l'Alba dei morti viventi
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Il mondo si sveglia e scopre che le strade sono piene di morti che non ne vogliono sapere di stare sotto terra. La causa del dramma non è nota: forse un virus, forse le radiazioni. L'unica cosa certa è che i morti vogliono mangiare carne umana di gente viva e che il morso dei morti provoca contagio. L’infermiera Ana (Sarah Polley) fugge dall'inferno della città e si asserraglia insieme ad altri superstiti in un centro commerciale assediato dai morti. Quando i rifugiati riusciranno a superare le divergenze, escogiteranno anche a una strategia per abbandonare il mall divenuto ormai una prigione.
LA RECE
Fra momenti splatter ed effettistica davvero ben curata, l’orrore viene spostato da una dimensione sociale ampia ad una più intima, la famiglia.
Poteva essere l’ennesimo rifacimento di giro millennio nato per logiche di mercato e con poche idee originali; e questo lo è. Poteva essere una cialtronata, tanto più che il modello (Zombi, 1978) sta fra l’inarrivabile e l’intoccabile, con fan dell’horror tutto intorno pronti a sbranare chiunque c’allunghi la mano. Ma cialtronata, Dawn of the dead del debuttante Snyder, non la è. La rilettura del regista, e di James Gunn alla sceneggiatura, non ha pretese di autorialità ma, sulla base della lezione romeriana, cerca di spostare alcuni pesi in modo da offrire novità in un menù che non può permettersi di stravolgere le portate principali. Fra momenti splatter ed effettistica davvero ben curata, l’orrore viene spostato da una dimensione sociale ampia, quella di Romero, ad una dimensione intima, privata, familiare. I morti viventi attaccano prima di tutto il talamo e, nella figura dei figli, spaccano la coppia genitoriale. Se gli zombi di Snyder non sono più, quindi, dei bolliti ex acquirenti dei centri commerciali bramosi di acquisti anche post-mortem, sono pur sempre una minaccia al nucleo fondante la società, la famiglia, la quale, in propria difesa, cerca di ricrearsi, allargata, tramite le dinamiche fra protagonisti. I sopravvissuti, vero nucleo tematico del film, si trasformano durante lo svolgimento e coloro che sembravano insopportabili divengono indispensabili. La figura femminile, Ana, è moderna: dolce e di supporto (è un'infermiera), all'occorrenza è dura più di un maschio; le figure che le ruotano attorno rappresentano un inventario della razza umana. Quando il gruppo esce con i furgonissimi sfondando le saracinesche, si respira aria da A-Team ma l'american-touch si può perdonare visto il livello medio della pellicola ed il finale anticonvenzionale e tetro più di quanto avesse osato Danny Boyle nei sui 28 Giorni Dopo (2002). Con un guizzo di coraggio anti-mainstream - anzi, atto a far sentire un po’ più anarchico il mainstream - si procede anche all’uccisione di un neonato zombi; non siamo ancora pronti alla morte di un bambino sano. Titoli di testa, fatti partire dopo dieci minuti dall’inizio del film, fra i migliori mai visti in un horror. Ai tempi della sua uscita, visto al cinema con il pubblico che ridacchiava perché “i morti viventi si vede che sono un effetto speciale” (ma non dirmi…), poi, col tempo, e tramite una rilettura a bocce ferme, l’Alba dei morti viventi si è guadagnato il suo scanno di dignità. Da vedere.
TRIVIA
Zachary Edward Snyder (1966) dixit: “È difficile trovare un film che sembri fedele a se stesso. Si sente la mano di Hollywood, il fare cinema di commissione, su tutto” (IMDb.com).
⟡ Durante la pre-produzione furono messi sul tavolo 37 milioni di dollari per questo film. Poi la Universal tolse il 40% spaventata dallo scarso successo di House of the dead (2003). A causa di questi tagli al budget ci siamo persi un cane zombizzato inizimente inserito nel plot.
⟡ Il designer dei titoli di testa e coda, Ky-le Cooper, ha usato vero sangue umano per gli effetti.
⟡ In base a calcoli che vi evito (occorre avere il "lost tape" di Andy, inserto extra nel DVD director's cut), gli eventi del film si svolgono in 29 giorni, dal 8 maggio al 6 giugno 2004.
⟡ Per la scena in cui Ana cuce la ferita a Kenneth, il regista ingaggiò una vera infermiera per le riprese del particolare. L'infermiera non capì nulla, punse Vin Rhames e cucì la parte protesica al braccio. L'attore non disse nulla fino alla fine della ripresa e il regista pensò che il sangue fosse solamente un effetto speciale ben fatto.
⟡ La pubblicità della Subaru WRX che si vede in tv è stata diretta da Zack Snyder.
⟡ La scena aerea che si vede all'inizio del film in cui un automezzo va contro una pompa di benzina è una citazione de la Notte dei morti viventi (1968). In quel film, Ben racconta di quando stava ascoltando la radio in un camioncino in una piazzola di sosta e nello stesso momento un mezzo era finito contro una pompa di benzina.
⟡ Ken Foree, Scott Reininger e Tom Savini comparivano anche nell'originale del 1978.
⟡ Fa un'apparizione il WGON Traffic Copter. Questo era stato il mezzo di trasporto basilare per i sopravvissuti nel film del ‘78.
⟡ Un negozio di vestiti del mall si chiama Gaylen Ross. Questo è il nome dell'attrice che aveva impersonato Fran nel ‘78.
⟡ Le ultime immagini mostrate durante i credits non sono state filmate a Toronto, bensì a Catalina Island, California; furono aggiunte quando le riprese del film erano già finite. La finalissima scena dell'approdo è stata girata su una piccola isola interna agli Universal Studios in California.
⟡ La vecchia obesa zombizzata fermata con un ferro da camino è, in realtà, un uomo realmente sovrappeso.
⟡ Il regista Snyder compare come membro di un’unità di polizia. Imbraccia un'arma d'assalto di fronte al Campidoglio a Washington. Si tratta delle scene dei credits iniziali.
⟡ La scena con lo zombi-baby era stata originariamente pensata in modo che il bambino uccidesse la madre. Si pensò di cambiarla per evitare un'eccessiva violenza visiva.
⟡ I primi dieci minuti di film (uncut) furono trasmessi su USA network, cinque giorni prima dell'uscita nelle sale. È il primo film nella storia che ha avuto una tale preview.
⟡ La premiere del film si è tenuta al Beverly Center Mall di Los Angeles.
Titolo originale
Dawn of the Dead
Regista:
Zack Snyder
Durata, fotografia
109', colore
Paese:
USA
2004
Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
