Zombi

Voto:

I morti viventi hanno preso il sopravvento. Due soldati e due civili fuggono in elicottero da uno studio televisivo assediato e atterrano su un centro commerciale che, dopo aver bonificato l'area, diventa la loro isola felice. Una banda di bikers scatenati, però, fa irruzione per depredare i negozi; ciò permette ai cadaveri deambulanti di penetrare nella fortezza.

LA RECE

Pietra miliare dell'horror in generale e dello zombi-horror in assoluto. Qui, Romero pone le basi "filosofiche" del morto-vivente come attore metaforico dell'attitudine consumistica dei vivi. Must assoluto. Visione idealmente consigliata anche al mainstream.

Adorato dal pubblico e odiato da alcuni critici, Zombi riuscì a conciliare una storia avventurosa, personaggi con una loro profondità psicologica e splatter ben realizzato. La storia produttiva della pellicola è intrecciata con l'Italia: Dario Argento, venuto a sapere che il regista americano stava preparando un seguito per la Notte dei morti viventi (1968), lo invitò a Roma per completare lo script. Il regista romano non influenzò in alcun modo il lavoro di Romero e, anzi, lo aiutò a trovare finanziatori. A film completato, Argento curò la versione diretta ai paesi non anglofoni: la sua versione dura 121 minuti, a differenza di quella di Romero che ne dura 126, ha una colonna sonora differente e, sostanzialmente, un taglio concettuale diverso: Romero ha voluto il suo Dawn of the dead orientato verso l'horror intriso di black-humor, mentre Argento ha tolto alcune scene umoristiche e ha reso il film più orientato all'azione. Ciò che emerge dalla pellicola di Romero, al di là dello splatter, è l'analisi della moderna società consumistica, di noi, morti viventi imboccati, assuefatti, abbindolati dal prodotto, dal colore, dal negozio e dal bene di consumo in esso contenuto. Il parallelismo è fra capitalismo e cannibalismo ma c'è anche una critica al militarismo e all'istituzione del matrimonio. Romero manovra le sue creature con un certo gusto per la risata amara e con uno sfoggio dello splatter mai fine a se stesso; anche le parti interlocutorie più lente hanno una loro funzione e non servono unicamente a fare da intermezzo alle situazioni concitate. Interessante il fato che il regista scelse di affidarsi a veri motociclisti del Pagans Motorcycle Club e a cacciatori locali con le proprie armi, creando un ponte sottile tra finzione e realtà, come se Romero avesse intuito che la vera forza del cinema horror risiede nell'autenticità dell'esperienza umana, anche quando racconta l'impossibile. D'altra parte, Il conflitto creativo tra Savini, che voleva realismo assoluto, e Romero, che preferiva sottolineare la dimensione fumettistica della faccenda orrorifica, rivela due anime del cinema di genere: quella che aspira alla credibilità e quella che abbraccia consapevolmente l'artificio; una tensione che attraversa tutto il cinema fantastico, da Caligari fino ai giorni nostri. Valida la prova degli attori, fra i quali abbiamo sempre un protagonista afroamericano (Ken Foree), e ottimi gli effetti di Tom Savini che ci mette anche la faccia. Must tanto quanto il film del ’68. Nel 2004, dopo il successo dei contagiati scalmanati di 28 giorni dopo (2002), si decise per un remake del lavoro romeriano ma di grande impegno produttivo: l’Alba dei morti viventi diretto da Zack Snyder. Il mondo dei morti viventi di Romero prosegue con: il Giorno degli zombi (1985); la Terra dei morti viventi (2005); le Cronache dei morti viventi (2007), Survival of the dead - l'isola dei sopravvissuti (2009).

TRIVIA

George Andrew Romero (1940-2017) dixit: “Ho sempre pensato agli zombie come a una rivoluzione, una generazione che consuma la successiva.” (IMDb.com).

⟡ Il film è stato girato a Monroeville (Pennsylvania) con un budget di soli 500.000 dollari (2 milioni se aggiornati al 2020) e ha incassato oltre 40 milioni di dollari in tutto il mondo. La voce secondo la quale il film sarebbe costato 1,5 milioni di dollari è inesatta. Il produttore Rubinstein ammise che mentì facendo girare voci di spese superiori al reale per colpire alcuni acquirenti esteri. In quei 500.000 dollari ci stette dentro tutto, compreso il compenso di Romero e dello stesso Rubinstein che si decurtarono la paga.

