Clip
-
Voto:
La vita familiare di Jasna (Isidora Simijonovic) non è esaltante come lei vorrebbe: il padre sta morendo di cancro e la madre le sembra una perdente. Fuori di casa, invece, Jasna è la ragazza più bella della compagnia; con il fidanzato Djorge prova di tutto, non dimenticando mai di testimoniare i propri eccessi con il suo inseparabile smartphone.
LA RECE
Una riflessione sulla generazione millenial ma non un riflesso accurato del tutto. Frammenti di pochezza desolante, comunque, Jasna, ce li offre.
Esordio alla regia dell'attrice Milos con un ritaglio di etnografia urbana in coda all'apertura del cinema serbo in favore di visioni crude e violente (the Life and death of a porno gang, 2009; a Serbian film, 2010) e non senza la scaltrezza di porre al centro dell'azione una bella quindicenne che, pur controfigurata e alle prese con falli palesemente posticci, si va a ritagliare il suo posticino maudit di porno-bambina post-post-moderna, figlia dei ragazzini di Kids (1995) e sorella delle scalmanate protagoniste di Spring breakers (2012). Clip, nel complesso, è piaciuto poco ai cinefili per quel vacuo affastellare situazioni da Scuola Zoo, tirate di coca, pompini, ubriachezze e una Jasna non proprio simpaticissima con l'occhio torvo e la vociona strafottente che si fa selfie a tutto spiano. Ma dove vorrà mai andare a parare? Da nessuna parte. Ecco, il problema della gioventù di Clip è tutto qui. Non si tratta solo di un edonismo d'accatto che nulla vuole stratificare (e invece tutto, comunque, sedimenta) ma di un'infantile idea di essere "entitled", ovvero titolati a ricevere dalla vita il meglio, non accettando con rabbia narcisistica il fatto che la vita non sia al tuo servizio. Il comportamento di Jasna, diversamente da quanto inteso da alcuni, non è reattivo ad una famiglia diroccata, a meno che l'indigenza non sia, di per sé, scusa sufficiente per dare il peggio. Jasna, che ha una madre e un padre, sì indigenti ma affettivamente presenti, non accetta come congruo alla sua persona quella condizione sociale, per di più oltraggiata dal fatto che il padre debba morire. I margini affinché la famiglia accolga il suo disagio ci sono tutti, anche a motivo dell'entrata in scena dei nonni, ma gli unici strumenti per stare meglio, in linea con il gruppo dei pari altrettanto disagiati, sono la mercificazione della propria immagine attraverso l'esaltazione di sé e delle proprie gesta. La famiglia, quindi, smette di essere epicentro della persona, luogo sicuro, e ad essa si sostituisce una rete virtual-amicale che non ha nessuna tenuta per attutire l'impatto se si è in caduta libera, tanto più quando gli amici sono i primi a spingere al peggio in un processo imitativo per cui non si capisce più chi sia la testa e chi la coda. Il sesso, in questo circo di pagliacci tristi, diventa l'ennesimo tema da documentare prima ancora che da vivere. Coiti che sono incontri masturbatori di due solitudini; paradigmatica la scena che vede Jasna offrire il cellulare al suo ragazzo per mostrargli i suoi genitali depilati: lui si masturberà guardando il filmato pur avendo al fianco la ragazza. Il disperato e non conscio desiderio di Jasna di compensare la figura paterna che sta sfumando, schianta contro l'amore per un fidanzato violento che cura le poche aperture emotive della ragazzina con piste di coca. Forse, a contatto con bimbe più giovani e sfortunate di lei, Jasna potrebbe ritrovare una linea emotiva persa fra le natiche come la stringa del perizoma ma, anche nell'asilo degli orfani, le bambine ambiscono a farsi filmare, e Jasna filma. Visione apocalittica ma Clip va preso per quello studio antropologico che non è, cioè ipertrofica rappresentazione di un disagio delle nuove generazioni che esiste ma in forme variegate e, molte volte, in quantità assolutamente fisiologica e gestibile. Insomma, che non si spacci Clip per un documentario estendendo all'universale il particolare. Avvilente, comunque, lo è.
TRIVIA
Maja Milos (1983) dixit: "La mia generazione è totalmente diversa dalla loro e i problemi di diventare grandi di quando ero giovane io e quelli di oggi non hanno molto in comune. [...] La comunicazione è cambiata molto perché la generazione di oggi parla attraverso le foto dei profili di Facebook e si fotografa costantemente e quindi si presenta costantemente in questa prassi. Quindi, penso che questa autopromozione e presentazione di sé sia molto più forte di quando ero piccola io. L'intimità è cambiata [...] L'intimità di oggi è molto più pubblica" (femalefirst.co.uk).
⟡ Nessun dato, per ora.
Titolo originale
Klip
Regista:
Maja Milos
Durata, fotografia
102', colore
Paese:
Serbia
2012
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
