a che fare e che è passato alla storia per altri generi e stili (Cannibal Holocaust, 1979). Deodato, finanziato dal produttore dello zuccheroso serial i Ragazzi del muretto (1991-1996), gira in quel di Budapest, sfruttando le aperture seguenti alla caduta del blocco sovietico in un paese in cui i costi produttivi erano e sono allettanti per chi voglia filmare al risparmio. Con cipiglio argentiano, Deodato gioca con le atmosfere quasi gotiche della città ungherese, evita eccessi grafici e infarcisce il tutto con situazioni erotiche, alcune anche di una certa finezza sia per resa estetica, sia per commentario femminista, con donne che agiscono la sessualità come, in genere, fanno i maschi. Poi, però, la cosa sfugge di mano e la tetta prende il sopravvento su ogni cosa, per cui lo spettatore arriva alla soluzione dell'enigma stanco e confuso, con l'impressione che l'ingarbugliato intrigo sia tutta paccottiglia messa intorno al corpo femminile. Lo stesso regista non rimase entusiasta del risultato, soprattutto perché avrebbe voluto davanti alla cinepresa volti maggiormente noti che, tuttavia, non riuscì a scritturare, e scartandone altri (la Gerini) che, a posteriori, avrebbero fatto richiamo. La storia dell'ispettore che indaga sulle sorelle prostitute e che, ovviamente, deve fare sesso con tutte e tre, suona un po' come una Rocco Siffredi production, sensazione rafforzata dalla location. L'attenzione va "per natura" più verso i reiterati nudi delle tre protagoniste che verso la drammaticità degli arzigogolati eventi. Deodato, però, pur non riuscendoci del tutto, perlomeno tenta di non sbilanciare rovinosamente la storia verso la dimensione sessuale. Nella migliore tradizione giallo italica, la percezione dello spettatore viene deliberatamente confusa: la morte di Yuri viene riproposta varie volte tramite flashback e sequenze oniriche, e ognuna in modo diverso, mai, comunque, riflettenti la verità. Non mancano suggestioni cannibaliche e stregonesche; si scopre anche sì la passione di Deodato per la lirica. Il finale, come in tutti i giallos, punta al carpiato con avvitamento e, in questo caso, convince, sempre che non ci si fissi su una logica stringente. Freddo nell'esecuzione, forse un po' lento, accompagnato dalla discreta musica dell'onnipresente Simonetti, Vortice mortale aka la Lavatrice aka the Washing machine vale più per la ruspante avvenenza delle sue protagoniste che per la storia, e Deodato, inaspettatamente, dimostra di saper trattare l'erotismo in maniera più che discreta. Peccato che la piallata sensibilità del pubblico abbia portato il regista a lavorare per illibate produzioni televisive. Qui, invece, abbiamo un Deodato per cul-tori. Poi, vabbè, i soliti casini italiani: fallisce il produttore e Vortice mortale non esce in Italia né al cinema né, per anni, su supporto DVD.

TRIVIA

⟡ Lo scrittore Luigi Spagnol, venuto a mancare nel 2020 a soli 59 anni causa malattia, fu un editore di grande successo: suo il merito dell’importazione in Italia di blockbuster letterari quali Harry Potter e Sepulveda.

Regista:

Ruggero Deodato

Durata, fotografia

89', colore

Paese:

Italia, Francia, Ungheria

Anno

1993

Scritto da Exxagon nell'anno 2014 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial