Al tropico del cancro

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Voto:

La formula segreta di un ritrovato chimico con effetti afrodisiaci attira l'interesse di diversi uomini d'affari che però vengono eliminati uno ad uno da un misterioso assassino.

LA RECE

Regia di mestiere ma sceneggiatura debole non riescono a far di questo mystery etno-thriller una pellicola memorabile. Film per pa(r)titi.

Inusuale mystery d'ambientazione esotica, ovvero etno-thriller, girato in quel di Haiti, il che significa voodoo e altre amenità che danno una pennellata di mondo-movie e un aiuto allo spettatore a distrarsi dalle leggerezze realizzative. Inusuale anche perché il regista Mulargia, internazionalizzato Muller, mescola elementi tipicamente argentiani con suggestioni da sexy-thriller lenziano. Peraltro, Mulargia, che doveva semplicemente supervisionare il lavoro del giovane Gianpaolo Lomi, finisce per girare tutto lui, lasciando all'esordiente il limitato compito di realizzare le sequenze folkloristiche. Non è un caso. L'aggancio haitiano lo offrì proprio Lomi il quale, avendo lavorato con Jacopetti per Addio zio Tom (1971), riuscì a ottenere facilmente il permesso per le riprese stringendo le mani giuste (quella del dittatore Papa Doc Duvalier, soprattutto). La storia del film è pazzesca quanto basta, con questo afrodisiaco allucinogeno scoperto dal medico Antonio de Teffé, mentre attori del calibro di Umberto Raho, Stelio Candeli e Gabriele Tinti corrono su e giù per la isla bonita. In più, c'è la gradevole Anita Strindberg che spezza la noia con una sequenza onirica di notevole potenziale trash che la vede, poco vestita, fuggire da una torma di autoctoni per nulla vestiti; una scena che, in qualche modo, richiama qualcosa di visto in una Lucertola dalla pelle di donna (1971). Altra scena: un uomo viene morsicato da una tarantola, che poi tarantola non è, e il dottor William, tramite un siringone, estrae non si capisce cosa dal ventre dell'animale ancora vivo; quindi, senza igienizzare animale, siringa e paziente, inietta la brodaglia ventrale dell'aracnide dritta nel ginocchio del paziente perché proprio nel ginocchio era stato morsicato; il pa-ziente guarisce, e gli si dice che aveva rischiato la pazzia causata… dalla tossina del ragno! Cose che succedono ai tropici. Regia di mestiere ma sceneggiatura debole non riescono a far di questo mystery etno-thriller una pellicola memorabile nemmeno quando Mulargia tenta l'argentata classica con il brutale omicidio di Candelli. Peccato, perché il cast c'era e poteva essere sfruttato meglio. La musica del grande Umiliani, però, piace. Imperdibile la scena orgiastica del rito con le autoctone che si contendono, una sull'altra, lo scroto di un bovino sacrificato. Film per pa(r)titi.

TRIVIA

⟡ Nessuna nota, per ora.

Regista:

Giampaolo Lomi, Edward G. Muller [Giampaolo Lomi]

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1972

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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