Seven
Voto:
Il vecchio tenente William Somerset (Morgan Freeman) si trova ad in dagare su alcuni terribili omicidi legati ai sette peccati capitali. Nelle indagini è seguito dall'impulsivo detective Mills (Brad Pitt); fra i due, tutti gli attriti verranno appianati grazie all'amorevole Tracy (Gwyneth Paltrow), moglie di Mills. Le indagini per il caso dei sette peccati capitali sembrano giungere a un felice termine quando si costituisce il misterioso John Doe (Kevin Spacey), il quale, però, realizzati solo cinque omicidi, deve ancora compiere due mosse per concludere la sua opera.
LA RECE
Must del genere psycho-thriller che ne ha riscritto gli stilemi influenzando le opere successive. Il grande personaggio che sovrasta tutti i protagonisti è la città, o la società nella sua accezione più ampia, luogo cupo, piovoso, corrotto, privo di speranza. Tutti sono ingranaggi di questo cupo ecosistema. Opporsi è futile.
Seven, o Se7en che scriver si voglia, è un film che ha rivoluzionato l'approccio del cinema allo psycho-thriller con uno stile tale per cui, non solo è stato da subito riconosciuto come una delle migliori produzioni della decade '90, ma è divenuta immediata opera di riferimento per i successivi psycho-thriller quando ancora erano impresse nella memoria degli spettatori le azioni dello scompensato Buffalo Bill de il Silenzio degli innocenti (1990), film anch'esso pietra angolare del genere. Gli sperticati e, in genere, giustificati elogi al film di Demme si sparsero a macchia d'olio su tutta la produzione, partendo, però, dalla titanica interpretazione di Hopkins, lui, sì, davvero eccelso. A differenza del film del 1990, il cui successo è in buona parte ascrivibile al magnetismo di un singolo attore, a Seven va riconosciuta una qualità artistica corale superiore. Alla regia venne messo Fincher che, fino ad allora, s'era fatto le ossa come assistente di produzione all'Industrial Light and Magic e dirigendo diversi video musicali fino al 1992, quando fu chiamato alla regia di Alien 3; sarà, però, con Seven che decollerà la carriera di Fincher. Il soggetto e la sceneggiatura, con spessore romanzesco, sono opera di Andrew Kevin Walker, misconosciuto autore che l'anno prima scrisse per l'adolescenziale ma spassoso Brainscan - il gioco della morte (1994). In maniera irriconoscibile rispetto a quest'ultimo precedente lavoro, Walker dà all'universo di Seven una profonda valenza filosofica legata a timori millenaristici, al Male come pervasiva presenza nel mondo, alla caduta dei valori e all'abbandono di qualsiasi velleità di salvezza. I protagonisti vivono in una città senza nome piagata e piegata da una pioggia battente, metaforico pianto del cielo. Ogni personaggio elabora a proprio modo il senso di decadenza: il vecchio e coriaceo Somerset vorrebbe andarsene ma non sa dove; Mills reagisce con boria e aggressività ma si rivela un semplice giovane che si fa rifilare un appartamento col "vibromassaggio"; la moglie Tracy non sa se volere un figlio; per John Doe, uomo senza nome come la città nella quale vive, il delirio e la morte sono l'unico rifugio possibile. In un mondo in cui imperversa degrado fisico e morale, all'interno di una fornitissima biblioteca, un gruppo di guardie di sicurezza non sa fare altro che giocare a carte. L'aspetto di Seven, la sua fotografia e scenografia, concorrono pesantemente a trasmettere allo spettatore questa visione oscura e pessimistica. Nonostante il film si svolga negli anni '90, l'atmosfera che si coglie è quella dei noir anni '40: l'interno degli appartamenti, se non buio o in penombra, è sempre illuminato da luci artificiali poco vivaci; in alcuni casi, le torce degli agenti sono le uniche fonti di luce, i colori sono slavati, la fotografia di Kohndji tende a un viraggio seppia. Visivamente, è come se l'America di Taxi driver (1976) fosse inciampata nella megalopoli di Blade runner (1982). Nonostante la storia si basi su due assunti risaputi, la coppia di poliziotti amici e l'indagine su un serial killer, Seven fa fare un balzo in avanti al genere che fino ad allora si era aggrappato solidamente a modelli rodati. In primo luogo, i due poliziotti, benché composti dal classico duo caucasico e afroamericano, non sono personaggi bidimensionali, bensì sfaccettati a