Attrice
Nata il 25 luglio 1954 a Hillingdon (Middlesex, Inghilterra), Lynne Frederick, donna di straordinaria bellezza, iniziò la sua carriera cinematografica giovanissima, emergendo dal vivaio del cinema britannico in un'epoca di profonda trasformazione culturale. I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo coincidono con il fenomeno della "Swinging London", quando il Regno Unito diventò epicentro di una rivoluzione estetica che ridefinì i canoni della modernità. I film che la videro protagonista (2000: la fine dell'uomo, 1970; la Regina dei vampiri, 1971; Il meraviglioso Mr. Blunden, 1972; Fase IV: Distruzione Terra, 1974) non incorniciarono solo una donna splendida ma anche un’attrice con una buona attitudine per i generi che richiedono intensità emotiva e presenza scenica; quindi, il cinema di genere fu il suo naturale ecosistema artistico.
L'incontro con Peter Sellers, avvenuto nel 1977, segnò una svolta decisiva nella vita di Lynne Frederick. Il matrimonio con il Dottor Stranamore e il brillante attore della serie della "Pantera Rosa" sollevò immediatamente interrogativi sulla natura di questa unione. Gli amici di Sellers, veterani di un'industria cinematografica che aveva visto nascere e tramontare numerose liaison strategiche, guardavano con sospetto la giovane attrice di soli 22 anni benché, va detto, Lynne fosse stata sempre attratta, edipicamente, da uomini molto più grandi di lei, anche di 30 anni; interessante anche il fatto che, non avendo mai incontrato il proprio padre biologico, ella considerasse l'attore David Niven come una figura paterna. Ad ogni modo, la differenza d'età - Sellers aveva diciassette anni più di lei - e la disparità di status professionale alimentarono le voci di un'unione fondata più sul calcolo che sull'affetto. Tuttavia, sarebbe riduttivo leggere questa relazione esclusivamente attraverso la lente del cinismo, dal momento che nel mondo del cinema - e non solo in quel mondo… - sono sempre stati non pochi i legami che rappresentavano un progetto relazionale ma anche di occasioni sociali e lavorative, unioni dalle quali entrambe le parti traevano una convenienza abbastanza concreta.
Vero, però, che Sellers si stancò abbastanza presto della "moglie di professione", tanto da firmare le carte di divorzio tre anni dopo le nozze; tuttavia, Lynne riuscì a farsi firmare un cospicuo testamento una settimana prima che l'attore morisse d'infarto il 24 luglio 1980 - un notevole tempismo -, e questo trasformò la vita della bella attrice in qualcosa che ricorda i migliori thriller legali. Il fatto che l'attore abbia modificato il proprio testamento una settimana prima del decesso sollevò interrogativi che il tempo non ha mai completamente chiarito, ciò aggravati dal fatto che Lynne riuscì a recuperare moltissimi soldi, più i diritti sui lavori di Sellers; esito dubbio, dato che alla Lynne spettarono circa 4,5 milioni di sterline, mentre ai due figli di Sellers, avuti con Ann Howe, andarono solo 800 sterline ognuno. Questa disparità nella distribuzione dell'eredità rivela le contraddizioni di un uomo che, pur essendo un genio comico, aveva vissuto la propria vita privata come una serie di esperimenti emotivi spesso fallimentari (notare che Sellers inizialmente aveva chiesto a Lynne di sposarlo solo due giorni dopo il loro primo incontro, richiesta, in quella circostanza, rifiutata); forse, Sellers, noto per la sua instabilità caratteriale e per le relazioni tormentate, aveva trovato in Lynne Frederick una figura capace di rassicurarlo negli ultimi anni di vita, ed in modo molto viscerale e poco razionale, aveva voluto premiarla con questa eredità, però poco “corretta” circa le legittime quote da dare ai figli, e furono soprattutto questi ultimi (nello specifico il figliastro Michael Sellers) a diffondere l’immagine della Lynne come di un'approfittatrice. Benché in apparenza la Lynne risultasse una giovane donna scaltra e calcolatrice, gli amici della coppia raccontarono nel tempo un’altra storia: non solo la giovane compagna era in grado di ammorbidire le turbe maniacali di Sellers ma si adattò, benché non felicemente, a limitare grandemente la sua carriera poiché il marito non voleva essere lasciato mai solo.
Il problema fu anche che la Frederick contrasse, poco brillantemente solo sei mesi dopo la morte di Sellers, un nuovo matrimonio con il giornalista e comico David Frost con il quale era da anni in una relazione che oggi si definirebbe “friend with benefits”; oltretutto, nel corso del loro matrimonio durato solo 17 mesi, nel marzo 1982, Lynne patì un aborto spontaneo. Questo matrimonio repentino pose la donna in pessima luce rispetto l’opinione pubblica che peggiorò ulteriormente quando, nel dicembre 1982, la donna sposò il cardiologo statunitense Barry Unger, con il quale ebbe il suo unico figlio. Questo terzo matrimonio venne chiuso da un divorzio nel 1991. Già dopo la chiusura con Frost, Lynne aveva iniziato a bere e quando venne sorpresa ubriaca in un ristorante chic inglese, risolse l’onta scappando dalla sua patria in direzione Stati Uniti, e non tornando mai più in Inghilterra.
Negli States, l’ormai ex attrice visse isolata in una villa di Los Angeles, combattendo con l’abuso di alcol e i farmaci utili a tenere a bada le crisi epilettiche delle quali soffriva, intrappolata in una spirale nella quale la ricchezza materiale non riusciva a compensare un vuoto esistenziale che il successo economico aveva, paradossalmente, amplificato; come le protagoniste de la Valle delle Bambole (1967) Lynne scopriva che il raggiungimento degli obiettivi materiali può trasformarsi in una prigione dorata. Dorata e mortifera. La madre di Lynne, Iris, si trasferì dall'Inghilterra in California per vivere con la figlia, la quale, però, pareva non stare meglio nonostante vari ricoveri che riferivano di tentativi di suicidio.
La morte di Lynne Frederick il 27 aprile 1994, a soli 39 anni, avvenne per quelle che si sospettarono essere le conseguenze dell'alcolismo, anche se la signora Iris, offesa, riportò che la morte fosse avvenuta per un attacco epilettico notturno. Il caso della Frederick solleva interrogativi profondi sulla natura del successo e l’agio economico, e su come queste cose possano essere un valore aggiunto solo se appoggiate su una solidità personale che il successo e i soldi, di per loro, non possono garantire né acquistare. La figura di Lynne Frederick rimane enigmatica, sospesa tra l’immagine di vittima e quella di artefice del proprio sfortunato destino, fra bambina perennemente in cerca di una figura paterna e lolita seduttiva rovina-famiglie, fra "moglie di professione" e attrice di buone capacità professionali, una donna che ha tentato di utilizzare gli strumenti a sua disposizione per costruire una propria autonomia in un sistema non sempre capace di comprendere le dinamiche umane più complesse.
Hillingdon, Middlesex, UK, 25/07/1954
Los Angeles, California, 27/04/1994
Exxagon is licensed under CC BY-NC-SA 4.0