Beast from haunted cave

Voto:

Deadwood, South Dakota. Un gruppo di ladri programma di far brillare dell'esplosivo in una grotta per distrarre la cittadinanza e rapinare una banca. La sconsiderata operazione risveglia un mostro.

LA RECE

I pessimi SFX potevano essere perdonabile se inseriti in una storia più accattivante ma allo psicodramma-crime di serie-Z, proprio non si può dire di sì.

Micidiale sveltina di Corman di quelle con pochissimi soldi, mostro impresentabile e attori scarsi. L'idea alla base venne presa da Naked paradise (1957), altra pellicola prodotta da Corman, là su un'isola tropicale, qui in alta montagna. La cosa particolare è che il timone viene ceduto all’esordiente Monte Hellman che recupererà una certa notorietà negli anni '90 come produttore esecutivo e, per un momento, si pensò che potesse essere anche regista de le Iene (1992) di Tarantino. Hellman, che tornerà all'horror 30 anni dopo con Silent night, deadly night 3: better watch out! (1989), si è sempre distinto per la sua voglia di mescolare i generi e le regole che li governano. Qui, però, non ottiene granché, e la noia, per questa sorta di strano remake, si attesta su livelli difficilmente sostenibili. Per buona parte, Beast from haunted cave è una collezione di dialoghi e di passeggiate sulla neve che relega l'effetto horror nel finale. Nel tentativo d’innestare una cifra crime-noir, la pellicola passa al setaccio i protagonisti, li caratterizza e li fa parlare, bisogna ammetterlo, con frasi più adulte e impegnate della media. Rimane il fatto che gli attori non sono del livello tale da poter sostenere il tipo di film inteso da Hellman, né lo è il film in sé che rimane un low-budget titolato per essere costruito sulle dinamiche fra umani e mostro, piuttosto che fra umani e umani. E poi c'è il mostro. Si tratta di una creatura la cui forma complessiva può essere solo intuita: all'incirca, pare un ragno che non uccide subito le proprie vittime ma le avvolge in un bozzolo, in un modo che non è improbabile abbia ispirato Dan O'Bannon per Alien (1979). La qualità del film, così come quella del mostro, possono essere paragonate al cormaniano Attack of the giant leeches (1959), altra pellicola di serie-Z con creature che mettevano gli esseri umani in dispensa e che, oltretutto, condivide con Beast from haunted cave lo score musicale. Il pessimo lavoro effettistico avrebbe potuto essere perdonabile se fosse stato inserito in una storia più dinamica e accattivante ma allo psicodramma di serie-Z dei criminali che amano dialogare con gli sci ai piedi, proprio non si può dire di sì. Sconsigliato.

TRIVIA

Monte Jay Himmel-baum “Hellman” (1929) dixit: “L'idea del road-movie come genere a parte è, in un certo senso, assurda, perché ogni film è, in qualche modo, un road-movie” (IMDb.com).

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Monte Hellman

Durata, fotografia

75', n/n

Paese:

USA

Anno

1959

Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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