Benny's video

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Voto:

Benny (Arno Frisch), che ama guardare filmati violenti, finirà per assassinare una coetanea. I genitori di Benny, onde evitare di rovinargli vita e carriera, coprono il delitto.

LA RECE

Un film che, con uno stile non accessibile a tutti, si fa preveggente rispetto a una genitorialità formalmente colta e sensibile ma intimamente imbelle e fragile, persa e timorosa di affrontare i propri figli divenuti narcisi se non del tutto antisociali.

Secondo film della "Trilogia della Glaciazione" di Michael Haneke insieme a il Settimo continente (1989), storia di una famiglia che si suicida, e 71 Frammenti di una cronologia del caso (1993), altra riflessione sulla violenza dei media. In Benny's video, Haneke sembra porci l'annosa questione: vedere film violenti rende violenti? In apparenza, la risposta è affermativa, dal momento che il protagonista, un giovane Arno Frisch che avremo la possibilità di vedere adulto in Funny games (1997), compie un sadico omicidio dopo essersi sottoposto a interminabili sessioni di brutalità che spaziano da un demenziale prodotto Troma, a un filmatino amatoriale di gusto snuff che vede uno sfortunato maiale come protagonista. Ne segue un assassinio perpetrato con la stessa metodica utilizzata per abbattere il maiale, nonché la glaciale reazione di Benny che pare non capire la gravità di ciò che ha fatto. Soprattutto, c'è lo stile algido di Haneke che piazza la macchina da presa innanzi al piccolo schermo che proietta ciò che sta compiendo il ragazzo, il quale filma l'omicidio: 2 minuti e mezzo di violenza in un piano sequenza che fanno vestire allo spettatore i voyeuristici panni di Benny. In apparenza, l'annosa questione sembra aver ottenuto risposta. In realtà, l'apatico nichilismo di Benny deriva da una famiglia assente, impacciata, formale, la quale, preso atto dell'omicidio, s’interroga paradossalmente sul futuro del proprio figlio nella misura in cui un omicidio sarà di certo un inghippo per il suo futuro lavorativo. Al che, gli amorevoli genitori organizzano una vacanzina per Benny e, mentre il ragazzo si fa il bagno al mare e la madre ha delle crisi di pianto, il padre, rimasto a casa, si premura di tagliare a pezzi il cadavere della ragazzina, pezzi così minuti da poter essere scaricati nel water. Ecco l'Haneke che mostra poco e che suggerisce molto: il regista non compie uno scavo psicologico dei personaggi, con i quali lo spettatore non riesce a empatizzare. Si vive molta più angoscia nei siparietti tristi e gelidi in cui la famiglia prova a colloquiare, piuttosto che nelle scene di palese violenza. Haneke documenta, non racconta. Allo spettatore tocca riflettere su ciò che vede, compreso un finale che, a molti, è parso poco chiaro. Benny's video è un film che ha qualcosa da dire con uno stile non accessibile a tutti, sicuramente molto distante dai prodotti mainstream. Un po' lento, un po' arty e forse anche un po' troppo lungo rispetto a quello che aveva intenzione di trasmettere ma sinistramente preveggente rispetto a tanti fatti di cronaca attuale che vedono una genitorialità formalmente colta e sensibile ma intimamente imbelle e fragile, persa e timorosa di affrontare i propri figli divenuti narcisi se non del tutto antisociali.

TRIVIA

Michael Haneke (1942) dixit: “È dovere dell'arte porre domande, non fornire risposte. Se vuoi una risposta certa, io cedo la mano” (IMDb.com).

⟡ Nel film si vedono parti di the Toxic avenger (1984) e Spitting image (1984-1996), quest'ultima, una serie tv con pupazzi-caricature di personaggi noti. 

⟡ Al suo lavoro di regista, Michael Haneke affianca quello di professore di tecnica registica alla Vienna Film Academy.

Titolo originale

Id.

Regista:

Michael Haneke

Durata, fotografia

105', colore

Paese:

Austria, Svizzera

Anno

1992

Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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