⟡ Esistono quattro versioni differenti del film. • Director's cut: è la versione originale, dura 140 minuti ed è quella pensata da Romero e presentata a Cannes; mancano le musiche dei Goblin e il plot è più lento e con un maggior scavo psicologico. • European cut: è la versione curata da Dario Argento della durata di 126/128 minuti anche se in italia gira una versione da evitare di 120 minuti. • Theatrical cut: la versione tagliata dallo stesso Romero, più corta ma anche la preferita dal regista. • Ultimate final cut: è la versione semi-ufficiale rilasciata dalla Astro Filmworks tedesca per una durata di 156 minuti che integra (male) tutte le scene tagliate nelle altre versioni. La versione più particolare, tuttavia, fu quella proiettata nei cinema giapponesi, di fatto una versione censurata dell'European Cut. Ciò che rendeva peculiare la versione nipponica era il modo in cui furono compiute le censure: nel momento in cui vi era una scena splatter, il film si fermava subito prima della sequenza incriminata e rimaneva bloccato su un fotogramma mentre la colonna sonora proseguiva; quindi, passato il momento splatter, il tutto riprendeva. Oltre a questo, la Herald Films, che distribuì il film in Giappone, decise che il proprio pubblico avrebbe avuto bisogno di qualche ulteriore spiegazione rispetto ai morti viventi, concetto che, a detta del distributore, sarebbe stato di difficile assimilazione per la gente del Sol Levante. Perciò, all'inizio del film, su sfondo nero apparivano scritte che circostanziavano la storia.

⟡ Romero appare tre volte nel film. La prima nello studio tivù e la seconda, vestito da Babbo Natale, come uno dei motociclisti: lo si può vedere brevemente in background mentre i motociclisti tirano le torte agli zombi. La terza è una fugace apparizione testimoniata negli extra della versione Ultimate Final Cut.

⟡ Esiste una disputa rispetto a un fantomatico finale alternativo in cui Peter si uccide con un colpo di pistola alla testa e Fran si suicida mettendo la testa fra le pale dell'elicottero. Gli effettisti Tom Savini e Taso Stavrakis sostenevano che la scena fosse stata filmata, mentre Romero negò. Però, nel documentario Document of the dead (1990) girato durante le riprese e presente in alcune copie DVD come extra, Romero dichiara a Roy Frumkes, regista del documentario, che il finale alternativo era stato filmato ma non erano state fatte le riprese degli effetti speciali. A Gaylen Ross (Fran) fu fatto un calco della testa, e siccome Savini non voleva che quel calco andasse sprecato, lo "truccò" per farlo apparire come la testa di un uomo afroamericano: è la testa che viene fatta saltare col fucile all'inizio del film. In conclusione, pare che Romero decise di non usare il finale alternativo perché lo riteneva troppo negativo e, in parte dietro suggerimento di Christine Forrest (nel film assistente tivù, poi futura moglie di Romero), concesse a Peter e Fran un finale che lasciasse speranza.

⟡ Non c'è mai stata un'armeria nel centro commerciale di Monroeville. Romero filmò le scene in un'armeria di Pittsburgh e montò le scene in modo che sembrasse un negozio del centro commerciale.

⟡ Nella scena in cui Roger investe uno zombi con il camion, il morto vivente, interpretato da Tom Savini, lascia una macchia di sangue sul parabrezza. L'effetto fu realizzato da Savini che si lanciò contro il camion fermo e sputò una boccata di sangue finto sul vetro.

⟡ I due bambini zombi che attaccano Peter all'aeroporto erano interpretati da Donna e Mike Savini, nipoti di Tom Savini. Sono gli unici morti viventi nei film di Romero che corrono al posto di camminare lentamente.

⟡ La maggior parte del sangue finto utilizzato era un misto di colorante per alimenti, burro di noccioline e sciroppo di zucchero di canna.

⟡ Alcuni delle comparse che interpretavano gli zombi erano dei veri amputati.

⟡ Le riprese avvennero durante l'inverno '76-'77 al Monroeville Mall con una pausa di tre settimane per permettere lo shopping natalizio, periodo in cui la crew girò altrove. Le riprese al Mall iniziavano alle 22, subito dopo che i negozi chiudevano, e terminavano alle 6 di mattina. Il centro commerciale apriva alle 9 ma alle 6 partiva in automatico la filodiffusione e nessuno era capace di disattivarla.

