Danza macabra

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Voto:

Alan Foster (George Rivière) accetta una scommessa postagli da Edgar Allan Poe: passare la notte al Blackwood Castle che si dice infestato da fantasmi. Alan vaga nelle stanze e incontra la misteriosa Elizabeth (Barbara Steele) e altri strani personaggi. Fra Alan ed Elizabeth sembra instaurarsi qualcosa di romantico, eppure, la donna gli consiglia di lasciare il castello.

LA RECE

Goticone italico ora assurto a prodotto d'essai ma Margheriti, il suo regista, non che lo amasse troppo. Atmosfera eccellente.

Gotico italiano che gioca più sull'atmosfera che sulla storia, peraltro uno dei più noti all'estero e, sicuramente, uno dei lavori migliori del discontinuo Margheriti. Realizzato durante il boom del gotico di casa nostra, il film venne scritto da Sergio Corbucci e Giovanni Grimaldi sotto pseudonimi stranieri (rispettivamente Gordon Wilson Jr. e Jean Grimaud) facendolo, però, passare come un adattamento da Edgar Allan Poe per cavalcare l'onda dei successi diretti da Roger Corman e interpretati da Vincent Price. In un bianco e nero particolarmente ispirato, la storia si snoda fra fantasmi, omicidi violenti, segrete con scheletri e gli immancabili sottesi erotici, nella fattispecie una liaison lesbo fra la magnetica Steele, qui alla sua prima collaborazione con Margheriti, e Margarete Robsahm, attrice meteora. Molto forte in termini di atmosfera, come detto, il film ha una buona fotografia e una notevole scenografia. Gli interessanti lunghi piano-sequenza sono un'arma a doppio taglio: se vedere il protagonista che si aggira per le stanze senza stacchi sollecita l'immedesimazione, d'altro canto il piano-sequenza può rallentare il ritmo del film. Nonostante questo e pochi altri limiti, la pellicola ha una sua marcata personalità e il finale cinico non fa che aumentarne i punti. Benché molti abbiano apprezzato il risultato complessivo, Margheriti non lo riteneva uno dei suoi migliori film: "Lo sento proprio datato, checché ne diciate voi cinéphiles" (Giusti, 2004); forse anche per questo, nel 1971, Marheriti dirigerà Nella stretta morsa del ragno, titolo da spaghetti giallo che, invece, è una sorta di remake di Danza macabra, però a colori e con il faccione di Klaus Kinski; nonostante la più moderna impostazione, la noia che può eventualmente sollecitare questa pellicola del ‘63, emergerà, là, in modo ancor più marcato. Sia in questo primo film, che nel '71, le musiche sono di Riz Ortolani. Valido, soprattutto se amate il gotico vecchia maniera e ancor più se siete fan della Steele, creditrice di molto del successo delle pellicole alle quali ha partecipato.

TRIVIA

⟡ Un po' di confusione circa la data del film: alcuni dicono 1963 altri 1964 e il motivo è questo: il visto censura del film (n. 40624) è del 26 giugno 1963, mentre la prima proiezione pubblica avvenne il 27 febbraio 1964. Io ho optato per la prima data anche per sottolineare il fatto che questo film rappresenta la prima collaborazione fra Margheriti e la Steele; i due, l'anno dopo, lavoreranno insieme in i Lunghi capelli della morte.

Regista:

Anthony M. Dawson [Antonio Margheriti]

Durata, fotografia

90', b/n

Paese:

Italia, Francia

Anno

1963

Scritto da Exxagon nell'anno 2007; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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