il Conquistatore del mondo
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Voto:
Una forza aliena sta sabotando il lancio dei satelliti. Uno di questi torna sulla Terra con un alieno che, con l'aiuto del fisico Tom Amderson (Lee Van Cleef) e di creature simili a pipistrelli, soggioga la mente delle autorità.
LA RECE
Sveltina cormaniana e Beluah, uno dei mostri spaziali più trash di sempre. Basterebbe questo ma, no, c'è anche Lee Van Cleef. Cos'altro volete mai?!
Cormanata girata in soli cinque giorni con uno dei mostri più ridicoli della storia del cinema, simpatico per la sua svergognata pochezza. In più, il protagonista è Lee Van Cleef che, tramite un percorso epico-cavalleresco, passò dagli abissi cormaniani alle vette di Sergio Leone. Al mostro alieno furono attribuiti diversi nomi in produzione: Mostro-Carota, Tee-Pee del terrore, Cocomero alieno. La parola finale andò al suo creatore, Paul Blaisdell, che lo chiamò Beluah specificando la sua natura: non un cocomero, non una carota ma un fungo. Il mostro nacque con la testa piatta ma siccome risultava più basso della protagonista femminile Beverly Garland si aggiunse un cono nella parte superiore; notizie più accurate ci fanno sapere che il colore di Beluah è rosso barbabietola. Il film fu prodotto nel periodo di maggiore entusiasmo cormaniano, fase nella quale il regista e produttore sfornava B e Z movie uno dietro l'altro. La storia si basa su diversi cliché del genere fantascientifico legati agli alieni che invadono la Terra e prendono possesso della mente degli uomini (Invasione degli ultracorpi, 1955) con l'innesto di tematiche legate al lancio di satelliti, cosa al tempo assai di moda dato il coevo impiego dello Sputnik. Il modo cormaniano di dirigere è abbastanza primitivo, mirato a costruire nel più breve tempo possibile una serie di situazioni ad effetto che compongano un film vendibile. Nonostante il suo approccio brutalmente commerciale, il Conquistatore del mondo riesce, a differenza di altri lavori di Corman davvero inaccettabili, a rivelarsi un pezzo di cinema trash comunque divertente, con alcune scene anche ben riuscite. Sempre rimanendo ben saldo sui binari del modello fantascientifico anni '5O, per il quale gli alieni erano più o meno una metafora della minaccia sovietica, il film inserisce questa interessante variazione: l'alieno riesce a sfruttare a proprio fine lo zelante idealismo del protagonista. Riletture serie a parte, il vero potenziale del film è e rimane il pazzesco Beluah, un pezzo di plastica monoblocco semovente con una sola espressione di cattiveria; e non dimentichiamoci gli pseudo-pipistrelli alieni. Lo scontro finale fra Beluah e Van Cleef è semplicemente delirante. Imperdibile, per gli amanti del brutto senza fondo, il folle remake Zontar: the thing from Venus (1966).
TRIVIA
⟡ Il film, al suo esordio, fu distribuito in double-bill con the She-Creature (1956).
⟡ Le medesime creature pipistrelliformi furono usate anche in uno dei successivi film di Corman: la Sopravvissuta (1956).
⟡ Beluah esiste ancora: è conservato da Bob Burns, amico di Blaisdell.
Titolo originale
It Conquered the World
Regista:
Roger Corman
Durata, fotografia
71', colore
Paese:
USA
1956
Scritto da Exxagon nell'anno 2006; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
