la Creatura dei ghiacci

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Voto:

Canada, Artico. L'ambientalista dottor Kruipen (Val Kilmer) scopre un mammut, infestato da parassiti, scongelato dall'aumento della temperatura globale. Tre studenti ed Evelyn (Martha Macl-saac), la figlia di Kruipen, si uniscono al gruppo di ricerca nel momento più sbagliato perché i parassiti hanno iniziato a replicarsi sotto la pelle degli ospiti umani e a divorarne le carni.

LA RECE

Il parassita ipodermico per veicolare orrore poteva essere usato meglio ma la modestia dell'operazione fa globalmente volare basso il film che, comunque, mantiene un potenziale di intrattenimento.

Eco-vengeance direct-to-cable girato, si fa per dire, nei gelidi laboratori de la Cosa (1982) con protagonisti piccoli vertebrati che si insinuano sotto pelle come piacerebbe a Cronenberg o, meglio, come intrigherebbe Fox Molder, visto che the Thaw è molto simile all'episodio di X-Files Ice (1993) che vedeva un gruppo di ricerca in Artide contaminato da un verme preistorico scongelato. Il sotteso ambientalista e i discorsoni fuori campo sul pianeta Terra, vituperato da noi cinici umani, fanno un po' eco-trash tipo filmaccio di Steven Seagal quando si mette la penna di corvo in testa e si spaccia da indio; lui, però, almeno faceva le leve ai polsi e ti ribaltava dal ridere. Qui, invece, si ride poco perché il disgelo da effetto serra fa saltare fuori un mammut con una parassitosi disgustosa che, ovvio, contamina velocemente anche gli umani. Il plus del film è l'equilibrio con cui gioca fra denuncia ecologista, con tanto di intro apocalittico tipo l'Alba dei morti viventi (2004), e riflessione sul metodo che l'eroe utilizza per aprire gli occhi alla gente, ovvero un metodo tanto brutale quanto il problema che vuole combattere; si veda Watchmen (2009) per riflessioni sul caso. L'idea, per quanto derivativa, è anche interessante ma il risultato è assai modesto, benché l'atmosfera da B-movie risulti allettante. Velo quasi pietoso sui protagonisti, in testa il bolso Val Kilmer (che, povero, dovrà affrontare da lì a pochi anni il cancro alla gola) il quale, mostrato nella prima parte, viene fatto sparire per quasi tutto il film, per farlo poi comparire alla fine, giusto in tempo per salvare la vita alla figlia che, inciso, è protagonista di una scena di sottile quanto pregevole erotismo. Personaggio negativo del film, un italiano (ma l'attore italiano non è) che ha la fobia degli insetti e, ovviamente, perde la testa quando si accorge di essere finito in un film sui parassiti. Tolta la tara, al netto ci sono i mostriciattoli sgambettanti e le uova che depongono sotto pelle e, quindi, l'imponderabile schifo che ne deriva. Però, ahimè, a parte qualche pustola suppurata e un'amputazione sbrigativa, poco si sfrutta il potenziale orripilante delle creaturine ipodermiche. Invece, si gioca la carta del paesaggio artico - ma nessuno esce il vapore dalla bocca! - e della desolazione umana che paga pegno per i propri eco-errori. Come fossimo negli anni '80, buona parte del budget va agli artificieri che organizzano una mega-esplosione finale artica-catartica di quelle che le assi di legno vengono scaraventate dappertutto, anche se nulla era costruito con assi di legno. Il finale lascia una porta aperta a un seguito che nessuno si sogna di realizzare. Potabile, dunque, e lievemente effervescente per coloro che non sopportano i cine-parassiti.

TRIVIA

Mark A. Lewis dixit: "I festival. Molto estenuanti. Divertenti. Notte fonda. Bevande gratis (se siete fortunati). Le proiezioni e le buone recensioni sono il paradiso. Le cattive recensioni sono l'inferno. Su e giù per tutto il tempo" (unlikelystories.org).

⟡ Durante le sue lezioni come professore al Center for Arts and Technology, il regista Lewis utilizzò alcune parti della sceneggiatura di questo film per far esercitare gli studenti.

⟡ Per far esplodere la stazione di ricerca, gli effettisti usarono una tanica da 4000 litri di propano e polvere da sparo.

Titolo originale

The Thaw

Regista:

Mark A. Lewis

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

USA, Canada

Anno

2009

Scritto da Exxagon nell'anno 2012; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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