Wind Chill - ghiaccio rosso sangue

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Voto:

Una collegiale (Emily Blunt) accetta un passaggio per tornare a casa in Delaware in piena stagione invernale. Il passaggio è offerto da un ragazzo (Ashton Holmes) innamorato della giovane, anche se quest’ultima risponde alle gentilezze del primo con acida antipatia. In seguito a un incidente stradale, i due si trovano bloccati in mezzo a un bosco: mentre tentano di sopravvivere al gelo, i ragazzi si accorgono di non essere soli.

LA RECE

Thriller psicologico, con riferimenti filosofici alti, che, alla fin fine si rivela un dignitoso, ma non eccezionale, horror di fantasmi. La location ristretta obbliga alla dimensione dialogica (mumblecore)

Prodotto, fra gli altri, da George Clooney e Steven Soderbergh, Wind chill è una discreta ghost-story con riferimenti filosofici o, almeno, così si dà da intendere citando la teoria dell'eterno ritorno di Nietzsche. In un sistema di combinazioni non infinite, in un tempo infinito, tutte le combinazioni possibili avranno luogo un numero infinito di volte; il che, tradotto nei termini dell'esistenza umana, significa che coloro che non si affrancano dal passato, cioè i non Oltre-Uomini, vivono una vita che si è ripetuta esattamente nello stesso modo nel passato e si ripeterà nel futuro. Desolante, soprattutto se penso che mi toccherà rivedere Bambola con Valeria Marini. La premessa filosofica sembra prefigurare una pellicola complessa; tuttavia, Wind chill abbandona sulla via dello svolgimento le sottili riflessioni e si ferma sul bordo della strada a sfruttare le solite apparizioni di spiriti in ambiente altamente suggestivo. La dimensione claustrofobica e intima della macchina in panne in cui si svolge la maggior parte dell'azione, ben si adatta allo sviluppo delle dinamiche fra i due protagonisti, anche se queste non vanno in profondità come ci si sarebbe attesi. Emily Blunt, poi nello stardom (Oppenheimer, 2023) e Ashton Holmes di A History of violence (2005) sono attori validi ma la sceneggiatura non consente di andare al di là di prevedibili dialoghi. Grazie all'ambientazione montana e notturna, il film riesce, giocoforza, a inanellare qualche momento di tensione ma in Penny dreadful (2005), con una storia simile e molti meno soldi, si era riusciti a fare di meglio. Poi, come sovente accade in quei film in cui tutto si svolge in uno spazio circoscritto, una volta che i protagonisti si allontanano dal cubicolo, la tensione vien meno. Più furbo che ben fatto, Wind chill gioca con suggestioni alte quali la filosofia ma, a ben guardare, è solo un dignitoso horror di fantasmi. Bene per una serata fra le tante.

TRIVIA

Gregory Jacobs (1968) dixit: “Da bambino ho fatto dei film, dei piccoli film in Super8 con la telecamera di mio padre, e sono andato a scuola di cinema. Ho sempre voluto fare film e mi ci sono avvicinato facendo l'aiuto regista e il produttore. In breve tempo, però, ho capito che mi piaceva il processo di realizzazione. Che fossi il produttore, l'assistente alla regia o lo scrittore, per me era tutto interessante purché si trattasse di una storia della quale volevo far parte” (indiewire.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Fast rating

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Titolo originale

Wind Chill

Regista:

Gregory Jacobs

Durata, fotografia

91', colore

Paese:

USA, UK

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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