il Silenzio degli Innocenti

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La recluta dell'FBI Clarice Starling (Jodie Foster) viene incaricata dal superiore Jack Crawford (Scott Glenn) di parlare con il cannibale pluriomicida Hannibal Lecter (Anthony Hopkins) detenuto in un carcere di massima sicurezza. L'assassino seriale potrebbe aiutarli a catturare Buffalo Bill (Ted Levine), un altro killer seriale in piena attività. Fra Clarice e Lecter s'instaura un rapporto di intime confessioni, condizione posta da Lecter per aiutare l'FBI: ad ogni consiglio offerto da Lecter, Clarice dovrà raccontare qualcosa della sua dolorosa vita passata.

LA RECE

Chiave di volta dello psycho-thriller anni '90, costruito sul rapporto complesso tra Starling e Lecter che richiama "La Bella e la Bestia", con un Hopkins magistrale nel ruolo della vita. Film che diventa coacervo di paure inconsce ma che evita spaventi a buon mercato; ha, oltretutto, alimentato la fascinazione morbosa del pubblico verso i serial killer, ispirando una lunga fila di imitatori.

Cultissimo tratto dall'omonimo romanzo di Thomas Harris che, a detta di coloro che l'hanno letto, è assai meglio. Per quelli non iscritti al club "è meglio il libro", il Silenzio degli innocenti rimane una chiave di volta nel panorama psycho-thriller e, di certo, una delle pellicole più influenti degli anni '90. La fila degli imitatori con protagonisti che vanno a fare visita a brillantoni psicopatici chiusi in cella è lunga: Angel dust (1994), la Giusta causa (1995), Instinct - istinto primordiale (1999), Oxygen (1999), the Cell (2000), per dirne alcuni. Poi ci sono gli accoliti che hanno copiato il modello del detective che si lancia alla ricerca del killer, usando metodologie criminologiche: il Massacro degli innocenti (1993), Seven (1995), Copycat (1995), il Collezionista (1997), il Collezionista di ossa (1999), Resurrection (1999), the Watcher (2000), per dirne altri. Il film di Demme s'è guadagnato meritatamente fama imperitura, anche se l'elemento più originale e apprezzabile è l'interpretazione di Hopkins nei panni del doc Lecter, prova d'attore di rara efficacia. Il resto del film, sicuramente ben diretto e realizzato, non manca, però, di rifarsi a percorsi narrativi già collaudati e dritti verso un finale decisamente conciliante. Il Silenzio degli innocenti si muove sui binari della favola "La Bella e la Bestia" che, guarda caso, concorse all'Oscar come cartone della Disney lo stesso anno. Hannibal Lecter, però, non si trasformerà mai in un bel principe, perdendo il suo aspetto ferino, ma rimarrà un mostro, benché, con l'evoluzione degli eventi, la Starling, e il pubblico con lei, finiranno per invaghirsi di questo figuro così lucidamente letale ma anche così fascinoso. Nel film si fa riferimento al vampirismo a proposito di Lecter ma la similitudine non si ferma alla fame di sangue: il rapporto fra la Starling e Hannibal, soprattutto nel successivo Hannibal (2001), assumerà la dimensione tragica e orrorifica dell'amore che lega Dracula a Mina Archer. Hannibal non è il Mostro di Frankenstein o il licantropo, mostri loro malgrado e, quindi, malinconici; egli è inumano in maniera narcisisticamente compiaciuta ma questo non gli evita l'umanissima tendenza all'amore che fa di lui un mostro romantico e, quindi, così simile a molti mostri classici dell'horror e anche a tutti noi. Come per Dracula, oltretutto, vi è un passato maledetto che lo ha condannato involontariamente al male come verrà mostrato in Hannibal Lecter: le origini del male (2006). Questo rapporto complesso, profondo e distorto fra la fragile Starling e il mostro-umano Hannibal è la colonna vertebrale sulla quale si regge un thriller altrimenti abbastanza canonico. Nondimeno, Thomas Harris ha avuto la capacità di iniettare nel racconto tutta una serie di tropi connessi alle peggiori paure della gente, come se prima di comporre la sua opera avesse fatto un giro d'interviste per sapere cosa le persone temessero maggiormente: rapimento, cadaveri, cannibalismo, segrete, insetti, trovarsi persi nel buio, essere spiati senza saperlo, non essere creduti, soggetti che ci leggono la mente, perversioni sessuali. Il film si fa coacervo di timori più o meno inconsci che arrivano allo spettatore in maniera, appunto, più o meno inconscia e con un impatto profondo: come accadde per l'Esorcista (1973), il Silenzio degli innocenti sarà, infatti, destinato a togliere il sonno a diverse persone. I meriti tecnici si dividono fra il regista Demme, lo scenografo e il direttore della fotografia (Tak Fujimoto); di questi la capacità di creare ambienti inquietanti quali il manicomio criminale e le sue "segrete" nelle quali la Starling scende come si trattasse dell'anticamera dell'Inferno, nonché la casa di Buffalo Bill, un dedalo di stanze e anfratti pari alla grotta di un orco; non male anche il garage deposito con i manichini. Il Silenzio degli innocenti, pur non privo di una certa truculenza visiva, evita l'uso di spaventi a buon mercato e sceglie di fare ricorso, per aumentare la tensione, al montaggio incrociato. Il risultato è un thriller senza sesso, senza nessuna nudità gratuita, nessun inseguimento action e nessun dramma romantico. Il lavoro degli attori è stato superbo e non è possibile pensare a questo film senza fare riferimento immediato, ribadisco, all'interpretazione di Hopkins, qui, nel ruolo della vita. Canonicamente brava la Foster che dà vita a un personaggio risoluto e contemporaneamente fragile (un po' un archetipo narrativo tipico del femminile), perseguitato dagli eventi passati nonché donna in lotta con un mondo di uomini che non mancano di sottolineare, in maniera più o meno pesante, il suo essere femmina. Il Buffalo Bill di Ted Levin soffre il confronto con lo spettacoloso e deviato carisma di Lecter e, nonostante il suo iconico balletto col pene nascosto fra le gambe, la sua figura rimane qualche passo indietro rispetto ai due protagonisti. Il Silenzio degli innocenti fu, ed è ancora, una pellicola di forte impatto e accurata realizzazione che non ha perso nel tempo il suo valore; oltre a ispirare una rinascita del thriller a tinte fosche, ha dato involontariamente vita alla fascinazione un po' morbosa del grande pubblico verso il fenomeno dell'omicidio seriale, facendo dimenticare che i veri serial killer, negletti e miserabili, sono ben poco simili al carismatico, colto e lucido dottor Lecter. Seguiranno Hannibal (2001), Red dragon (2002) e Hannibal Lecter: le Origini del male (2006). È stato prodotto anche il serial Hannibal (2013-2015), che vede l'attore Mads Mikkelsen nei panni di Lecter.

