Brainscan - Il Gioco della Morte
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Voto:
Michael Bower (Edward Furlong) è un ragazzo solo: l'unica cosa che lo tiene su è un amico per la pelle e una bionda vicina di casa alla quale non ha il coraggio di dichiararsi. In piena fase critica, Mi-chael decide di provare un nuovo videogioco interattivo che promette un’esperienza inusitata: Brainscan. Il giovane si trova proiettato in un incubo che lo vede nei panni di un assassino braccato dalla polizia, aiutato da un pessimo figuro virtuale (T. Ryder Smith) che non fa che spingerlo al male.
LA RECE
I giovani, la solitudine, la tecnologia. Nessuno poteva ancora immaginare l'orrore dei social. Teen-horror comunque passabile.
Teen-horror e mio personale guilty pleasure. Il film cavalca l'onda dei nuovi effetti digitali stile Max Headrom con risultati un tempo accattivanti e, ora, risibili. Visto anni dopo, Brainscan non è invecchiato benissimo, però non perde la sua capacità d’intrigare con leggerezza, tipico carisma di certi film da seconda serata. Una visione più attenta, tuttavia, rivela le falle. Il regista, più noto per aver diretto Sorvegliato speciale (1989) con Stallone, non è un grande esperto di horror e si presta a un progetto che cerca di rastrellare soldi dal tipico target del cinema di paura e dai lettori di Fangoria, rivista peraltro citata nel film. Furlong fa quello che gli riesce meglio, ovvero il ragazzo difficile come e più del suo John Connor in Terminator 2 (1991). Flynn non cerca grandi innovazioni registiche ma piazza sul percorso qualche citazione dotta che si rifà a un cinema non adolescenziale; ad esempio Michael che spia la donnina dalla finestra con la telecamera fa tanto Brian De Palma. La pellicola apre un discorso anche interessante sul disagio di una generazione trascurata dai genitori che si fa cullare dalla tecnologia, ma non approfondisce la questione. All’orizzonte il grande interrogativo rappresentato dal computer, in quegli anni ancora un balocco misterioso: strumento utile o aggeggio atto a catalizzare l’alienazione sociale? I social erano ancora lontani dall’essere intuiti. Brainscan non risponde alla domanda o, in parte, sì, introducendo il villain Trickster (imbroglione). L’esito al botteghino non consentì seguiti ma si riconosce a Trickster un discreto carisma, interpretato con gusto da T. Ryder Smith che gli dona una cifra quasi rock glam alla Steve Tyler, una sorta di Freddy Krueger che canta negli Aerosmith, insomma. Qualche tocco splatter e una sufficiente dose di thrilling completa questo videogioco il cui sottile fascino è forse dovuto alla scrittura di Andrew Kevin Walker che, successivamente, scriverà per Seven (1995) e il Mistero di Spleepy Hollow (1999). Mica poco. Occhio a non spegnere subito lo schermo quando partono i credits. E' cinque ma gli do sei.
TRIVIA
John Flynn (1932-2007) dixit: “È stato un periodo meraviglioso in una Hollywood che non esiste più. Non so dirti quante volte sono uscito con Steve McQueen e James Coburn, tutti quei ragazzi... James Garner giocava a poker ogni settimana a casa sua. Ho anche conosciuto il gruppo inglese: Donald Pleasence, Richard Attenborough, James Donald, e anche i tedeschi come Hannes Messemer che ha dato una performance incredibilmente toccante come comandante tedesco. Abbiamo lavorato insieme sei giorni alla settimana per sette mesi in Baviera. Fuori dal set abbiamo cenato e fatto festa insieme” (newimprovedgorman.blogspot.com).
Fast rating
Titolo originale
Brainscan
Regista:
John Flynn
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
1994
Scritto da Exxagon nell'anno 2004; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
