Vic Morrow

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# Vic Morrow: L'Ultimo Ciak di una Vita in Trincea

Tra le pagine più drammatiche di Hollywood, quella di Victor Morrow rimane scritta con l'inchiostro del destino e di un terribile azzardo produttivo.

Nato nel Bronx nel 1929 da due genitori ebrei-russi immigrati, Vic fece del suo volto duro e del suo sguardo penetrante una cifra stilistica, incarnando con naturale magnetismo i personaggi tormentati che il cinema americano degli anni Cinquanta e Sessanta amava mettere in scena. La carriera di Morrow aveva trovato il suo apice nella serie televisiva Combat! (1962-1967), nella quale interpretava il sergente Chip Saunders, ruvido personaggio che piacque molto al pubblico. Il cinema lo aveva accolto con ruoli in pellicole come il Seme della violenza (the Blackboard Jungle, 1955) che aveva dato corpo alla gioventù disillusa dell'America post-bellica tramite la drammatica storia di un professore che lavora in una difficile scuola di periferia ed è deciso a dare il meglio; un soggetto, questo della scuola violenza e dell'insegnate maestro di vita, che conoscerà una lunga fortuna cinematografica, a partire da la Scuola della violenza (1967) con Sidney Poitier, fino ad arrivare a Pensieri pericolosi (1995) con Michelle Pfeiffer. Poi, accanto ad Elvis Presley, in la Via del male (King Creole, 1958) in cui Morrow interpretava il ruolo di un gangster che minaccia la vita del giovane cantante. O, ancora, protagonista in Bersaglio umano (1969), un thriller che lo vedeva nei panni di un detective alle prese con un serial killer. Non indisponibile a pellicole di basso tenore (Monster - Esseri ignoti dai profondi abissi, 1980), Morrow era comunque destinato a proseguire lungamente la sua carriera, ma il destino aveva in serbo per lui un epilogo tragico. Stiamo parlando della notte del 23 luglio 1982, sul set del film Ai confini della Realtà - il Film (1983); una notte che avrebbe cambiato per sempre l'approccio alla sicurezza sui set cinematografici.

John Landis, regista allora all'apice del successo dopo the Blues Brothers (1980) e un Lupo mannaro americano a Londra (1981), stava dirigendo una delle quattro storie del film, quella che vedeva Morrow nei panni di un uomo razzista costretto a sperimentare le persecuzioni che aveva sempre inflitto agli altri. La scena prevedeva l'uso di un elicottero che sorvolava la zona e cariche esplosive per simulare un bombardamento. Qualcosa, già marcava male. Landis, facendo recitare i bambini Renee Shin-Yi Chen e Myca Dinh di notte, stava violando le norme che limitano l'utilizzo di minori sul set dopo una certa ora. Inoltre, il padre di Le, lo psicologo Dr. Daniel Le, testimoniò che né lui né gli altri genitori erano stati informati della presenza di elicotteri o esplosivi sul set e di essere stati rassicurati che non ci sarebbe stato alcun pericolo, ma solo rumore. Ad ogni modo, tutto si sarebbe dovuto svolgere secondo routine: esplosioni, fumo, tensione controllata.

Mentre Vic aspettava di girare quella che si sarebbe rivelata la sua ultima sequenza, avrebbe detto a un assistente di produzione: "Devo essere fuori di testa per fare questo. Avrei dovuto chiedere una controfigura. Cosa possono fare se non uccidermi, giusto?!". Inquietante il fatto che, durante le riprese di Zozza Mary, pazzo Gary (1974), l'attore insistette per avere una polizza di assicurazione sulla vita da un milione di dollari prima di girare qualsiasi scena che coinvolgesse l'elicottero su cui doveva salire; era molto insistente e, quando gli fu chiesto il motivo, Morrow avrebbe risposto: "Ho sempre avuto la premonizione che sarei morto in un incidente in elicottero!".