TRIVIA

Robert Jonathan Demme (1944-2017) dixit: "Il vostro antagonista deve essere formidabile quanto il vostro eroe, altrimenti svalutate il personaggio di cui dovreste prendervi cura. Le persone che iniziano a scrivere sceneggiature entrano nella modalità "Dai addosso al cattivo!" ma io dico "Aspetta!". Anche loro sono umani. Offrite ai cattivi qualche problema e vi ritroverete con una storia migliore" (IMDb.com).

◊ Il dottor Lecter era già comparso in Manhunter: frammenti di un omicidio (1986). Il Silenzio degli innocenti può essere considerato il seguito di Manhunter anche perché tre sono i personaggi che ritornano: Hannibal Lecter, Jack Crawford e il dottor Frederic Chilton. Dato l'insuccesso ottenuto nelle sale da Manhunter, il film di Demme non fu pubblicizzato come il seguito di quello e tutti i riferimenti del libro connessi al Drago Rosso o a Will Graham furono tolti; due attori presenti anche nel film del '86 compaiono qui con ruoli differenti. Tuttavia, dal momento che lo sceneggiatore Tally de Il Silenzio degli innocenti ha scritto anche per Red dragon, nel quale tornano tre attori nel loro stesso ruolo, è più corretto ritenere Manhunter una sorta di spin-off di una saga che vede Red dragon come prequel de Il Silenzio degli innocenti.

◊ Il film è costato circa 19 milioni di dollari e ne ha incassati quasi 273 (dato 2025).

◊ Una foto di una vittima di Bill riporta la data 1989, quindi il film si svolge nello stesso anno o all'inizio del 1990.