⟡ Joseph Pilato, che ne Il Giorno degli zombi sarà il Capitano Rhodes, qui compare nei panni di un poliziotto al porto.

⟡ Tom Savini, da buon effettista che cercava l'effetto realistico, era insoddisfatto del sangue finto prodotto dalla 3M poiché nelle riprese appariva troppo vivo; a Romero, invece, piaceva in quanto sottolineava la dimensione fumettistica del tutto.

⟡ Le comparse del film furono pagate con 20 dollari in contanti, un cesto per il pranzo e una maglietta del film.

⟡ Per risparmiare sui costi, Romero filmò tutto in 35 mm ma sviluppò in 16 mm. Dopo aver scelto le scene e averle montate, il regista gonfiò a 35 mm per la bobina master.

⟡ L'MPAA minacciò di affibbiare l'X-rating al film se Romero non avesse eseguito tagli, ma il regista non voleva farne benché non desiderasse quel rating che, notoriamente, è legato alle produzioni porno. Alla fine, Romero ottenne di far uscire il film senza rating con il risultato che, in tutte le pubblicità e i trailer, compariva un avvertimento segnalante il fatto che, pur non essendoci scene di sesso, la visione del film era interdetta ai minori di 17 anni a motivo della natura violenta delle immagini.

⟡ Tom Savini scelse di truccare la pelle degli zombi di grigio dal momento che il film del '68, in bianco e nero, non mostrava nessuna colorazione cutanea. Successivamente, Savini ammise che quella scelta fu un errore in quanto la pelle sembrava blu su pellicola.

⟡ La scena in esterna nella quale compaiono cacciatori, vigili del fuoco, polizia e soldati che sparano agli zombi fu realizzata con volontari. Diversi cacciatori locali si presentarono sul set con le proprie armi, la Guardia Nazionale del posto si presentò in assetto tattico e così fecero ambulanzieri, polizia e pompieri, tutti spontaneamente.

⟡ La maggior parte dei membri della banda di motociclisti era composta da veri bikers appartenenti al Pagans Motorcycle Club. Le moto elaborate erano tutte loro.

⟡ La scena nella quale, nel camion, Roger e Peter scherzano riguardo la loro altezza fu totalmente improvvisata dai due attori.

⟡ Le scene in elicottero con Stephen, Peter, Roger e Fran furono filmate senza che l'elicottero decollasse né venisse acceso. In postproduzione fu sovrapposto un filtro blu per le scene diurne e uno nero per quelle notturne. L'elicottero usato era un Bell Jet Ranger II, numero di registrazione N90090.

⟡ La macchina guidata nel centro commerciale era una Volkswagen Scirocco del 1977.

⟡ Molti degli scontri affrontati da Fran furono cercati dall'attrice che si rifiutò di interpretare un personaggio che non combattesse contro gli zombi. Oltretutto, Gaylen Ross riteneva che il suo personaggio dovesse essere forte e non dovesse mai gridare per la paura. In una circostanza, Romero le disse di gridare, l'attrice si rifiutò e il regista, compreso il motivo, non glielo chiese più.

⟡ Causa budget ridotto, non vi fu la possibilità di ingaggiare stuntmen professionisti. Tutte le scene pericolose furono coreografate da Tom Savini e dall'assistente Stavrakis; i due furono anche protagonisti di alcune sequenze pericolose e finirono pure per farsi male.

⟡ Gaylen Ross disse che la scena sulla pista di pattinaggio fu un vero disastro. Sul suo curriculum affermava di saper pattinare ma, in verità, non pattinava da vent'anni. Fu aiutata da un istruttore che, fuori campo, le gridava cosa fare almeno quel poco per potersi tenere dritta in piedi e finire una breve ripresa.

⟡ Questo è l'unico film di Romero, fra quelli coi morti viventi, a contenere la parola "zombi" che viene detta da Peter prima che i bikers facciano irruzione nel centro commerciale.

⟡ Le budella di Sledge (Stavrakis) erano vere interiora di mucca.

Fast rating

etichetta di valutazione veloce del sito exxagon per i film giudicati di ottimo livello

Titolo originale

Dawn of the Dead

Regista:

George A. Romero

Durata, fotografia

128', colore

Paese:

USA

Anno

1978

Scritto da Exxagon nell'anno 2005 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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