il Delitto del diavolo (le Regine)
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Voto:
Il freakettone David (Ray Lovelock) viene sedotto da tre belle donne (Haidée Politoff, Silvia Monti, Ida Galli) che lavorano per Lucifero in persona. L'amore libero e la mentalità aperta di David non paiono essere molto apprezzati dal Maligno che darà alle tre streghe le dovute direttive.
LA RECE
Horror sui genersi in aria controculturale; quindi, diciamo un po' d'essai. Erratico, bizzarro a tratti, più affascinante che ben riuscito. Silvia Monti top.
Uscito col titolo le Regine, questo film di Tonino Cervi, regista più noto per le sagaci commedie che per l'horror, è un'affascinante fiaba nera che gioca con il parallelismo Diavolo-capitalismo in un modo non troppo dissimile da ciò che farà Farina in ...Hanno cambiato faccia (1971). Chiaramente influenzato dalla controcultura del tempo e dallo scontro generazionale in atto, Cervi e Benedetto Benedetti scrivono una storia sulla disfatta del pensiero libero e del libero amore perpetrata da un Satana che ha trovato nel capitalismo la sua perfetta rappresentazione sociale e che, quindi, usando le stesse armi della contestazione, amore e libertà, istruisce streghe e altri accoliti al fine di irretire i figli dei fiori che, dopo un ragionevole periodo di sballo, verranno annichiliti. Il tutto, immersi in un'affascinate atmosfera pop che trova la sua piena realizzazione nella casa delle tre streghe. La prima parte del film sprigiona un certo lirismo freak con i quattro protagonisti che esprimono gioiosamente il loro spirito libero come fauni e fate dei boschi, mentre nella seconda parte si discende la china e la natura delle tre bellissime donne si rivela ai danni del povero David che prima se l'è goduta e adesso paga pegno. A livello di rappresentazione bizzarra, notevolissimi i sogni di David, tra i quali la visione di un braccio armato che spunta fra le gambe della Politoff. A parte l’attore Lovelock, che canta pure le non brillanti “Swimming” e “We Love You Under Ground”, ne esce bene Gianni Santuccio nel ruolo del Maligno al quale, però, viene dato poco spazio. Le streghe sono tre attrici più belle che brave, con una Silvia Monti (una Lucertola con la pelle di donna, 1971) esteticamente strepitosa. Il film, erratico e anche un po' noioso per buona parte dello svolgimento, trova un finale degnamente violento ma senza eccessi, con antimorale nichilista e chiusa positiva con un letto di fiori un po' patetico. Nel complesso affascinante più che bello o, comunque, un buon pezzo di horror sui generis. Oltretutto, a ben guardare e al di là dell'elemento controculturale, il blockbuster le Streghe di Eastwick (1987) presenta non poche similitudini con questo film di Cervi.
TRIVIA
⟡ Nessun dato, per ora.
Regista:
Tonino Cervi
Durata, fotografia
91', colore
Paese:
Italia, Francia
1970
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
