le Cronache dei morti viventi
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Voto:
Un gruppo di studenti dell'università di Pittsburgh sta girando un film horror quando viene a sapere che i morti sono tornati in vita. Il regista Jason Creed (Joshua Close), la sua ragazza Debra (Michelle Morgan) e buona parte della crew decidono di prendere armi e bagagli e recarsi a casa della famiglia di Debra. Intanto, Jason filma ogni cosa che accade con l'idea di mettere tutto in rete.
LA RECE
Romero ha ancora qualcosa da dire e la sua dialettica non viene meno, tuttavia il mercato è mutato e l'incisività del suo lavoro non è più quella del '68. Film un po' sfortunato anche rispetto al momento di uscita nelle sale.
La Notte dei morti viventi (1968) incontra the Blair witch project (1999) o Cloverfield (2007). Dopo il Vietnam, la società dei consumi, i militari, gli scienziati e i repubblicani, Romero torna a prendersela con la società più ampia e la massificazione dell'informazione derivata dall'abuso di internet. Oggi sono tutti giornalisti, tutti sono una telecamera e, quindi, le Cronache dei morti viventi, come moltissime pellicole coeve, presenta riprese a mano, traballanti e incerte tipo found-footage, ma non per moda bensì a fine critico. La sfortuna del film fu esterna alle sue qualità intrinseche: esso uscì quasi in contemporanea a Cloverfield e ne venne eclissato. Peccato, perché Diary of the dead è un prodotto di qualità, il cui approccio diluisce la tensione ma tenta una strada differente senza che Romero debba rinunciare al suo stile dialettico di fare cinema che vuole questo film come un attacco alla YouTube generation usando le sue stesse armi, un'invettiva contro i media e le inefficienze governative emerse e sommerse con l'uragano Katrina. Forse, il film non esalterà coloro che cercano negli zombi-movie un profluvio di sangue ma, forse, questo pubblico non esaltava Romero. Può essere che il regista fosse un po' stanco e che la produzione de le Cronache dei morti viventi non fosse strettamente necessaria, dato che non va ad aggiungere nuova linfa alla poetica romeriana. La sequenza finale, tuttavia, con la donna appesa per i capelli alla quale viene staccata la testa con un colpo di fucile, è un'immagine potente tanto quanto il morto vivente al centro commerciale con il machete ficcato in testa visto nel '78 in Zombi. I tempi sono mutati dal '68, così com'è mutato il pubblico; forse Romero non ha più la medesima incisività ma le sue pellicole sui morti viventi sono sempre interessanti e non si riducono mai a semplice spettacolo splatter. Dieci anni prima della sua morte, il regista di Pittsburgh avrà modo di girare un ultimo film sugli zombi: Survival of the dead - l'isola deisopravvissuti (2009).
TRIVIA
⟡ Romero compare nel film nei panni di un officiale di polizia che svela, a una conferenza stampa, l'insabbiamento della notizia della diffusione dei morti viventi.
⟡ Il documentario che si vede nel film s'intitola the Death of death che è anche il nome della miniserie a fumetti curata da Romero per la DC Comics.
⟡ Il film inizia il medesimo giorno in cui hanno inizio i fatti de la Notte dei morti viventi benché l'ambiente sia stato attualizzato.
⟡ L'idea per il film nasce da un vecchio progetto di Romero che pensava di realizzare un serial tivù sui morti viventi.
⟡ Dal momento che il film avrebbe presentato lunghi piani sequenza, Romero ingaggiò diversi attori teatrali più abituati a recitare senza potersi permettere di sbagliare.
⟡ Nella versione originale del film si possono sentire le voci di Guillermo del Toro, Stephen King, Quentin Tarantino, Wes Craven e dell'effettista Tom Savini: i primi quattro leggono delle news giornalistiche; Savini, nella scena con i medici zombi, presta la voce a chi invita a uccidere i morti viventi sparandogli in testa.
⟡ Nella scena del magazzino si sente sullo sfondo un notiziario televisivo; esso è preso direttamente da la Notte dei morti viventi.
Titolo originale
Diary OfThe Dead
Regista:
George Andrew Romero
Durata, fotografia
95', colore
Paese:
USA
2007
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
