Destinazione… Terra
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Voto:
Primo lavoro fantascientifico di Jack Arnold (il Mostro della laguna nera, 1954; Radiazioni BX: distruzione uomo, 1957) in collaborazione con la penna di Ray Bradbury, quello di "Farenheit 451". L’astronomo John (Richard Carlson) vede un’astronave che impatta sulla Terra nei pressi di una cava; la compagna Ellen (Barbara Rush) gli crede a fatica ma ancor più ostici da convincere sono i compaesani che, a un certo punto, vorrebbero assalire gli alieni, i quali, nonostante l’aspetto orrido, non hanno cattive intenzioni. A monte di leggerezze di scrittura da fotoromanzo, un fantascientifico intelligente in epoca di Guerra Fredda, con gli alieni orribili capaci di clonarsi quasi come nel successivo Invasione degli ultracorpi (1956) però, qui, buoni: sono finiti sulla Terra per sbaglio e hanno solo bisogno di tempo per aggiustare tutto e volarsene via. Saggi, sanno che gli umani non sono pronti al primo contatto e trarrebbero conclusioni sbagliate da ciò che non conoscono e ciò che, agli occhi, pare orribile. Vero salto fantascientifico, accresciuto dalla scelta di descrivere umani che non si fanno prendere troppo dal panico e, dopo qualche attrito, accettano di collaborare per il bene comune. In un tempo in cui era facile vedere nella creatura “from the outer space” una minaccia (rossa), qui si dice che, a fare i bravi, si può evitare il conflitto. Interessante, tecnicamente, le riprese che simulano il punto di vista alieno. Insomma, un fantascientifico con la barba bianca al quale portare rispetto. La distribuzione italiana, come da tradizione, non capisce niente, oppure, più grave, scavalca il senso dell’opera per venderla meglio, e mette un titolo che è l’opposto di quello che viene detto nel film.

Titolo originale
It Came from Outer Space
Regista:
Jack Arnold
Durata, fotografia
81', b/n
Paese:
USA
1953
Scritto da Exxagon nell'anno 2019; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0