Body melt
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Voto:
La Vimuvil vuole mettere sul mercato un integratore dagli effetti eccezionali. Problema: chi lo assume muta e si scioglie. L'azienda, tuttavia, testa la cosa sulla gente di quartiere.
LA RECE
L'orribile demolizione, dall'interno, dell’anima di plastica di una civiltà che ha costruito la sua fortuna sull'immagine. Ozploitation (cioé exploitation australiano) dilettevole.
Ozploitation di un certo spasso da vedere in double-bill con Horror in Bowery Street (1986) con il quale condivide satira sociale ed effettacci di squagliamenti anatomici. Il film dell'australiano Brophy, che con questo prodotto concluderà la sua brevissima carriera registica, arriva, in realtà, un po' in ritardo rispetto a un certo tipo di critica sociale caustica. Qui si tratta di demolire dall'interno l’anima di plastica di una civiltà che ha costruito la sua fortuna sull'immagine e sul simbolo: pubblicità, soap-opera, forma fisica; si sta tutti alla grande ma solo in superficie. Sotto la superficie cova un ribollente miasma cellulare mutante che logora e divora la persona dall'interno. Body melt intrattiene ma la sua originalità riceve uno stop a pronunciare il nome Cronenberg o a pensare alla Troma. Poco male, perché la trama regge e il regista mostra un discreto gusto sia a livello di girato sia di fotografia e scenografia; insomma, un B-movie ma con gusto. Poi, ovviamente, ci sono gli effetti speciali di Bob McCarron, quello di Splatters: gli schizzacervelli (1992), che sono la portata più succulenta del film, e altre amenità girate nell'outback australiano con la solita famiglia di freak isolati ispirata a quella del massacro in Texas. Lo splatter, ben presente, non risulta particolarmente disturbante in quanto la dimensione satirica prevale sulla repulsione; tuttavia, l'impressione è che il regista, che fa tutto da solo (musiche, montaggio, sceneggiatura), abbia puntato un po' troppo sull'accumulo creando una serie di sketch effettistici legati da una trama che diventa sempre più esile. Comunque dilettevole ma solo per horror fan.
TRIVIA
Philip Brophy (1959) dixit: “…Così sono andato all’istituto tecnico. In soli quindici giorni ho scoperto Duchamp, Warhol e John Cage, e mi sono detto: "Cazzo, è incredibile! È incredibile!". Nel giro di quattro settimane mi sono reso conto che tutto ciò che mi era stato insegnato in quell’ambiente protetto e schifoso del college dei Fratelli Cristiani era una totale perdita di tempo” (philipbrophy.com).
Titolo originale
Id.
Regista:
Philip Brophy
Durata, fotografia
81', colore
Paese:
Australia
1993
Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