livello psicologico: Pitt è un giovane uomo esuberante, arrogante ma amorevole con la moglie così come con i propri cani con i quali si abbandona, come un bambino, a un gioco come fossero figli. Freeman, che ruba la scena al comprimario, è un compassato poliziotto che ne ha viste tante da inaridirgli il cuore. I due, insomma, sono due antieroi della tradizione americana, proiezione di una società guasta. Con originalità, Seven ribalta lo stereotipo che vuole la rivelazione del colpevole in un finale concitato: Kevin Spacey, altro grande interprete, si presenta alla polizia e allo spettatore mezz'ora prima del finale, prendendo parola e auto-descrivendosi psicologicamente. John Doe s'inscrive perfettamente nell'ecosistema sopra descritto, tanto più che le sue frasi assumono un senso sinistro quanto più paiono sensate, anche se poi, nell'atto, lui è l'ennesimo ingranaggio di un mondo allo sfascio. Doe è uno dei killer più lucidamente sadici nella storia del cinema, padre spirituale di quel Jigsaw che, nove anni dopo, apparirà in Saw, quest'ultimo, tuttavia, troppo compiaciuto nell'esibizione di sangue e sadismo, mentre l'opus di John Doe è tutto elegantemente off-screen e ne cogliamo solo il turpe risultato. In linea il finale del film che non risparmia nessuno e, per primi, i tabù del genere; un finale che ha fatto la differenza fra un buon film e un classico cinematografico. Non meno rivoluzionari i titoli di testa, composti con uno stile che avrà una fortissima influenza sui futuri consimili. Piccola parte per una giovane Gwyneth Paltrow ancora agli inizi ma brava nei panni di una donna fuori posto in quel mondo e che, da quel mondo, appunto, verrà espulsa nell'unico modo che quel mondo pare conoscere. Film must di grande intrattenimento e composto da molte sequenze rimaste nell'immaginario collettivo. Voto sovrabbondante.
TRIVIA
David Fincher (1962) dixit: "La gente mi chiede perché io non faccia film indie. Io faccio film indipendenti; solo li faccio con la Sony e la Paramount" (lMDb.com).
⟡ Il film è costato circa 30 milioni di dollari e, ad oggi, ne ha incassati più di 328.
⟡ Questo fu il primo film della New Line Cinema considerato di serie A.
⟡ Negli USA, con il nome John Doe sono indicati, negli obitori, quei cadaveri la cui identità non riesce ad essere accertata.
⟡ Lo sceneggiatore Andrew Kevin Walter ha detto che la prima ispirazione per l'ambientazione del film è stata la città di New York: "Non mi è piaciuto il tempo che ho passato a New York City ma è anche vero che se non avessi vissuto là probabilmente non avrei scritto Seven". Benché nel film non venga mai specificato, si dà quasi per assunto che il film si svolga a NYC anche perché, in una scena, i due poliziotti vanno in un locale che si chiama New York Pizza.
⟡ L'attore R. Lee Ermey, nei panni del capo del comando di polizia, nel film dice: "Ma dai. Un figlio di puttana ha un conto in sospeso con un ciccione e lo tortura a morte, punto e basta!". Questo è un riferimento al film Full Metal Jacket (1987) in cui Ermey, nel ruolo del sergente Hartman, vessava il soldato Palla di Lardo (Vincent d'Onofrio).
⟡ Quando i detective vanno ad arrestare Vietar per il peccato di accidia, lo score musicale è quello di Cape Fear - il promontorio della paura (1991).
⟡ Il nome dell'attore Kevin Spacey non è compreso nei titoli di testa ma riceve due credit in quelli finali. Il fatto che il suo nome non comparisse all'inizio fu chiesto espressamente da Spacey. Oltre a ciò, il suo nome non era stato segnalato durante la campagna pubblicitaria del film, il che evitò all'attore un'estenuante trafila d'interviste.
⟡ Mentre Pitt girava la scena dell'inseguimento sotto la pioggia per acciuffare Spacey, scivolando finì con il braccio contro lo specchietto di una macchina procurandosi una ferita che necessitò di punti. Le conseguenze dell'incidente dovettero essere inserite nello script.
⟡ L'autopsia del cadavere del primo omicidio, in base a com'era stata scritta dallo sceneggiatore Walter, non era corretta, e ciò a detta dell'effettista Rob Bottin che aveva visto una vera autopsia come studio per il suo successivo lavoro. La scena, quindi, fu tolta dallo script originale e quello che viene mostrato nel film è il corpo alla fine dell'autopsia, ricucito.