◊ La canzone che si sente mentre Buffalo Bill sta ballando davanti alla videocamera è "Goodbye Horses" di Q Lazzarus.

◊ Dino De Laurentiis, che aveva prodotto Manhunter, rifiutò di produrre Il Silenzio degli innocenti visto che il primo era stato un flop; cedette gratuitamente i diritti alla Orion Pictures.

◊ Le falene usate nel film ebbero un trattamento di riguardo: furono trasportate su un aereo in prima classe verso il set e furono messe in una zona con umidità e temperatura controllata. Il volto del teschio sul dorso delle farfalle come si vede nel film non è uguale a quello che si può osservare davvero in quei lepidotteri. Il teschio del film deriva dal dipinto "In Voluptas Mors" di Salvador Dalì che rappresenta sette donne nude in modo che nel complesso prendano la forma di un teschio.

◊ Anthony Hopkins ebbe modo di descrivere la sua voce nei panni di Hannibal Lecter come una combinazione di Truman Capote e Katharine Hepburn.

◊ Buffalo Bill è la combinazione di tre serial killer davvero esistiti: Ed Gein (1906-1984) che si fece un vestito e una maschera con pelle umana, oltre ad una cintura di capezzoli; Ted Bundy (1946-1989) che usava finte ingessature per farsi aiutare dalle donne che poi avrebbe ucciso; Gary M. Heidnick (1943-1999) che teneva le donne che rapiva in un pozzo nel suo scantinato.

◊ Almeno sei registi hanno un ruolo in questo film: Jodie Foster, Anthony Hopkins, Kasi Lemmons, Roger Corman, Dan Butler e George Romero. Corman compare nei panni del direttore dell'FBI; Romero, in quelli di un uomo barbuto che accompagna Chilton e le due guardie che portano via la Starling dall'ultimo incontro con Lecter. Anche Johnatan Demme compare alla fine con un cappello blu in testa.

◊ Quasi tutte le scene girate nella cella originale di Hannibal mostrano un riflesso di Hannibal o Clarice, questo in base al punto di vista della cinepresa.

◊ Quando il regista filmò la scena del primo incontro fra Lecter e Starling, Hopkins suggerì l'idea che Hannibal dovesse guardare direttamente verso la cinepresa posta all'altezza del punto di vista della donna, per dare l'impressione che Lecter fosse un personaggio che sa ogni cosa.

◊ Nel loro primo incontro, Hannibal descrive a Clarice il disegno del Duomo di Firenze visto dal Belvedere. Questo, in effetti, è uno dei primi indizi su dove si trova Buffalo Bill, cioè a Belvedere, Ohio.

◊ Demme ingaggiò Hopkins basandosi sull'interpretazione di quest'ultimo in the Elephant man (1980).

◊ Dopo che Lecter viene portato via da Baltimora, egli avrebbe dovuto indossare una tuta gialla o arancione ma Hopkins convinse il regista e il costumista del fatto che Lecter avrebbe dovuto indossare un vestito bianco poiché ciò l'avrebbe reso più inquietante. L'idea di Hopkins derivava dalla sua paura per i dentisti.

◊ Brooke Smith e Ted Levine divennero molto amici durante le riprese, il che portò Jodie Foster a dare alla Smith l'epiteto di Patty Hearst con riferimento a Patricia "Patty" Campbell Hearst, nipote del magnate dell'editoria americana William Randolph Hearst, rapita nel 1974 da un gruppo terroristico comunista e resasi partecipe di gravi crimini insieme ai rapitori con i quali stette per 19 mesi. Condannata a 35 anni di carcere, la Hearst, tramite gli aiuti della propria facoltosa famiglia, vide la sua pena ridotta a 7 anni e poi annullata per grazia dal presidente Bill Clinton.

◊ Fu Hopkins a inventare il famoso verso con la bocca che fa alla Starling nel loro primo incontro per sottolineare il suo cannibalismo. Improvvisò il verso sul set. La cosa piacque moltissimo a tutti tranne a Demme che, dopo un po', ne fu infastidito, anche se negò l'irritazione.

◊ La Foster, Demme e Scott Glenn andarono all'FBI di Quantico a studiare teorie e tecniche del criminal profiling, l'uso di armi da fuoco e altre lezioni di criminologia.

