i Diabolici
Voto:
Il dispotico e tirchio Michel Delasalle (Paul Meurisse) dirige una scuola maschile comprata grazie ai soldi della cardiopatica moglie Christina (Véra Clouzot) che lui tratta malissimo. Nicole (Simone Signoret), professoressa della scuola e amante di Michel, propone a Christina un piano per uccidere l'uomo. Il sinistro progetto, sulle prime, sembra funzionare ma...
LA RECE
Seminale per il cinema, per la tv e, anche sì, per l'animazione. Thriller di fascinosità infinita a cavallo fra noir, crime e horror. Film 10 e lode.
Basato sul romanzo "Celle qui n'était plus" (1952) di Pierre Boileau e Thomas Narcejac, i Diabolici è un thriller complesso e ricco di suspense, oltre a essere stato enormemente seminale per tutto il genere thriller a venire, soprattutto quello italiano che esordirà con la Ragazza che sapeva troppo (1962) di Bava. Con questo film, Clouzot mostrò di avere le stesse potenzialità di Hitchcock (infatti venne definito l'Hitchcock francese) anche se la sua carriera non ha poi avuto la stessa fortuna, e questo per due semplici motivi: la salute del regista francese era malferma e, in secondo luogo, i thriller di Clouzot erano molto meno concilianti verso i gusti del pubblico, soprattutto nei finali, e la misantropia che impregnava i suoi lavori li rendeva ancor meno digeribili. In ogni caso, i Diabolici dimostrò le grandi doti di Clouzot e diede una sferzata al genere thriller tale che la portata si può avvertire anche ai nostri giorni. Questo è un film per il quale meno si parla della trama, miglior servizio si presta agli spettatori, in quanto fare luce sui dettagli dello svolgimento rovinerebbe la sorpresa; un avvertimento anche scritto alla fine del film. A differenza di molti altri thriller, i Diabolici utilizza diversi minuti per presentare i personaggi e sviluppare la storia; il racconto non viene mai spinto in avanti da scene eccessive che avrebbero eliminato la verosimiglianza narrativa. Non mancano alcuni momenti di humor, i quali, però, non disturbano il cupo tono generale della pellicola. La formula del film è diventata, nel tempo, abbastanza consueta e anche se oggi difficilmente potremmo essere turbati dai sottesi paranormali e da un finale contorto e scioccante, il film di Clouzot funziona ugualmente per l'intensità con cui sono stati costruiti i momenti di suspense che si sviluppano come un interminabile crescendo di suggestioni inquietanti e angosciose. Si tratta di un horror borderline, nel senso che, in più momenti, sorpassa il confine del thriller per presentare elementi tipici dell'horror, benché si possa obiettare che la definizione di horror venga posta retroattivamente, influenzati dalla visione di tanti horror ispirati alla struttura di questo film. Il finale, come detto, mira a scioccare lo spettatore e, anche se in maniera evidentemente più attenuata che in passato, ci riesce. Se analizzata secondo logica, la complessità della sequenza degli eventi potrebbe essere di molto criticata ma, tutto sommato, rimane nella sfera del possibile e, comunque, molto più credibile di quanto abbiano fatto altri imitatori italiani che hanno preso spunto da Clouzot per costruire spaghetti thriller confusi e assurdi. Le performance dei tre attori principali sono impeccabili: la Signoret mette in scena una donna cinica e oscura che fa pensare a un doppelgänger malvagio di Marilyn Monroe, in netto contrasto con la minuta Véra Clouzot, moglie del regista. Spesso inserite nella stessa inquadratura come se rappresentassero due facce della medesima medaglia, non sembra sbagliato percepire un potenziale omosessuale fra le due, anche se è più corretto dire che questo viene fatto intendere con la precisa finalità di creare confusione. Altro elemento valoriale, la presenza del commissario Fichet interpretato da Charles Vanel. Il poliziotto entra in scena con un vecchio impermeabile, masticando un sigaro e facendo domande apparentemente vaghe e inconcludenti, la sua tecnica preferita è quella di ripetere una domanda fingendo di non aver sentito la risposta benché sia chiaro che stia cercando di far cadere in contraddizione il sospetto. Fichet è, come ovvio, il modello su cui Peter Falk costruì il suo Tenente Colombo. I Diabolici, quindi, non fu seminale solo per il thriller ma anche, e più involontariamente, per i polizieschi televisivi. Si pensi, inoltre, che Mumbly, il cane detective della serie di cartoni Tom and Jerry, fu ispirato al tenente Colombo; quindi, i Diabolici ha, di sponda, toccato anche i cartoni animati. Il film di Clouzot è costruito con tale maestria che funziona oggi come ieri, e il bianco e nero non fa altro che aggiungere fascino al fascino. Praticamente perfetto.
TRIVIA
Henri-Georges Clouzot (1907-1977) dixit: “Penso che non si possa scrivere correttamente se non si è un montatore. Ho sempre il montaggio in mente quando sto girando. Molto spesso guardo il mio orologio e dico che va bene per venti secondi e non di più” (IMDb.com).
⟡ Rifatto per la tivù nel 1974 da John Badham come Reflections of a murder e da Mimi Leder nel 1993 come Insieme per vendetta. C'è anche un remake in grande stile con tanto di Sharon Stone nei panni che furono di Simone Signoret, si tratta di Diabolique (1996) per il quale, però, si è deciso, assurdamente, di porre una modifica al finale.
⟡ Le due donne guidano nei dintorni di Niort, il luogo di nascita del regista Clouzot.
⟡ Anche Hitchcock tentò di accaparrarsi i diritti del romanzo per farci un film ma Clouzot lo batté sul tempo, per poche ore. I due scrittori Boileau e Narcejac, successivamente, scrissero "D'Entre les Morts" appositamente per Hitchcock, il quale ci trasse la Donna che visse due volte (1958).
⟡ Joe l'idraulico in …E tu vivrai nel terrore... l'Aldilà (1981) emerge dall'acqua esattamente come fa Michel dalla vasca in questo film.
⟡ Hitchcock riteneva Clouzot il suo rivale e Psyco (1960) fu messo in produzione proprio per pareggiare e surclassare il successo de i Diabolici.
Titolo originale
Les Diaboliques
Regista:
Henri-Georges Clouzot
Durata, fotografia
114', b/n
Paese:
Francia
1954
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
