la Bambola assassina 3

Cast povero, poche idee. Seplicemente la peggiore istallazione del franchise.

Messo sotto pressione dalla Universal, a Don Mancini fu chiesto di scrivere il soggetto del terzo film della saga ancor prima che il secondo approdasse nelle sale, e Child’s play 3 fu distribuito solo nove mesi dopo l'uscita de la Bambola assassina 2. Mancini dirà, poi, che questo terzo episodio è quello che preferisce meno, in quanto si trovava a corto di idee subito dopo aver scritto per il secondo film. Tutto ciò, come ovvio, si riflette in un soggetto che ripropone stancamente le imprese di Chucky. Tutto è lasciato alla simpatia del pupazzo; poco sangue per evitare gli strali dalla censura e perdere gli incassi procurati dal pubblico adolescente. Cast povero. Andy, divenuto grande, ha la faccia da pesce lesso e, per l'ennesima volta, ha bisogno di una figura femminile forte e, al contempo, materna per potersi cavare d'impaccio dal malefico giocattolo che non gli dà tregua, il che si presterebbe a riletture psicodinamiche che, in questo frangente, evitiamo. Compare il pacioso “good cop” Reginald VelJohnson di 8 sotto un tetto (1989-1998) e Die hard (1988). Pur con il finale girato in un tunnel dell'orrore e l’afflato antimilitarista, Child’s Play 3 resta la peggiore istallazione della serie. Sconsigliato. Seguirà la Sposa di Chucky - Il ritorno della bambola assassina (1998).

Jack Bender (1949) dixit: “Sono stato fortunatamente sotto l'ala di John Houseman quando ho iniziato a dirigere, il brillante produttore cinematografico e attore che ha interpretato il professor Kingsfield in Esami per la vita (1973), film realizzato dal mio mentore James Bridges. John, una volta, mi disse: "La tua carriera è fatta di ciò a cui dici sì e di ciò a cui dici no". E ho imparato che è molto vero” (flickering-myth.com).

⟡ La scuola militare del film è la Kemper Military School - 701 Third Street, Boonville, Missouri, USA. 

⟡ La tagline originale del film è “Look who’s stalking”, in ironica assonanza con la fortunata commedia uscita due anni prima Look who's talking (Senti chi parla, 1989).