Casa d'appuntamento
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Voto:
Una prostituta che lavora per Madame Colette (Anita Ekberg) viene uccisa. Antoine (Pietro Martellanza) viene incolpato ma, in fuga, finisce decapitato. I testimoni che avevano incastrato Antoine iniziano a morire pure loro. L'ispettore Pontaine (Robert Sacchi) indaga.
LA RECE
Modestia realizzativa e codici argentiani attivi al fianco di psichedelie e svolazzi gotici. Un minestrone, insomma. Domina Sacchi, il Bogart de noantri.
Giallone pulp i cui punti di forza sono un cast tirato su con le reti a strascico e un erotismo non troppo ostentato, almeno non quanto lascerebbe intendere il titolo. L'ultimo giallo di Merighi venne finanziato dallo statunitense Dick Randall, noto nel giro exploitation, che darà il nome allo scrittore protagonista del plot, un ex reduce del Vietnam che vive in un bordello per trarre ispirazione artistica. Immagino. Costruito come un flashback, Casa d'appuntamento si scava una storia di una certa prevedibilità ma non così noiosa, occasione per incrociare sul set una giovane Bouchet in un breve ruolo, Gordon Mitchel di andolfiana memoria (la Croce dalle sette pietre, 1987), Howard Vernon tanto caro a Jess Franco nei panni di un medico variante del suo Orloff, Anita Ekberg in stato di rimessaggio, la bella Evelyne Kraft al primo film, e quel Robert Sacchi la cui fortuna fu determinata dall'incredibile somiglianza con Bogart, qui nei panni del più classico degli ispettori. Il film, modesto nel complesso, s'aggrappa un po' a tutto, in primis all'erotismo e ad alcuni sprazzi splatter grossolanamente realizzati da un Rambaldi non ancora raffinato: teste staccate, bulbi oculari bovini e poco altro. Agli omicidi, non troppo diversi da quanto dettavano le regole argentiane, viene aggiunto un quid psichedelico con viraggi cromatici a braccetto con altre scene nelle quali le immagini vengono mostrate in negativo. La modestia realizzativa viene, tuttavia, fiaccata, o esaltata, da alcune situazioni che vorrebbero essere glamour e, invece, sfociano nel ridicolo; una su tutte, l'interpretazione canora di Rosalba Neri al nightclub. Inspiegabili, e comunque fuori luogo, i rimandi a Poe coi cognomi Waldemar e la figlia Leonor, quasi si tentasse un trait d'union con il gotico dei decenni precedenti. Poco ispirato anche lo score musicale di Nicolai che ricicla da Tutti i colori del buio (1972). Ne circolano diverse versioni non perché il pubblico le reclamasse a gran voce ma per pastrugni distributivi.
TRIVIA
⟡ È il primo film della bellissima attrice Evelyne Kraft, deceduta prematuramente a 57 anni per infarto cardiaco il 13 gennaio 2009.
⟡ La carriera dell'attore Robert Sacchi, al secolo Roberto Sacchi, è owiamente stata governata dalla sua somiglianza con Bogart. La cosa non poteva andare avanti a lungo, anche perché Bogart è morto a 57 anni, e Sacchi, nato nel '41, è invecchiato, perdendo progressivamente i lineamenti che facevano la sua fortuna. Fino al 2008, Sacchi si rendeva disponibile, previo pagamento, a comparire in feste private: bastava contattarlo tramite il suo sito internet. Nel 2010, il dominio non è stato rinnovato e Sacchi si è ritirato a vita privata. Sacchi è morto il 23 giugno 2023 al Barlow Respiratory Hospital a Sherman Oaks, Los Angeles.
Regista:
Fred Lyon Morris [Ferdinando Merighi]
Durata, fotografia
83', colore
Paese:
Italia, Germania
1972
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