⟡ La vittima legata al letto per un anno non era un animatrone ma un vero attore particolarmente magro che fu truccato per renderlo ancora più emaciato. Rob Bottin, l'effettista, mise all'uomo una protesi dentaria particolarmente grossa per far risultare la testa dell'attore più piccola per malnutrizione. Il regista cercava per quella parte un attore che non pesasse più di 36 kg; all'audizione si presentò Michael Reid MacKay che, però, pesava 38.5 kg. Fincher lo ingaggiò e, scherzando, gli disse di perdere quei due chiletti di differenza. Per il giorno delle riprese, MacKay, era dimagrito fino a 36 kg.
⟡ La veste carceraria indossata da John Doe riporta la scritta "Bardach County Jail"; Elinor Bardach era il supervisore costumista del film.
⟡ Parlando del killer, Mills dice: "È solo un pazzo, scommetto che in questo preciso momento sta ballando con addosso la vestaglia della nonna", riferimento a il Silenzio degli innocenti (1990).
⟡ Lo script originale prevedeva un vecchio partner di Mills, buddy-cop di un periodo in cui lavorava in un altro dipartimento; si trattava di un tale Parsons che sarebbe stato ucciso in una sparatoria, dal che sarebbe derivato l'atteggiamento iperprotettivo di Mills nei confronti di Somerset. Tutti i riferimenti a Parsons furono cancellati dallo script prima dell'inizio delle riprese.
⟡ Tutti i numeri dei palazzi nella scena iniziale iniziano con il 7 e la consegna finale del pacco avviene alle 19:00.
⟡ I produttori della New Line non apprezzavano il finale del film ma Brad Pitt, Freeman e il regista Fincher si sarebbero rifiutati di lavorare al film se si fosse cambiato quel finale. In effetti, era stata preparata una chiusa alternativa più pacata con Somerset che, volendo uscire dalla polizia, avrebbe eliminato John Doe salvando Mills da molti impicci. Al test screening fu proposto il finale per come lo conosciamo noi, ma senza alcuni dei momenti più drammatici, e siccome la reazione del pubblico fu ottima non venne più presa in considerazione l'idea di un finale meno cinico.
⟡ Lo sceneggiatore Walker, che scrisse soggetto e sceneggiatura nell'arco di due anni mentre lavorava per la Tower Record, appare nel film nei panni del primo cadavere che si vede, non l'uomo obeso.
⟡ La versione DVD della serie Platinum Series della New Line è stata masterizzata da un nuovo transfer HDTV derivato direttamente dal negativo originale. Per fare ciò si è dovuto rielaborare digitalmente l'intero film applicando correzioni cromatiche e di contrasto per ogni scena, sotto la supervisione del regista. Il master HDTV ottenuto è ora considerato il master ufficiale del film.
⟡ Il cantante Michael Stipe del noto gruppo musicale dei R.E.M. fu preso in considerazione per il ruolo di John Doe.
⟡ Per prepararsi alla scena dell'interrogatorio in cui risulta particolarmente sconvolto, l'attore Leland Orser non dormì per due giorni e si esercitò ad iperventilare in modo da avere un aspetto allucinato e affannato.
⟡ Il fotografo Sandoval denunciò la produzione per aver usato alcune sue foto senza permesso, scatti che si vedrebbero nell'appartamento di John Doe. Vinse la New Line. Per la cronaca, si tratta della causa Sandoval vs. New Line Cinema Corp., 973 F.Supp. 409, 412-414 (S.D.N.Y 1997).
⟡ Nella scena in cui Somerset entra in casa con Mills in seguito all'invito a cena di Tracy, si nota, appeso ad una parete, il poster del film Pyshka (1934) di Mikhail Romm che fu maestro di Andrei Tarkovsky.
⟡ Il tecnico delle impronte digitali è Alfonso Freeman, figlio di Morgan.
⟡ Denzel Washington rifiutò la parte che poi sarebbe andata a Brad Bitt.
⟡ Il film è stato votato come l'ottavo film più spaventoso di tutti i tempi dall'Entertainment Weekley; il primo è Shining (1980) .
⟡ La regia del film fu proposta a David Cronenberg ma questi rifiutò.
⟡ Prima di girare la sua prima scena, l'attore Kevin Spacey chiese al regista se dovesse rasarsi la testa. Fincher disse: "Se lo fai, lo faccio anche io". Entrambi si ritrovarono sul set rasati.
Titolo originale
Id.
Regista:
David Fincher
Durata, fotografia
127', colore
Paese:
USA
1995
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
