Zombie Bloodbath
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Voto:
Da una centrale nucleare che perde materiale tossico, escono operai zombizzati dalle radiazioni. La soluzione è chiudere tutti dentro e buttare la chiave. Due anni dopo, la zona diventa residenziale e un gruppo di ragazzi finisce nei sotterranei della ex-centrale, cosa che non porterà nulla di buono.
LA RECE
Gore-fest amatoriale che sacrifica tutto per somministrare sangue a secchiate. La trilogia che nasce da questo primo film, di notevole basso livello, è paradigmatica dell'horror low-budget anni '90, puntando solo sul divertimento viscerale. Piacerà solo al gorehound più grezzo.
Bagno di sangue e poco altro, realizzato da un regista che ha in curriculum pezzi del calibro di Sorority babes in the dance-a-thon of death (1991), Prehistoric bimbos in armageddon city (1991) e riletture di cose di per sé già brutte tipo Clownado (2019). All’inizio di una carriera che poi è affondata con gusto nel grindhouse moderno più fangoso, Todd Sheets realizzò una trilogia dei morti viventi che ricevette un minimo d’attenzione sulle riviste di settore. Di Zombie bloodbath colpisce la notevole noncuranza per i dettagli, tipo telefoni privi di fili di collegamento che, ok il budget ridotto, però… I 30.000 dollari a disposizione, un budget non del tutto risibile, vengono immolati alla produzione di una pellicola cafona, nel senso più amichevole del termine, che faccia divertire di pancia il pubblico amante delle frattaglie un tanto al chilo. Il quid, comunque, non è la trama né le doti artistiche dei partecipanti, entrambe scarsine, piuttosto il gore-fest che vede 735 comparse (sulla fiducia) truccate non male da morti viventi, ed effetti speciali migliori di quelli che ci aspetterebbe da un low-budget. Quindi, se quello che state cercando è uno ultregore amatoriale con poco cervello, Zombie bloodbath potrebbe fare al caso vostro. Lo stesso dicasi per i seguiti Zombie bloodbath 2: rage of the undead (1995) e Zombie bloodbath 3: zombie armageddon (2000) con comparse che ridono mentre vengono aggredite dai morti viventi e trame di un’assurdità encomiabile. Nel terzo capitolo, ad esempio, per disfarsi degli zombi, questi verranno stipati in un modulo spaziale e spediti nel vuoto cosmico ma, finiti in un buco nero, essi viaggeranno nel tempo e si materializzeranno in una cava sotto un liceo. Tutto molto plausibile. Voto cumulativo per una trilogia, in fondo, paradigmatica di un certo modo di fare horror a basso budget tipico dei primi anni ’90 del XX secolo. Prodotti non nelle mie corde ma ne colgo senza fatica la buona volontà e la passione.
TRIVIA
Todd Sheets dixit: “Devo essere pazzo per fare ancora questo da 30 anni. A dire il vero, i primi film che ho fatto, li ho, in un certo senso, rinnegati perché ho passato un periodo d'inferno. Ho avuto alcuni critici, i cosiddetti critici, che mi hanno detto che, se avessi preso di nuovo in mano una cinepresa, avrebbero ucciso mia madre. Erano persone piuttosto serie, erano persone molto cattive. A quanto pare, i film, anche quelli brutti, devono ferire qualcuno, visto che ci si arrabbiano così tanto. I miei film non erano un granché, ero un ragazzino, ma c'era una scintilla. C'era qualcosa lì dentro che la gente vedeva e che apparentemente piaceva loro, e pensavano che ci fosse qualcosa che potesse essere commercializzato. Dave DeCoteau, che è stato il mio mentore, ha visto alcune cose lì dentro e, da lì, la palla ha continuato a girare” (horrorgeeklife.com).
⟡ Nessun dato, per ora.
Fast rating
Titolo originale
Id.
Regista:
Todd Sheets
Durata, fotografia
70', colore
Paese:
USA
1993
Scritto da Exxagon nell'anno 2013 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