◊ Il bozzolo di falena che viene estratto dalla bocca del cadavere era una combinazione di Tootsie-Rolls (come una nostra caramella mou ma alla liquirizia) e orsetti gommosi, in modo che, se ingerito per sbaglio, non sarebbe stato tossico.

◊ Il film avrebbe dovuto essere inviato nelle sale per l'autunno 1990, tuttavia, la Orion Picture decise di ritardare il rilascio fino al gennaio 1991 in modo da concentrare i suoi sforzi per la promozione di Balla coi lupi (1990) come candidato agli Oscar.

◊ Per prepararsi al ruolo, Hopkins studio il fenomeno serial killing, visitò detenuti e assistette a processi contro gli assassini seriali. In questa sua ricerca, l'attore notò che Charles Manson batteva le palpebre molto di rado e, quindi, cercò di fare la stessa cosa quando vestì i panni di Lecter. La performance che ne sortì fu la più breve mai compiuta a essersi guadagnata un Oscar come migliore attore protagonista.

◊ La testa nel vaso di vetro è un calco del volto di Edward Saxon, uno dei produttori del film.

◊ Quando Ted Tally stava scrivendo la sceneggiatura, suggerì per il ruolo di Clarice Starling l'attrice Jodie Foster ma Demme pensava a Michelle Pfeiffer che, però, rifiutò perché riteneva il soggetto del film troppo violento. Demme, quindi, decise d'incontrare la Foster e la ingaggiò subito, in quanto aveva visto nella donna una determinazione perfetta per il personaggio del film.

◊ Ad ispirare il romanzo "Il Silenzio degli Innocenti" fu la vera relazione istauratasi fra il professore di criminologia dell'Università di Washington Robert Keppel e il serial killer Ted Bundy. Bundy aiutò Keppel nella ricerca del serial killer di Green River. Bundy fu giustiziato il 24 gennaio 1989, mentre il caso di Green River rimase irrisolto fino al 2001, quando fu arrestato Gary Ridgway.

◊ L'attore Scott Glenn fu preparato per il suo ruolo da John Douglas, vero profiler dell'FBI. Glenn ringraziò diverse volte Douglas e gli disse quanto fosse stato affascinante aver potuto accedere al suo mondo. Douglas rise di questa cosa e disse all'attore che se davvero avesse voluto entrare nel suo mondo, avrebbe dovuto ascoltare una registrazione dei serial killer Lawrence Bittaker e Roy Nelson che torturavano, stupravano e uccidevano due giovani ragazze. Glenn ascoltò quella registrazione meno di un minuto dopodiché disse di aver perso il senso dell'innocenza da quel giorno e di non essere mai più stato capace di dimenticare ciò che aveva ascoltato.

Il Silenzio degli innocenti fu la prima pellicola a vincere l'Oscar come miglior film ed essere, al momento della cerimonia, già diffuso a livello di home-video. Fu uno dei pochi film ad aver vinto contemporaneamente l'Oscar come miglior film, miglior attore protagonista, miglior attrice protagonista, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale.

◊ Dopo essere stato scelto per il ruolo di Buffalo Bill, l'attore Ted Levine fece parecchie ricerche per sviluppare al meglio il personaggio: egli lesse diverse biografie di serial killer, cosa che, disse, trovò molto disturbante. Levine girò anche per alcuni bar frequentati da travestiti nei quali si mise a intervistare i clienti per farsi un'idea di quel mondo.

◊ Il poster del film si aggiudicò il 16° posto fra le 25 più belle locandine di sempre (per la rivista Premiere).

◊ Clarice Starling fu scelta dall'American Film Institution come il 6° eroe cinematografico, su 15, di tutti i tempi; è al primo posto come personaggio femminile. Hannibal Lecter è al primo posto, su 15, come miglior cattivo.

◊ La Foster ha detto che, durante la scena del primo incontro tra Sterling e Hannibal, Hopkins, per sbeffeggiarla, si mise a imitare l'accento del sud del suo personaggio femminile; la cosa fu improvvisata e, naturalmente, nella versione doppiata la cosa si perde. La reazione sconcertata dell'attrice fu genuina e si sentì attaccata dall'attore inglese che, però, poi, ringraziò per essere stato capace di suscitarle una tale reazione.