Ad ogni modo, alle 2:20 del mattino, fu dato il ciak all'azione. Ennesima cinica ironia, stiamo parlando di una scena aggiunta alla sceneggiatura tardivamente, nel tentativo di "ammorbidire" il suo personaggio bigotto, Bill Connor, e di dargli un po' di redenzione: mentre fugge dall'attacco dell'elicottero, l'uomo avrebbe visto due bambini orfani. Decidendo di salvarli a qualunque costo, li porta sotto braccio e attraversa il fiume per salvarsi. Il piano prevedeva che l'elicottero, pilotato da Dorcey Wingo, volasse a bassa quota e che le cariche esplosive fossero posizionate in modo da creare l'illusione di un attacco aereo. Morrow doveva correre con i bambini verso il fiume, mentre l'elicottero sorvolava la scena. Il pilota e il tecnico di volo Andy House erano stati avvertiti della presenza dei bambini e avevano ricevuto istruzioni per evitare qualsiasi rischio ma qualcosa andò storto. Le cariche esplosive, posizionate troppo vicino all'elicottero, colpirono il rotore principale, facendolo precipitare. L'elicottero si schiantò nel fiume, decapitando l'attore e schiacciando i due bambini, di sei e sette anni, sul colpo; il pilota e un tecnico di volo riuscirono a salvarsi saltando fuori dall'elicottero prima dell'impatto. La scena, registrata, è tutt'ora visionabile online e, grazie al cielo, pur se profondamente drammatica, è priva di particolari morbosi.

Ulteriore particolare tragicamente bizzarro, l'episodio pilota della serie televisiva Combat!, che l'aveva reso famoso, era stato diretto da Boris Sagal. Due decenni dopo aver collaborato, Sagal e Morrow sarebbero morti quasi esattamente nello stesso modo, cioè colpiti dalla pala del rotore di un elicottero, a distanza di un anno l'uno dall'altro, entrambi durante le riprese di un film. Per Sagal si trattava di la Terza guerra mondiale (1982). I giornalisti hanno definito questa coincidenza come "the Combat curse", la maledizione di Combat.

L'incidente, ovviamente, scosse l'industria cinematografica fino alle fondamenta, portando a una revisione totale dei protocolli di sicurezza sui set. Il processo che ne seguì, con John Landis e altri membri della troupe accusati di omicidio colposo, li tenne impegnati per dieci anni, fino a quando Lendis fu assolto da tutte le accuse nel 1991. Tuttavia, l'incidente segnò profondamente la sua carriera e la sua reputazione; nelle interviste ammette di essere ancora tormentato dalla cosa. Landis parla raramente dell'incidente, sia in pubblico che in privato, ma quando lo fa dice che non passa giorno in cui non ci pensi. George Miller, regista di uno dei quattro episodi che componevano il portmanteau, era talmente disgustato dall'intero scenario che abbandonò la post-produzione del suo segmento senza preavviso; il girato, comunque, c'era e il montaggio fu curato da altri. Steven Spielberg chiuse i rapporti con Landis a seguito di questo dramma per il quale, comunque, un certo grado di responsabilità, seppure non penalmente rilevanti, erano presenti. La cosa intaccò anche i rapporti con Eddie Murphy, bunissimo amico di Landis dai tempi dei blocbuster una Poltrona per due (1983), il Principe cerca moglie (1988) e Beverly Hills Cop III - Un piedipiatti a Beverly Hills III (1994). Landis si risentì per il fatto che Murphy non l'abbia sostenuto durante il processo e sperava che Murphy si presentasse in tribunale parlando a suo favore, ma lui rifiutò. In una recente intervista a Playboy, Murphy ha dichiarato: "Come si è scoperto, John si è sempre risentito del fatto che non fossi andato al suo processo per Twilight Zone. Non l'ho mai saputo; pensavo che fossimo in buoni rapporti. Ma lui aveva covato risentimento per un anno. Di tanto in tanto, faceva piccole osservazioni, come: "Non mi hai aiutato; non ti rendi conto di quanto ero vicino ad andare in prigione". Io non ci ho mai fatto caso. [...] Non voglio dire chi era colpevole o chi era innocente. Ma se stai dirigendo un film e due ragazzi si ritrovano con la testa mozzata a mezzanotte, quando non dovrebbero esserci ragazzi al lavoro, e tu dici: "Azione!", allora hai una qualche responsabilità. Quindi i miei principi non mi avrebbero permesso di andare laggiù e sedermi in tribunale. Sono fatto così".

Vic Morrow rimane, nella memoria collettiva, l'attore che ha pagato il prezzo più alto per quella magia chiamata cinema, in una scena che doveva parlare di redenzione e si è trasformata invece nel più doloroso dei finali.

L'attore è stato inumato all'Hillside Memorial Park, Culver City, California. Sulla sua lapide si legge l'epitaffio dedicatole dalla figlia Carrie-Anne Marrow (1958-2016, deceduta per overdose): L'ho amato come "PAPA'", per tutti gli altri era "VIC".

Vero Nome:

Victor Morozoff

Luogo e data di Nascita:

Bronx, NYC, USA, 14/02/1929

Luogo E Data Di Morte:

Indian Dunes, California, USA, 23/07/1982

Scritto da Exxagon nell'agosto 2025, licensed under CC BY-NC-SA 4.0cc, copycopycopycopy

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