Orgasmo
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Voto:
La ricca vedova Catherine (Carroll Baker) invita a vivere nella propria casa due giovani: Peter (Lou Castel) e la sorella Eva (Colette Descombes). I due fanno divertire la donna annoiata e ne conquistano la simpatia per poi ridurla in schiavitù.
LA RECE
Lenzi ridefinisce il giallo all'italiana dando ad esso una cifra sexy come mezzo per esplorare la fragilità dell'identità borghese di fronte alle forze sovversive della controcultura.
Titolo che si presta facilmente all’equivoco. Per lo sconforto di qualcuno, qui si tratta “solo” del primo incontro fra Lenzi e la bellissima Carroll Baker che aveva appena girato l Dolce corpo di Deborah (1968). La joint venture fra l'attrice americana e il nostro regista sarà particolarmente fruttuosa e darà vita a un breve ciclo di quattro thriller in cui la Baker sarà protagonista incontrastata; oltre a Orgasmo si avrà Così dolce... Così perversa (1969), Paranoia (1970) e il Coltello di ghiaccio (1972). Come noterà Tim Lucas nella sua analisi per Video Watchdog: "Baker porta in Orgasmo tutta la vulnerabilità e la disperazione di un'attrice americana in esilio, creando un meta-commento involontario sulla sua stessa carriera". La storia produttiva di Orgasmo è particolare e non ha portato troppa fortuna a un film nato sullo spunto di un racconto noir letto da Lenzi e relativo a un pittore giovanissimo che si metteva con una miliardaria attempata e, poi, a forza di sesso e droga, la portava al suicidio. “… L'interprete doveva essere Eleanor Powell, poi invece Carroll Baker si trovava a Roma dove aveva lavorato con Ferreri ne l'Harem. Me la presentarono, così bella, così solare, così diversa dalla diva americana. […] Il film si chiamava Paranoia, scrissi il soggetto, girai sempre con questo titolo, poi arriva alla produzione e loro dissero che Paranoia somigliava troppo a “noia” e che nessuno sarebbe andato a vederlo. Diamogli un titolo nuovo, pensarono. Il titolo doveva essere i Perversi, e non sarebbe andata male. Fu a quel punto che il produttore lesse che si stava preparando un film dal titolo Orgasmo, un film di carattere erotico. Siccome orgasmo significa anche tensione, dissero di chiamarlo così. E questa fu la rovina del mio film migliore. Uscì il 2 febbraio a Roma al Fiamma. La sera della prima applausi a scena aperta e il film ebbe un successo strepitoso fino a metà marzo quando, durante il periodo pasquale, fu deciso di toglierlo dalla circolazione a causa del suo titolo. Fece solo 500 milioni. All'estero uscì con il titolo Paranoia e fu un successo incredibile..." (Giusti, 2004). A prescindere dalle pessime scelte nello scegliere i titoli, rinomata tradizione fra i produttori e i distributori italiani, Orgasmo rimane un importantissimo thriller di casa nostra con decisa influenza anche sulle produzioni estere. Sulla base de i Diabolici (1954) di Clouzot e con richiami al thriller di segregazione domestica Che fine ha fatto Baby Jane? (1962), Orgasmo pone le fondamenta di quello che sarà il nuovo gusto per il giallo, fatto di sessualità, tracolli psicologici e complotti economico-ereditari. Sottesi saffici ed incestuosi, nonché crudeltà moderata non stroppiano nell'exploitation e, così, la pellicola ne esce intrigante anche per il non velato scontro fra classi (Kathryn la borghese, Peter ed Eva in opposizione) che Lenzi risolve, cinicamente, con una punizione equanime. Mai pensato per essere un pivot cinematografico, semmai un esperimento anarchico con uso feroce di zoom, eleganze d’ambiente e fuori fuoco a mitraglia, Orgasmo finisce per diventare l’epocale incipit di un sottogenere ad alto numero di imitatori, con Lenzi stesso a copiare se stesso. Pur con il gradevole score musicale composto da Piero Umiliani, è difficile che questo film di Lenzi possa portare all'orgasmo il pubblico mainstream, perciò che rimanga materiale per l’autoerotismo degli appassionati di cinema di genere.
TRIVIA
Un ricordo di Lenzi legato all’attrice protagonista: “La Baker era bella e aveva una grossa qualità, perché nel mio film Orgasmo, nel 1968, aveva trentasette anni, e non guardi l’edizione italiana che la parte delle nudità è ridotta al minimo, perché c’era la censura, ma nella edizione inglese lei è nuda completamente, fa l’amore con il ragazzo in mezzo a un prato, di notte, sporca, e questo lei l’ha fatto avendo già trentasette anni, una donna nuda non sempre riesce un capolavoro di bellezza, mi spiego? Invece lei lo era e soprattutto ebbe il coraggio di fare quello che non si poteva fare a Hollywood, cioè un film di sesso. […] Quando si facevano le scene di sesso esplicito […] chiamavo l’attrice, lei arrivava sul set coperta a malapena da una cosa e facevo agli operatori: “Siete pronti? Giù le mutande, motore!”” (Iachetti, 2017).
⟡ Nei credit del film compare il nome Bertrand Tavernier come aiuto regista ma questi non ha lavorato al film.
⟡ In USA, il successo del film fu determinato anche dal fatto che la versione estera, più breve, era arricchita da scene erotiche più spinte ed un finale che salvava la faccia del personaggio interpretato dall’attrice statunitense.
Regista:
Umberto Lenzi
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
Italia, Francia
1969
Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