◊ Per la parte di Lecter furono presi in considerazione: John Hurt, Christopher Lloyd, Patrick Stewart, Louis Gossett Jr., Robert Duvall, Jack Nicholson e Robert De Niro. Jeremy Irons rifiutò il ruolo.

◊ Gene Hackman comprò i diritti del libro battendo sul tempo casualmente Jodie Foster che, dopo averlo letto, se li sarebbe voluti assicurare. Hackman stava pianificando di dirigere il film tratto dal libro, oltre ad assumere i panni di Lecter o Jack Crawford, per poi far cadere il progetto dopo essersi rivisto alla 61" Notte degli Oscar in una clip di Mississippi burning (1988); disse di non sentirsi più a proprio agio in ruoli così violenti.

◊ Tutti i personaggi del film, quando parlano con Starling, sono in genere rivolti direttamente alla cinepresa, mentre quando parla la donna con altri, il suo sguardo è rivolto in direzione diversa. Demme ha spiegato che questo stratagemma avrebbe permesso allo spettatore di vedere secondo il punto di vista della donna e di identificarsi con quella più velocemente.

◊ Hopkins ha visto diverse similitudini fra il personaggio Lecter e il computer Hal 9000 di 2001: Odissea nello Spazio (1968): entrambi complessi, intelligentissimi, macchine di morte molto logiche che sembrano sapere tutto ciò che accade intorno a loro.

◊ L'idea di usare plexiglass al posto di sbarre per la cella di Lecter venne allo scenografo Kristi Zea che interpretò il malcontento del regista, il quale riteneva che delle normali sbarre avrebbero negato il senso di intimità tra Lecter e Starling, intimità che Demme voleva creare.

◊ Lecter dice alla senatrice Martin che il vero nome di Buffalo Bill è Louis Friend, un anagramma di "iron sulfide" (solfito di ferro) noto anche come "oro degli sciocchi". Nel romanzo, invece, dà il nome "Billy Rubin" che gioca col termine bilirubina, pigmento che si trova nelle feci e nella tinta per i capelli usata dal dottor Chilton.

◊ L'FBI rimase molto impressionata dall'accuratezza con la quale il film tratta le metodiche criminologiche che si vedono nel film. Tuttavia, protestò per il finale con la Starling che, da sola, scopre il nascondiglio del killer, dal momento che l'FBI non manderebbe mai allo sbaraglio una recluta. Quando Demme disse che non avrebbe modificato quel finale, l'agenzia approvò aggiungendo che si trattava della cosa più improbabile che mai si sarebbe potuta verificare e che, appunto, non si sarebbe mai più verificata.

◊ La posizione del corpo del poliziotto appeso e sbudellato da Lecter riprende un dipinto di Francis Bacon.

◊ Anche nel film Vendico il tuo peccato (1949) un cagnolino finisce nelle mani di una vittima imprigionata.

◊ Come in questo film, anche ne il Collezionista (1965) il killer imprigiona una donna nello scantinato e utilizza larve di falena che alleva da solo.

◊ Alla fine dei credits, subito dopo la nota di copyright (che data il film al 1990 e non al 1991 come indicato praticamente ovunque) e il logo dell'MPAA, appare il testo "A Luta Continua"; non si tratta del logo di una casa di produzione ma della frase "la lotta continua"; il classico "to be continued" ma in portoghese.

◊ Quasi tutte le macchine del film hanno sul lunotto il bollo di Pittsburgh, anche se nessuna parte del racconto si svolge in quella città.

◊ Un esperto in scienze forensi ha fatto notare come nell'autopsia alla donna siano stati compiuti almeno otto errori. Soprattutto sono state prese le impronte digitali prima di aver raccolto campioni di ciò che si sarebbe potuto trovare sotto le unghie; l'inchiostro avrebbe distrutto le prove. Inoltre, difficilmente si riescono a prendere le impronte su un cadavere in quelle condizioni.

◊ Il sergente Tate dice a un ufficiale di chiamare lo SWAT team ma la città di Memphis non ha a disposizione quell'unità speciale; ne ha a disposizione un'altra che si chiama TACT team.

◊ Il visore notturno usato da Buffalo Bill è un modello vecchio che necessiterebbe di una luce infrarossa che illumini l'ambiente per poter funzionare.

Titolo originale

The Silence Of The Lambs

Regista:

Jonathan Demme

Durata, fotografia

118', colore

Paese:

USA

Anno

1990

Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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