Darkness

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Voto:

Mark (Iain Glen), che da piccolo aveva abbandonato la Spagna dopo il divorzio dei genitori, torna da adulto e con la propria famiglia nella terra natia. Lì giunto, Mark inizia a soffrire di terribili mal di testa e viene assistito dal padre medico Albert (Giancarlo Giannini). A pagare il fio per i problemi di Mark sarà tutta la famiglia: la moglie Maria (Lena Olin), il figlioletto Paul (Stephan Enquist) e la figlia Regina (Anna Paquin). Che passato nasconde la casa nella quale sono andati ad abitare? Il buon Carlos (Fele Martinez) aiuterà Regina a fare luce ma il buio del passato è pesto.

LA RECE

Certo non un must-see, e con similitudini rispetto al precedente lavoro dello stesso regista; tuttavia, un horror-thriller di sufficiente efficacia.

Lo spagnolo Balaguerò passa da Nameless (1999) a Darkness trascinandosi dietro molte delle tematiche e dello stile del film precedente e, questa volta, si avvale dell'aiuto produttivo di Brian Yuzna (Society - the Terror, 1989), riuscendo ad accaparrarsi un discreto cast e una location più ricca. In effetti, a chi ha già visto Nameless, questo film suonerà un po' risaputo soprattutto circa l'idea della setta, del sacrificio per generare caos e Male assoluto. La forza del film, tuttavia, non risiede nella tematica ma nello stile registico. Se in Nameless, il regista aveva inserito inserti inquietanti, accelerati e cromaticamente desaturati, in Darkness marca la mano con virtuosismi di ripresa, inserti a tempo modificato, chiaroscuri, suoni forti che sottolineano il passaggio da una scena all'altra. Buoni gli effetti speciali della Fantastic Factory che non invadono la narrazione ma che sanno regalare notevoli colpi di coda, penso al Mentitore attaccato al soffitto visibile verso la fine del film. Buono il cast, soprattutto il nostro Giancarlo Giannini, posato e calmo quanto temibile. Brava anche la Paquin nelle convulse scene finali. Interessante il mon-taggio e alcune particolari soluzioni quali il disorientamento che prova lo spettatore con i dialoghi nei quali s’intromettono i Mentitori. Coraggioso anche il finale non conciliante, una soluzione adesso consueta nel cinema di paura ma, a inizio 2000, non ancora canonica. Se Nameless è riuscito a inquietarvi ci riuscirà sicuramente Darkness con il suo body count che si attesta a undici vittime, inusuale per un horror-thriller. Lontano dalla memorabilità ma comunque sempre meglio del successivo lavoro di Balaguerò: Fragile (2005).

TRIVIA

⟡ Nessun dato, per ora.

Titolo originale

Id.

Regista:

Jaume Balagueró

Durata, fotografia

102', colore

Paese:

Spagna, USA

Anno

2002

Scritto da Exxagon nell'anno 2005; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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