il Baco da seta

Voto:

L'ex cantante Smeralda Amadier (Nadja Tiller) è al limite della bancarotta; caso vuole che qualcuno le rubi i gioielli dalla cassaforte. Il commissario Guarnieri (Riccardo Garrone) indaga. I sospettati sono diversi; il primo è l'amante e sfruttatore Didiér (George Hilton).

LA RECE

Sequi propone un giallo già vecchiotto nelle impostazioni. Quando tenta l'argentata gli va male.

Penultimo film di Sequi e unica pellicola di questo genere del regista. Nonostante il titolo ammiccante agli animali argentiani, il Baco da seta manca l'appuntamento con il giallo che iniziava a spopolare in Italia rifacendosi, invece, al thriller lenziano (Orgasmo, 1969; Paranoia, 1970), cosa che dipese dal fatto che il film venne realizzato alla fine degli anni ’60, più probabilmente nel 1969. La trama riguarda una cantante francese in disarmo, un furto di gioielli e tanti bei sospettati, roba con la quale, già nel '73, ci si tediava non poco. Anche tralasciando l'implicito flop nel distribuire un thriller Sixty quando le richieste del mercato erano ormai altre, Sequi e Mino Rinoli (aka Erminio Pontiroli alla sceneggiatura) fallirono nel costruire il film che risulta incredibilmente verboso. Errorissimo, tra l’altro, utilizzare poco e male, il buon George Hilton, l'unico nel cast che poteva davvero funzionare in un prodotto del genere e che quel genere sapeva richiamare alla mente dello spettatore. Resta in campo la protagonista Smeralda (Nadja Tiller) che gioca il ruolo della cougar interessata ai giovani uomini con tutti i potenziali risvolti pruriginosi che, però, vengono mal svolti da Sequi. Ci si limita a un fugace nudo della Marandi; imperdonabile per una pellicola di questo genere. Alla fine del film, si assiste a un abuso del colore rosso, in fotografia e in scenografia, ma Sequi non è né Bava né Argento e il pubblico non è così allocco. Pazzesco il finale con la protagonista Smeralda che dà di matto come, eresia, la Swanson ne il Viale del tramonto (1950). Qualche scampolo di stile vintage negli arredamenti e nei vestiti potrebbe avere la meglio sui nostalgici, tuttavia le fissità di ripresa e la fotografia da sceneggiatone tagliano le gambe allo spirito di recupero dal fondo del cassetto. Sconsigliato.

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Regista:

Mario Sequi

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial