Adoration
-
Voto:
Un giovane nipponico (Takashi Matsuo) invita a casa una bella francese (Catherine Aymerie) per leggere poesie e sorseggiare insieme del buon vino; poi, però, le spara alla schiena, la fa a pezzi e la mangia.
LA RECE
L’elegante stranezza della prima parte viene piacevolmentre strappata dall’elegante brutalità del seguito.
Efficacissimo corto, il migliore fra quelli distribuiti tramite la raccolta Cinema of death della Cult Epics che contiene anche Pig e Hollywood Babylon di Nico B., Dislandia di Brian M. Viveros e le Poem di Bogdan Borkowski, tutti prodotti dal forte impatto e adatto a pochi. Il belga Smolders, tramite un bianco e nero elegante, una scenografia minimale e un uso contratto dell’audio, ci racconta, in poco più di un quarto d’ora, l’omicidio compiuto dall’antropofago e necrofilo Sagawa del quale si dirà più sotto. L’elegante stranezza della prima parte viene strappata dall’elegante brutalità del seguito, con il corpo nudo della protagonista progressivamente martoriato. L’effetto straniante di un racconto verbalizzato solo tramite registrazioni di letteratura francese è notevole, così come si apprezza l’eleganza rappresentativa in contrasto con il materiale offerto, reso obliquamente sensuale dalla fisicità della Aymerie. Molto ben fatti anche gli effetti speciali. Breve chicca imperdibile per quelli che vanno in cerca di prodotti sconosciuti, graficamente forti e ben realizzati; una combo difficile da trovare. Per chi ha la tenuta, da guardare in double-bill con Grimm love (2006) e il biopic Caniba (2017) che narra proprio di Sagawa.
TRIVIA
Olivier Smolders (1956) dixit: “Posso facilmente immaginare il disagio del pubblico di fronte a questo tipo di approccio. Ma ciò che mi ha stupito della reazione del pubblico, e includo anche quelli che hanno visto i miei cortometraggi, è che mentre la metà di loro mi dice: "Non l'ho capito... per niente!", l'altra metà va all'estremo opposto: "Cristallino, non hai lasciato molto all'imma-ginazione!” Risultato: vago un po’ stordito dicendomi: "Dove mi trovo?” (cineuropa.org).
⟡ Nel giugno 1981, il giapponese Issei Sagawa, a Parigi come studente universitario, invitò a casa la collega olandese Renée Hartevelt per compiere il ripasso di alcune poesie. Attratto dalla giovane e da sempre infestato dalla fantasia di mangiare una persona, Sagawa sorprese alle spalle Renée e le sparò alla testa; gli accadimenti vennero testimoniati da una registrazione audio. Sagawa fece sesso con il cadavere della studentessa e, nei succes-sivi due giorni, mangiò 7 kg di carne del corpo della stessa. Catturato mentre cercava di occultare il cadavere in un lago, Issei finì in un manicomio francese per poi venire estradato in Giappone dove, grazie ai soldi del padre benestante che pagò i migliori avvocati, il giovane venne scarcerato nel 1986. Da lì in avanti, Sagawa godette di una certa fama che sfruttò con bieco protagonismo spiegando al mondo il sapore della carne umana e arrivando persino a fare il critico culinario. Sagawa, da sua stessa ammissione, non smise mai di fantasticare atti necrofili e cannibalici ma diceva di gestire le proprie pulsioni tramite la masturbazione. Dopo alcuni anni di vita indigente, Sagawa è stato assistito poiché disabile dopo un infarto cerebrale, ed è deceduto il 24 novembre 2022, a Tokyo, per complicanze dovute a una polmonite.
Titolo originale
Id.
Regista:
Olivier Smolders
Durata, fotografia
16', b/n
Paese:
Belgio, Francia
1986
Scritto da Exxagon nell'anno 2016; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
