la Casa delle ombre lunghe
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Lo scrittore Kenneth Magee (Desi Arnaz Jr.) verrà pagato 20.000 dollari dal suo editore Sam Allyson (Richard Todd) se riuscirà a scrivere un romanzo in 48 ore. Per fare ciò, l'editore gli mette a disposizione una villa a Bllddpaetwrr (Baldpate). Durante la notte, alla casa giungono diverse e strane persone, tutte appartenenti alla famiglia Grisbane proprietaria della magione. Quaranta anni prima, un membro della famiglia, Roderick, era stato recluso in una camera dopo aver violentato e ucciso una donna. Roderick, però, ora è scappato e gli omicidi riprendono.
LA RECE
La fine di un'era nel cinema horror britannico e, oggi vedibile quasi come documento. Visto come film, invece, preparatevi ad un gotico con pochi guizzi.
La Casa delle ombre lunghe è uno degli ultimi esempi di horror inglese che si rifà alle produzioni Hammer e Amicus del '60-'70, nato con l'intenzione di mettere davanti alla cinepresa alcune leggende del genere, attori ormai in parabola discendente, anche se la carriera di almeno uno di essi, Christopher Lee, non ha praticamente mai conosciuto un assoluto declino. L'occasione di vedere quattro mostri sacri del cinema horror tutti insieme, già di per sé, rende questo film un piccolo cult, al di là della qualità artistica; oltretutto, si tratta di una joint venture a un passo dalla fine, dal momento che John Carradine morì nel 1985, Vincent Price nel 1993 e Peter Cushing nel 1994. Motivo in più per dire che la Casa delle ombre lunghe rappresenta il termine di un'era nella storia del cinema horror. I produttori Golan e Globus ingaggiarono il regista Walker che si era fatto un nome con diverse pellicole di paura fra le quali la Terza mano (1976) ed ...e Sul corpo tracce di violenza (1974); per la sceneggiatura ci si rivolse a Michael Armstrong che mise mano all'opera "Seven Keys to Baldpate" di Earl Derr Biggers ridotta in opera teatrale da George M. Cohan (1913). Quest'opera, nota in Italia come "Il Mistero delle Sette Chiavi", è stata portata davanti alla macchina da presa sei volte dal 1917 al '47. Trasferire un'opera così stagionata negli anni '80 funziona ben poco: il gotico tradizionale, quello delle vecchie case arredate con ragnatele, non era più di gradimento al pubblico già da un pezzo, e gli attori della vecchia guardia non riuscivano a riempire le sale cinematografiche come ai tempi d'oro. In sintesi, il regista spreca una colossale occasione inserendo una manciata di professionisti di calibro all'interno di un plot trito e ritrito, non certo coadiuvato da Arnaz, il quale interpreta un protagonista che non prende mai vita. Gli attoroni gigioneggiano, su tutti il divino Price, ma sono stanchi e si vede; Cushing è l'ombra di se stesso e fa tenerezza. Sfortunatamente, i dialoghi non sono stati scritti da Neil Simon, quindi lo scambio di battute è canonico e non scoppiettante come ci si aspetterebbe da un film che molti definiscono comedy, alimentando la falsa speranza di potersi trovare davanti a un Invito a cena con delitto (1976). Non è così: la Casa delle ombre lunghe è, ahimè, un protratto tentativo generalmente non riuscito di crere un'atmosfera minacciosa con qualche tocco di sangue, quello non male, e un finale a sorpresa multipla, ma nulla che possa davvero sconcertare lo spettatore scafato. I guizzi registici, tipo i giochi con le ombre durante un assassinio, si perdono nel piattume. È difficile che la Casa delle ombre lunghe possa dire qualcosa agli spettatori che non abbiano mai visto un film di almeno uno dei veterani che partecipano a questo progetto o che, almeno, non abbiano un minimo di dimestichezza col gotico. L'aficionado, invece, potrà trovare più di un motivo per guardare il film, anzi quattro. Potenzialmente rivalutabile col passare del tempo proprio perché film documento.
TRIVIA
⟡ È l'ultima pellicola nella quale appaiono nella stessa sequenza Christopher Lee e Peter Cushing, quali lavorarono insieme in ventinove film
Titolo originale
House of the Long Shadows
Regista:
Pete Walker
Durata, fotografia
100', colore
Paese:
UK
1983
Scritto da Exxagon nell'anno 2008; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
